Timira. Romanzo meticcio, di Wu Ming 2 e Antar Mohamed

Libri Recensione di Beatrice Rurini. Timira. Romanzo meticcio, di Wu Ming 2 e Antar Mohamed, Einaudi, 2012. Storia di Isabella Marincola, un'italiana nata a Mogadiscio.

Certo che l'avvenenza a volte aiuta: prima attrice di teatro, poi collega sul grande e sul piccolo schermo di nomi che hanno fatto carriera, Isabella Marnicola ha saputo farsi ascoltare.
Dietro ogni uomo (e donna) si nasconde una storia, dietro ogni sfollato si nasconde un dramma. Eppure forse è questa tensione a renderlo utile e irrinunciabile.

Wu Ming 2 e Antar Mohamed hanno saputo trattare questa storia in modo encomiabile, andando a scavare nel profondo di quelle storie che non sempre fanno parte dei programmi scolastici.
Parlarne prima di tutto. Come persone prima che come categorie, persone che sanno di essere nelle categorie, ma che nello stesso tempo non rinunciano a essere persone.
Che cosa sappiamo noi, in fondo, di ciò che gli italiani hanno combinato nelle colonie durante il periodo fascista? Come ci si comportava coi nativi?
Problematiche più attuali che mai, in questo periodo di guerre fratricide, che vedono sbarcare sulle nostre coste parecchi profughi. Ma chi sono realmente non ce lo siamo mai domandato (e la maggior parte di noi sicuramente non lo farà mai).

La biografia è quella di una figlia, legittimamente riconosciuta, di uno dei tanti italiani che hanno portato le loro fabbriche nella Somalia del ventennio fascista e che, spinti da un senso di appartenenza alla Patria più forte della differenza della pelle, ha fatto di tutto per riconoscere la prole mista e riportarla in Italia.

Lettura intensa e coinvolgente, Timira. Romanzo meticcio pone parecchi spunti di riflessione, difficile catalogarlo soprattutto perché il collettivo Wu Ming 2 ha il vizio di scavare storie che normalmente verrebbero sepolte coi loro attori principali, storie di cui spesso e volentieri se ne farebbe a meno e che un po' ci fanno vergognare.

Timira
Romanzo meticcio

di Wu Ming 2 e Antar Mohamed
Einaudi
ISBN 978-8806205928
Cartaceo 19,60€

Sinossi

In un capolavoro del neorealismo, "Riso amaro" di Giuseppe De Santis, oltre a Silvana Mangano in hot pants compare una strana mondina nera. Il suo nome è Isabella Marincola, ma in Somalia si farà chiamare Timira. Donna appassionata e libera, nata nel 1925 a Mogadiscio, è una figura nascosta e leggendaria, uno scrigno di storie intrecciate, tra Europa e Africa, che questo libro per la prima volta disseppellisce. Timira è un "romanzo meticcio" che mescola memoria, documenti di archivio e invenzione narrativa. Scritto da un cantastorie italiano dal nome cinese, insieme a un'attrice italosomala ottantacinquenne e a un esule somalo con quattro lauree e due cittadinanze. Per interrogare, attraverso l'epopea del passato, un tempo che ci vede naufraghi, sulla sponda di un approdo in fiamme. Questo tempo dove ci salveremo insieme, o non si salverà nessuno.

Beatrice Rurini
Sono appassionata di lettura e musica sin da piccola. Ho conseguito la maturità magistrale (senza insegnare), studiato pianoforte e violoncello. Lavoro come restauratrice d'arte. Sono sposata con prole e, soffrendo d'insonnia, mi appoggio alla lettura per evitare di stare con le mani in mano.

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