People | A cura di Samantha Terrasi. Renato Magistro, editore di Leima: «Tutti i libri che pubblico sono il risultato di una mia scelta personale».
Edizioni Leima è… una lunga storiaPoche parole che aprono il sito della casa editrice Edizioni Leima, che fonda le sue radici sulla storica legatoria di famiglia. Oggi abbiamo il piacere di ospitare Renato Magistro, uomo ed editore della Leima.
Buongiorno Renato e benvenuto. Se ti dovessi “presentare” quale libro sceglieresti?
Non saprei scegliere. Tutti i libri che pubblico sono il risultato di una mia personale valutazione. Io pubblico solo quello che mi piace e mi appassiona.
Noi ci siamo incontrati virtualmente il 19 ottobre 2016, attraverso il BRA Day (giornata della ricostruzione mammaria dopo un tumore al seno), organizzato dall’ospedale Gemelli. In quell’occasione, io avevo scritto un racconto che poi è stato pubblicato nella raccolta Quelle BRAve Ragazze, un’antologia che nasce da una consapevolezza importante: diffondere parole e coraggio attraverso la lettura. Cosa ti ha colpito di più di quell’iniziativa? A distanza di più di un anno è ancora un punto di riferimento?
Quello che mi ha colpito di più è leggere il coraggio di donne che non hanno paura di dare un nome alla loro malattia, di non considerarla tabù e di condividere la loro esperienza a beneficio delle altre. Per queste ragioni, penso che il libro sia sempre un punto di riferimento, in quanto attuale. È importante parlarne e diffondere una cultura della prevenzione.
Edizioni Leima nasce da un’idea, un sogno o è un progetto che ha radici profonde?
Edizioni Leima nasce da un sogno nel cassetto che è maturato nel tempo e mi ha consentito di trasformare una passione in un lavoro che amo.
Mio padre è di Altofonte. Le mie estati erano lì, tra le zie che cucinavano e parenti dai nomi tutti uguali. Palermo l’ho scoperta da grande, città di cultura antica e nuove riscoperte. Quale messaggio vorrebbe “lasciare in eredità” o trasmettere Edizioni Leima alla città? Se ce ne è uno, naturalmente.
Il messaggio è quello di non lasciarsi sopraffare, di smantellare l’idea che dalle nostre parti vige la regola del “calati juncu ca passa la china”. Bisogna reagire, sbracciarsi, prendere coscienza della nostra ricchezza e delle nostre capacità e agire.
Cosa rappresenta Palermo per te?
Il luogo da cui partire e il luogo a cui tornare.
Quali i libri che avete pubblicato sono legati alla città?
Tanti, in particolare “Palermitando” e “Anima di polvere” di Fabio Ceraulo; “Acquasanta” di Valentina Gebbia; “Il vurricatore” del poliziotto della catturandi IMD. Più in generale alla Sicilia “Il siciliano. Dizionario etimologico” di Rosario Sciangola e, di prossima uscita in libreria, “Ricette di una famiglia siciliana. Storie di grandi abbuffate e solenni arrabbiature”.
Un angolo di Palermo che narra una storia o un aneddoto che vorresti raccontare ai lettori.
Piazza tredici vittime. A Palermo in pochissimi sanno perché questa piazza abbia questo nome. In “Anima di polvere” si racconta la storia di una delle tredici vittime che prese parte alla rivolta della Gancia e alle attività che segnarono il Risorgimento palermitano.
Un autore che in questi anni ti ha lasciato qualcosa di importante attraverso le sue parole.
Posso dirne due?
[Certo!]
Il professore Francesco Alberoni e il professore Franco Cordero. Due grandi autori, con due stili diversi che però hanno avuto il coraggio di sposare il mio progetto e sono prodighi di buoni consigli. Ancora oggi sono lusingato e molto orgoglioso di potermi rapportare a loro.
Se tornassi indietro quale percorsi cambieresti?
Nessuno. Anche gli errori ci hanno fatto crescere. Se dovessimo guardare indietro avremmo gli occhi nella nuca.
Un proverbio che ti ripeteva sempre tuo nonno.
Non un proverbio, ma una citazione: “Volli, sempre volli, fortissimamente volli”.
I dialetti, lingue che si tramandano come le ricette. Il Siciliano con le sue mille sfumature, secondo te, andrebbe insegnato nelle scuole?
Assolutamente sì. Anche perché il nostro Siciliano avrebbe tutti i requisiti per essere lingua. La Sicilia è l’unica regione a statuto speciale cui non è riconosciuta la propria lingua che ha una sua grammatica e una sua morfologia. Il dizionario etimologico di Rosario Sciangola illustra tutte le regole del nostro dialetto e attraverso l’etimo dei termini è possibile apprezzare quanta influenza abbiano avuto le dominazioni che si sono susseguite nella nostra terra.
La “nostra terra” è un immenso patrimonio, ma torniamo alla casa editrice. Piccola e media editoria, un bilancio di questo 2017, secondo Leima. Le statistiche parlano sempre di sempre meno lettori, qualche anno fa si parlava di troppi scrittori e pochi lettori, cosa è cambiato? Se è cambiato qualcosa.
Purtroppo è cambiato poco. Suggerirei a chi vuole fare lo scrittore di diventare prima di tutto lettore. Il problema è che sono troppe anche le case editrici a pagamento che non sono selettive e pertanto non aiutano chi coltiva il sogno di diventare scrittore.
Siete stati presenti alla fiera di Roma? E andrete anche al Salone di Torino?
A Roma quest’anno sono andato da turista e da lettore. Saremo al Salone di Torino come abbiamo già fatto in passato e al Book Pride di Milano.
Un sogno che hai tatuato dentro e a cui non rinunceresti mai.
Vedere i libri della mia casa editrice tradotti all’estero. Gli altri, quelli personali, li tengo per me!
E su questo meraviglioso spaccato della Edizioni Leima e al suo “uomo” Renato, auguriamo tanta passione e tanta voglia ancora di stupire il mondo dell’editoria. Perché la passione muove mari e monti. Grazie Renato.
Samantha Terrasi Vivo tra Torino e Roma, dove sono nata. Mia nonna avrebbe voluto che mi chiamassi Maria Concetta, ma per fortuna mio padre di ritorno da un viaggio negli States mi ha chiamato Samantha, rigorosamente con la h. Formazione scientifica, una laurea in biologia molecolare per poi scegliere di tramandare il mio sapere agli studenti. Sono una professoressa di matematica e scienze senza occhiali e quando non mi trovo tra equazioni e studenti, scrivo. Parole nel vento, Aletti Editore, 2012. Ti aspetto, Lupo Editore. |
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