Il castrato di Vivaldi, di Gian Domenico Mazzocato, Biblioteca dei Leoni, 2017. La storia di un eroe dolente e inquieto, il dramma della solitudine, della disperazione e dell'ambiguità dei rapporti umani.
La trama è ambientata nei nostri giorni con continui salti nel XVIII secolo.
Il narratore moderno acquista in un mercatino dell’antiquariato un dipinto che non ha alcun valore artistico, per il solo fatto che gli interessa la cornice. Tuttavia, una volta a casa è incuriosito dal personaggio dipinto nel quadro: un castrato con oboe. La sua curiosità diventerà un assillo e si attiverà subito per scoprire di più su di lui.
Il romanzo presenta quindi due storie parallele: la vita dell'uomo raffigurato nel dipinto (un tale Angelo Sugamosto, vissuto nella prima metà del XVIII secolo, cantante di gran successo e virtuoso dell’oboe) e le “indagini” del narratore moderno che insegue ovunque - come fosse un investigatore – indizi e tracce del “suo” castrato.
Divertentissima la scena in cui il narratore, in compagnia di un amico, si reca di notte furtivamente alla tomba del castrato, per cercare non sa nemmeno lui che cosa in particolare:
La luce filtra a lampi dai bordi del marmo. Se qualcuno potesse vederci definirebbe magica la scena. Forse surreale. Invece è soltanto ridicola. Tombaroli da strapazzo, Indiana Jones del fine settimana, armati di niente che non sia una digitale. Continuo a scattare e guardo il sudore scorrere sulla fronte di Nafalin.
“Dai, che tra poco ho finito.”
Faccio qualcosa come una trentina di foto, qualcuna di buona ci sarà. Invidio l’occhio della macchina fotografica. Lui sta vedendo. Che pensieri del cavolo. Ma me la ricorderò finché vivo la notte di nebbia a villa Marzemina, a frugare dentro una tomba.
L’autore scrive in maniera sublime. Fin da ragazzo si è fatto notare per la sua eccellenza nello scrivere. Un suo docente di liceo gli disse all’epoca: “Tu da grande farai lo scrittore”.
Il castrato di Vivaldi
Angelo Sugamosto nasce il primo ottobre 1720 in un poverissimo Polesine. Nel coro parrocchiale si distingue per la purezza della voce e il prete convince la famiglia a farlo castrare.
È l'inizio di un'avventura che spesso finiva in tragedia. La mortalità tra i bambini sottoposti alla brutale operazione era altissima. Angelo sopravvive e ha fama e celebrità.
Su di lui, dopo la morte, scese una smemoria secolare che questo romanzo dirada.
Il narratore moderno acquista una crosta in un mercatino dell'antiquariato. Si lascia aggredire dal mistero che avvolge la persona che vi è ritratta e l'indagine diventerà un assillo. Alla fine conoscerà il "suo" castrato con il movimento di un romanzo poliziesco.
Se si esclude una novella di Balzac, Sarrasine, mai il tema del castratismo, prima del romanzo di Gian Domenico Mazzocato, era stato affrontato dalla narrativa europea. Di questo fenomeno che attraversa i secoli e giunge fin quasi ai nostri giorni (possediamo, in registrazione, la voce dell'ultimo castrato della cappella Sistina) si conosce pochissimo.
Angelo Sugamosto vive a Venezia, Parigi, Londra. Conosce Vivaldi, Goldoni, Händel, Casanova e il divino Farinelli, il castrato più famoso. Ha infinite amanti. I castrati perdevano la capacità di procreare ma non la virilità. Tuttavia il Sugamosto di Mazzocato è eroe dolente e inquieto. Odia la sua condizione e i suoi genitori. Cerca qualcuno che scriva la sua storia e la porti sul palcoscenico. Il dramma della solitudine e della disperazione. La povertà e l'ambiguità dei rapporti umani. Riuscirà nell'intento in modo inatteso.
Angelo Sugamosto vive a Venezia, Parigi, Londra. Conosce Vivaldi, Goldoni, Händel, Casanova e il divino Farinelli, il castrato più famoso. Ha infinite amanti. I castrati perdevano la capacità di procreare ma non la virilità. Tuttavia il Sugamosto di Mazzocato è eroe dolente e inquieto. Odia la sua condizione e i suoi genitori. Cerca qualcuno che scriva la sua storia e la porti sul palcoscenico. Il dramma della solitudine e della disperazione. La povertà e l'ambiguità dei rapporti umani. Riuscirà nell'intento in modo inatteso.
di Gian Domenico Mazzocato | Biblioteca dei Leoni | Narrativa, Romanzo storico
ISBN 978-8898613847 | cartaceo 15,30€
Francesca Vivian Salatino Francesca Vivian Salatino vive in una piccola località svizzera. Ha conseguito il bachelor in Scienze della comunicazione e l'Attestato professionale federale di Formatrice per adulti. Lavora nel settore del turismo come collaboratrice presso musei in Svizzera legati al patrimonio mondiale UNESCO. |
Ti siamo davvero riconoscenti per il tempo che ci hai dedicato. Se sei stat* bene in nostra compagnia, che ne dici di iscriverti alla NEWSLETTER SETTIMANALE per restare sempre aggiornat* sui nostri argomenti? Oppure potresti offrirci UN CAFFÈ o sostenerci acquistando i GADGET ispirati ai nostri libri. Te ne saremmo davvero grati!
Oppure potresti lasciarci un commento per farci sapere che ne pensi di questo articolo, il tuo feedback è davvero importante per noi.
NB: Gli autori non sono responsabili per quanto pubblicato dai lettori nei commenti ad ogni post. Tuttavia, verranno cancellati i commenti ritenuti offensivi o lesivi della immagine o della onorabilità di terzi, razzisti, sessisti, spam o che contengano dati personali non conformi al rispetto delle norme sulla Privacy e, in ogni caso, ritenuti inadatti a insindacabile giudizio degli autori stessi.
Posta un commento