Gli scrittori della porta accanto

Il diavolo nel cassetto, di Maurensig, e Il fondo della bottiglia, di Simenon

Recensione: Il diavolo nel cassetto, di Maurensig, e Il fondo della bottiglia, di Simenon

Libri | Mini recensioni di Beatrice Rurini. Il diavolo nel cassetto, di Paolo Maurensig, e Il fondo della bottiglia, di Georges Simenon: il narcisismo e la vanagloria di un paese di scrittori tentati dal diavolo-editore e uno stimato avvocato che rischia di perdere tutto a causa del fratello galeotto.


Il diavolo nel cassetto, di Paolo Maurensig, Einaudi, 2018. Chi non è disposto a un patto col diavolo pur di veder pubblicato il proprio romanzo?

Un romanzo breve o un racconto lungo non saprei, certo è che intriga e si legge con rapidità.
Presentato come una storia sentita da altri, una sorta di "mi ha detto il tale che gli hanno riferito..." e su tutto questo viene costruito un thriller ben esposto e non comune. Trama forse semplice ma ottimizzata nello spazio e nel tempo, senza sbavature.
La storia si svolge nella Svizzera di un paesino di appena mille anime, dove Goethe, pare, si sia fermato in circostanze fortuite per una notte. Qui sembra celarsi uno spirito letterario nascosto che viene ripescato dal diavolo in persona, mettendo a nudo gli scheletri nell'armadio di ogni abitante. Persino il parroco collaboratore ha il suo, anche se le versioni (parroco e diavolo) discordano ampiamente. Sarà il lettore che darà il giusto valore ad ogni azione.

di Paolo Maurensig
Einaudi
Narrativa | Thriller
ISBN 978-8806236663
ebook 7,99€
cartaceo 11,47€

Quando la pace dei boschi è percorsa da un fremito improvviso di rabbia silvestre, e di notte le volpi sembrano mettere sotto assedio il villaggio, forse bisognerebbe credere a una premonizione. In quel villaggio svizzero che vive da sempre in armonia, tutti e mille gli abitanti si sentono scrittori. Ma l'uomo che sta arrivando è il diavolo in persona. Le sue sembianze, neanche a dirlo, sono quelle di un editore. La letteratura è un affare molto serio per questo borgo svizzero stretto in una vallata quasi soffocata dalle montagne: si narra che Goethe di ritorno dall'Italia vi trascorse una notte per via di un guasto alla carrozza su cui stava viaggiando. Inoltre, dal prete anzianissimo che redige le sue memorie alla ragazzina un po' sciocca autrice di filastrocche, passando per il borgomastro, tutti gli abitanti del paese si sentono scrittori e ambiscono a essere pubblicati. Spediscono romanzi per posta e per posta ricevono i rifiuti dagli editori. C'è poco da scommettere, quindi, sul talento di queste mille anime. Finché il diavolo fa il suo solenne ingresso in scena. Chi non è disposto a un patto col diavolo pur di veder pubblicato il proprio romanzo? L'unico che sembra in grado di capire la pericolosità della situazione è padre Cornelius, mandato dalla diocesi in aiuto del vecchio parroco. 


Il fondo della bottiglia, di Georges Simenon, Adelphi, 2018. Uno stimabile avvocato vede vacillare le sue certezze quando gli compare davanti, evaso dal carcere, il fratello minore.

Un romanzo insolito per l'autore belga, meno impegnato del suo solito sul livello dell'indagine interiore, che spazia nel vasto mondo dell'America dei rancheros. Diverso come impostazione e come profili psicologici dei suoi personaggi, risente parecchio dell'influenza americana, vuoi per gli ampi paesaggi che descrive e per la mentalità piuttosto controversa dell'americano ricco, comunque il disagio che riesce a far provare al lettore e sempre presente ma sotto un'altra forma.
La storia è quella di un avvocato non abbiente che cerca di farsi accettare in una ristretta comunità di possidenti terrieri al confine col Messico. Tutti sanno tutto dei propri vicini, fin quasi sfiorare l'eccesso; ma nessuno sa nulla del suo passato, eppure viene rispettato da tutti. Un giorno compare dal nulla suo fratello, un evaso che ha famiglia al di là del confine. Il tempo delle grandi piogge li costringe alla convivenza e a raccontare fandonie per il quieto vivere fin quando gli eventi della famiglia in Messico precipitano e la sua presenza in America potrebbe essere d'intralcio oltre che a rischio. L'avvocato per agevolarlo fa di tutto, fino all'estremo sacrificio.
Un racconto pulito e piuttosto lineare, ma resta sempre piacevole.

di Georges Simenon
Adelphi
Narrativa
ISBN 978-8845932380
ebook 9,99€
cartaceo 15,30€

Uno stimabile avvocato, che è riuscito, partendo dal basso, a conquistarsi un posto nella ristretta comunità dei notabili di Nogales, al confine tra gli Stati Uniti e il Messico, vede vacillare tutte le sue certezze quando gli compare davanti, evaso dal carcere in cui scontava una condanna per il tentato omicidio di un poliziotto, il fratello minore - quello debole, irresponsabile, sfortunato, eppure dotato di un inquietante potere di seduzione -, che gli chiede di aiutarlo a passare la frontiera. Nel piccolo mondo costituito dai ricchi proprietari dei ranch l'arrivo dell'estraneo scatena una sorta di psicodramma, che culminerà in una vera e propria caccia all'uomo, mentre, fra odio e amore, rancori e sensi di colpa, sbronze e scazzottate, si consuma la resa dei conti tra i due fratelli. 

Beatrice-rurini

Beatrice Rurini
Sono appassionata di lettura e musica sin da piccola. Ho conseguito la maturità magistrale (senza insegnare), studiato pianoforte e violoncello. Lavoro come restauratrice d'arte. Sono sposata con prole e, soffrendo d'insonnia, mi appoggio alla lettura per evitare di stare con le mani in mano.


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