Gli scrittori della porta accanto

Jimmy Morrone presenta: Love Hate Love

Jimmy Morrone presenta: Love Hate Love - Anteprima, Libri, Gli scrittori della porta accanto

Anteprima | Intervista a cura di Silvia Pattarini. Love Hate Love, il nuovo romanzo di Jimmy Morrone, Bibliotheka Edizioni, 2017. Una fotografia agghiacciante e ironicamente malinconica del nostro (bel?) paese.

LOVE HATE LOVE

di Jimmy Morrone
Bibliotheka Edizioni 
Narrativa
ISBN 978-8869342424
Cartaceo 15,30€
ebook 6,99

Uno spaccato surreale e tragicomico, grottesco e disincantato, della provincia italiana e dei suoi improbabili, quanto reali, protagonisti. Le vicende si svolgono nell'immaginario borgo toscano di Monte Guelfi: Nicolas Mantovani sta per ottenere un posto da redattore e tornare insieme a Giulia; Marcello Francioni, detto MarChe, è convinto di rappresentare una buona fetta della sinistra locale e conta di vincere un concorso comunale grazie al sostegno di un calciatore; Diego Battaglia lotta con la propria superficialità, tentando di tenere in vita i pochi capelli in testa e il miraggio di trasferirsi a Barcellona. I protagonisti ben presto si perdono in un vortice di sentimenti sballati e amicizie di comodo, amarezza e finta gioia in un mondo fatto di lacerante attesa e di apparenze che ingannano, impelagati in differenti modi di intendere l'amore. Un romanzo di formazione corale, appassionante, una fotografia agghiacciante e ironicamente malinconica del nostro (Bel?) Paese.


L'autore racconta



Buongiorno e benvenuto a Jimmy Morrone. 
Come è nata l’idea di questo romanzo? È nata prima la trama o prima il titolo?
Buongiorno a voi e grazie dell'ospitalità. La primordiale idea del romanzo nasce nel 2010, e infatti la storia è ambientata in quel periodo. A quel tempo nutrivo una certa rabbia verso il mondo del giornalismo, che prima sfrutta migliaia di collaboratori precari e poi li abbandona a un cammino fatto di miseri rimborsi e sogni infranti. Una sera, in spiaggia, ho avuto l'illuminazione ed è nata la trama così come è narrata nelle pagine. Non si dibatte solo di precariato però, ma di un mondo parallelo, di storie intrecciate che trasudano vita. Il titolo era lì appoggiato accanto al taccuino, ho sempre saputo che avrei intitolato il romanzo Love Hate Love, perché in fondo si parla di sentimenti estremi e opposti, gli stessi sentimenti buoni e cattivi che dominano le nostre relazioni quotidiane. 

Love Hate Love Appartiene a un genere ben definito o accorpa più generi?
Chi lo ha letto lo ha definito romanzo di formazione, oppure semplicemente commedia, commedia tragicomica.

Si rivolge a un target di pubblico specifico?
Non proprio. Si parla di sentimenti, amore, ma anche di concorsi pubblici truccati, lavoro, valori traditi, sbronze e viaggi degenerativi. Forse il target più adatto è la fascia 18-35, ma la lettura è aperta ad ognuno di voi. 

A monte di Love Hate Love  c'è un lavoro di ricerca e documentazione? 
Parlo di argomenti a me noti, quindi non direi propriamente un lavoro di ricerca e documentazione ma di esperienze di vita ed esperienze di studio. Così come le città descritte nel romanzo, da Barcellona a Firenze, passando per Livorno, Pisa, Marina di Campo, sono tutti luoghi che ho vissuto e dunque non è stato difficile descriverli. 

E.M. Cioran affermava: “I libri andrebbero scritti unicamente per dire cose che non si oserebbe confidare a nessuno”. Jimmy, ci anticipi qualche indiscrezione sulla trama, quanto basta per incuriosire il lettore?
Vorrei solo dire che è una storia romanzata, ma molti degli eventi narrati sono in qualche modo ispirati ad accadimenti reali. Lascio al lettore l'immaginazione di intuire quali siano. 

Qualcuno ha affermato che lo scrittore è un “ladro di vite”. Per creare i tuoi personaggi hai “rubato” la vita a persone di tua conoscenza? Quanto c’è di autobiografico e quanto di romanzato?
Certo, se ci riferiamo a piccoli furti, allora sono un piccolo ladro. Il personaggio di Diego Battaglia, ad esempio, è costruito sui racconti più o meno veritieri con cui uno dei miei più cari amici allietava le nostre serate da studenti universitari. Di autobiografico c'è tanto e c'è poco, nel senso che anche io ho sperimentato sulla mia pelle la triste vita da precario nei giornali, ma Nicolas Mantovani, il protagonista che sogna una scrivania da redattore al quotidiano Il Molesine, ha di sicuro un carattere differente rispetto al mio, più pessimista ma anche più determinato. 

I luoghi del romanzo: dov’è ambientato  Love Hate Love? Si è reso necessario un lavoro di ricerca per descrivere gli ambienti e i paesaggi o non è stato necessario? Hai scelto questa location per necessità, per moda o per altri motivi?
Il romanzo è principalmente ambientato a Monte Guelfi, un borgo toscano immaginario che ho idealmente collocato in collina, fra Volterra e Cecina. Da lassù si vede il mare e i giovani residenti vivono sereni senza ambizioni grazie a impieghi sicuri in una cava mineraria o alle dipendenze di un fiorente consorzio vinicolo. Solo i nostri protagonisti sono esclusi da questa cerchia: Nicolas sta per diventare redattore, Marcello Francioni detto MarChe vuole vincere (truccandolo) un concorso comunale mentre Diego è studente impenitente e vola a Barcellona per ritrovare sé stesso. Ho scelto un luogo di fantasia perché mi si è accesa la lampadina nell'ideare ogni angolo del paese (Monte Guelfi è nato una mattina di dicembre, durante una mia gita solitaria nell'entroterra livornese), e perché qui volevo racchiudere virtù e vizi, riunire in un solo borgo tanti comportamenti scorretti, come ad esempio l'intolleranza, la violenza, la superficialità. 

Mi piace ricordare questa citazione di E.M. Cioran “Un libro che lascia il lettore uguale a com’era prima di leggerlo è un libro fallito”. Sulla base di questa affermazione ti chiedo: Jimmy Morrone, perché dovremmo leggere il tuo romanzo?
Perché sarà facile per il lettore rispecchiarsi fra le righe del racconto, essendoci dentro la vita di tutti i giorni. E poi perché sono sicuro vi regalerà emozioni. E senza emozioni, non credo valga la pena vivere. 

Stralci d’autore: lasciaci uno spaccato accattivante tratto dal tuo Love Hate Love
Una delle riflessioni interiori di Nicolas...
E poi Giulia era davvero cambiata come sosteneva? Lui no, ne era certo. Il giornalista osservava l'ammasso indefinito in cui erano disposte le stelle del cielo. Si sentiva come uno studente della seconda classe al liceo che torna a settembre sui banchi di scuola dopo un'intera estate trascorsa lontano dai compagni. In aula li osservi e trovi tutti cresciuti, potenziati nel fisico e cinici nella mentalità, nel modo di agire, forgiati dalle formanti esperienze estive, d'amore, di lavoro, di maturità. E tu, ti guardi allo specchio e ti senti tremendamente uguale, il solito imbecille romantico a cui in fondo in fondo va bene così, perché non la brami affatto tutta quella voglia di crescere. 

Un proverbio svedese cita così: “in un buon libro la cosa migliore è fra le righe”. Tra le righe di  Love Hate Love è celato qualche messaggio particolare o il tuo obiettivo è esclusivamente quello di intrattenere piacevolmente il lettore?
Ci sono molti messaggi fra le righe, ci sono molte citazioni più o meno nobili, ci sono piccole storie che raccontano aneddoti e vogliono fungere al contempo da critica verso la società attuale. Ecco, il romanzo nel complesso è una fotografia dei nostri tempi, ed è per questo ricco di particolari.

Per concludere, sei fiero di ciò che hai scritto?
Sì, molto. Di solito sono una persona umile, non tendo a mettermi in mostra in copertina, ad elogiarmi. Ma stavolta so di aver partorito un progetto di valore. E' il romanzo che io vorrei leggere. Se lo sbandiero ai quattro venti è perché sono contento del mio lavoro, che seppur perfettibile, racconta la vita. La mia e la vostra. 

Grazie per essere stato con noi, Jimmy, in bocca al lupo per i tuoi progetti futuri.
Grazie a voi e crepi il lupo!
Silvia Pattarini

Silvia Pattarini
Diplomata in ragioneria, ama scrivere racconti e componimenti poetici, alcuni dei quali compaiono in diverse antologie. Partecipa a concorsi letterari di poesia, prosa e premi letterari per narrativa edita.
Biglietto di terza classe,  0111Edizioni.
La mitica 500 blu,  Lettere Animate.


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