Libri Recensione di Elena Genero Santoro. Leggera come una piuma, di Sara Fiorentino, Pathos Edizioni, 2018. Un libro colorato, di fotografie, una storia struggente e di grande umanità, un esempio per non arrendersi mai e amare la vita fino alla fine.
Forse in molti avranno sentito parlare o letto sui giornali di Beatrice Naso, bimba di Torino nata il 6 giugno 2008 in apparenza normale e diventata per tutti “la bambina di pietra” a causa di una malattia non rara: unica.
Il soprannome “bambina di pietra” non piace alla zia Sara Fiorentino, che ha preferito intitolare Leggera come una piuma il libro che ha scritto alla sua memoria. Sì, perché purtroppo Beatrice è venuta a mancare il 14 febbraio 2018, a causa dell’evolversi della sua malattia.
Ma pochi mesi prima anche la mamma di Beatrice, Stefania Fiorentino, è morta a causa di un tumore partito dal seno col quale lottava da anni. Era il 5 agosto 2017. La notizia è stata diffusa il giorno dopo, io ero in macchina in partenza per le vacanze e sono stata pervasa da una sensazione di sconforto.
Ma andiamo con ordine.
Beatrice alla nascita sembrava una bambina “normalissima”. Solo dopo pochi mesi ha manifestato qualche difficoltà nei movimenti. Un giorno, mentre la cambiavano, le hanno rotto un polso e all’ospedale le hanno riscontrato delle calcificazioni ossee anomale. Non era progeria: era qualcosa di ancora più strano. Nel tempo le calcificazioni sono aumentate al punto da impedire alla bambina ogni movimento e persino di mangiare cibo solido. E anche i suoi polmoni e la sua ossigenazione ne hanno progressivamente risentito.
Beatrice alla nascita sembrava una bambina “normalissima”. Solo dopo pochi mesi ha manifestato qualche difficoltà nei movimenti. Un giorno, mentre la cambiavano, le hanno rotto un polso e all’ospedale le hanno riscontrato delle calcificazioni ossee anomale. Non era progeria: era qualcosa di ancora più strano. Nel tempo le calcificazioni sono aumentate al punto da impedire alla bambina ogni movimento e persino di mangiare cibo solido. E anche i suoi polmoni e la sua ossigenazione ne hanno progressivamente risentito.
I genitori di Beatrice hanno dovuto reinventarsi la loro vita. La madre ha dovuto chiudere la sua cartoleria, perché quando un bambino ha bisogno di cure costanti, almeno uno dei genitori entra in crisi col proprio lavoro, il che è tremendo, perché è proprio allora che c’è bisogno di più soldi.
È così che è nata la onlus “Il mondo di Bea”, legata fino a poco tempo fa alla pagina Facebook omonima sulla quale Beatrice stessa ogni tanto si affacciava attraverso video e dirette.
Beatrice era una bambina dall’intelligenza viva, che ha portato con sé una valanga di amore. La zia Sara Fiorentino ce la descrive in Leggera come una piuma, un libro semplice e colorato, pieno di fotografie, e ci parla di lei, dei suoi gusti, del suo carattere.
Ci riporta le risposte taglienti che dava. Non c’è mai morbosità della narrazione, che peraltro è costruita dal punto di vista della bambina stessa, forse con la sua collaborazione.
La zia Sara ci racconta i viaggi di Beatrice e della sua famiglia, le gite, il tentativo di una vita normale nonostante le difficoltà oggettive, le barriere architettoniche, i molti ricoveri all’ospedale, e poi la malattia della mamma, affrontata con coraggio fino all’ultimo. Mamma Stefania: una guerriera, una leonessa, che si è sempre battuta per la sua bambina e per garantirle il massimo, senza mai piangersi addosso né indurre la figlia a commiserarsi.
Infatti Beatrice non si commiserava: era consapevole, ma allegra e matura per la sua età. Aveva senso dell’ironia, scherzava sulla propria condizione. Pare che avesse pure una memoria ferrea. Amava vivere e con la mente creava luoghi in cui correva libera e leggera.
Poi c’erano i parenti: i cugini, gli zii, i nonni. Tutti amorevoli, tutti pronti a fare la loro parte.
La storia di Beatrice e di Stefania è triste e, mentre ci immaginiamo madre e figlia insieme in un posto migliore, non possiamo non domandarci il perché di tutto questo dolore. Che senso ha una storia del genere? E alla fine cosa resta, a parte Alessandro, padre e marito ormai solo, che ha perso tutta la sua famiglia?
La storia di Beatrice e di Stefania è triste e, mentre ci immaginiamo madre e figlia insieme in un posto migliore, non possiamo non domandarci il perché di tutto questo dolore. Che senso ha una storia del genere? E alla fine cosa resta, a parte Alessandro, padre e marito ormai solo, che ha perso tutta la sua famiglia?
Resta una storia struggente, ma anche una storia di grande umanità. Resta un esempio. Resta un messaggio: mai arrendersi, fino alla fine. Amare la vita, sempre. Gustarne ogni attimo, finché si può, nonostante le avversità. Soprattutto, resta l’amore, quello concreto, che ha dato la vita alla onlus e che ha aiutato anche altri bambini in Italia. Resta un albero d’amore, che continua a crescere e a diffondersi, di cui Beatrice Naso è stata il seme. E allora non tutto è andato perduto.
Leggera come una piuma
di Sara FiorentinoPathos Edizioni
Biografia fotografica
cartaceo 20,40€
La storia di Beatrice, una bambina affetta da una malattia sconosciuta che ad oggi ancora non ha un nome, quindi ogni cosa che ha vissuto è stata davvero unica e speciale. Una bambina che ha vissuto 9 anni e mezzo in un corpo 'ribelle' che ha creato un secondo scheletro che non le ha permesso di muoversi. Molti l'hanno denominata come la 'bambina di pietra' ma a lei piaceva pensare di essere come una splendida bambola dai capelli ricci. In queste pagine imparerete che i limiti sono solo nella nostra testa, perché anche con una carrozzina si può volare davvero alto, ed io grazie alla mia famiglia l'ho sempre fatto. La sua giovanissima mamma ad agosto 2017 è venuta a mancare per un cancro al cervello. Bea però ha deciso, insieme al suo papà, alla zia Sara e a tutta la famiglia, di continuare a portare avanti i progetti della sua mamma. Stefania infatti ha dato vita negli anni alla Associazione Onlus Gli Amici di Bea la quale contribuisce alla ricerca sulle malattie sostenendo tanti bambini non fortunati come Bea.
Elena Genero Santoro Ama viaggiare e conoscere persone che vivono in altri Paesi. Lettrice feroce e onnivora, scrive da quando aveva quattordici anni. Perché ne sono innamorata, Montag. L’occasione di una vita, Lettere Animate. Un errore di gioventù, 0111 Edizioni. Gli Angeli del Bar di Fronte, Gli Scrittori della Porta Accanto Edizioni (seconda edizione). Il tesoro dentro, 0111 Edizioni. Immagina di aver sognato, PubGold. Diventa realtà, PubGold. |
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