Gli scrittori della porta accanto

La bibliotecaria, di Marina Di Domenico

La bibliotecaria, di Marina Di Domenico - Recensione

Libri Recensione di Davide Dotto. La bibliotecaria, di Marina Di Domenico, Elliot edizioni 2018. Dietro il silenzio del tempo si celano abusi e violenze taciute che chiedono, con prepotenza, di venire alla luce.

Ci sono troppe cose strane in questa faccenda. Il bibliotecario, per esempio: perché è sparito all'improvviso lasciandoti libera di indagare, quando prima sembrava così geloso della biblioteca?
La bibliotecaria, di Marina Di Domenico, racconta molte storie legate da un filo rosso. Una è personale, legata al vissuto di Roberta, in fuga da un ex fidanzato violento che l'ha quasi uccisa. Per questo abbandona il suo Piemonte, la città di Novara. L'altra storia ha avuto origine molti decenni prima, in un piccolo comune tra le montagne abruzzesi, le cui uniche attrattive sono la festa del patrono e quella dell'Assunta.
In questo nuovo rifugio, quasi dimenticato da Dio, Roberta lavora nella biblioteca comunale, grata di conquistare una tranquilla routine.
Un po' tutti, luoghi e persone, sembrano trovarsi fuori dal mondo. Non solo Nicola, il vecchio bibliotecario che mal tollera eventuali sostituti. Un po' assomiglia a Malachia del Nome della Rosa: si muove da cinquant'anni tra migliaia di libri appartenuti in origine a un convento, catalogati in maniera empirica se non immaginifica, senza alcun sostegno informatico.
Fuori dal mondo appare la storia di Paolina Negri, che fuggì a Roma per fare l'attrice, si dice, tornando dopo l'Armistizio, poco prima di uno scandalo mai dimenticato. Il quale si allaccia a una misteriosa bambina con le treccine, scomparsa negli anni Cinquanta. Il suo spettro sembra aggirarsi in paese e nella stessa biblioteca («Nessuno lo dice, ma tutti la vedono»), a presentare un conto ancora aperto. Non si sa bene chi dovrebbe saldarlo.

Un mistero, insomma, che a distanza di sessant'anni angoscia le coscienze e chiunque vi sia coinvolto. 

Dietro il silenzio del tempo si celano abusi e violenze taciute. Essi chiedono con prepotenza di venire alla luce ed essere affrontati. Nulla di diverso, in fondo, di ciò che suscita ansia in Roberta: il possibile ritorno del suo aguzzino, uscito dal carcere anzitempo.
Sono diverse le tracce, veri e propri inviti ad approfondire, porsi domande. Fra tutte, la casa presa in affitto, appartenuta a Paolina Negri, da cui le vicende hanno inizio, complici i chiacchiericci pronunciati a mezza voce da una coppia di anziane signore:
«Mamma, per favore! Non si parla male di chi non c’è più! E poi che volete che importi, a Roberta, di questi pettegolezzi? Penserà che siamo delle maldicenti e non ci verrà più a trovare! Mangiamo e cambiamo argomento!».
Se non bastasse, si aggiungono i brani sottolineati da una mano sconosciuta nei romanzi Jane Eyre, La lettera Scarlatta, I promessi sposi, che valgono più di un suggerimento. Difficile sia il caso a scoprire carte così scomode, senza la regia di qualcuno.
Complica il quadro la diffidenza di chi vorrebbe mantenere un segreto di cui nessuno possiede la chiave.
La bibliotecaria di Marina Di Domenico è un romanzo dalla scrittura asciutta ed essenziale, è difficile smettere di leggere una volta iniziato. La testardaggine di Roberta, nel venire a capo di ogni aspetto delle storie raccontate, diventa anche la nostra.


La bibliotecaria

di Marina Di Domenico
Elliot Edizioni
ISBN 978-8869935862
Cartaceo 13,60€
Ebook 7,49€

Sinossi
Che cosa è successo alla piccola Angela, scomparsa da un borgo abruzzese nel 1954? A sessant'anni di distanza, in quello stesso paesino tra le montagne arriva Roberta, una giovane bibliotecaria di Novara, che ha accettato quel trasferimento per sfuggire all'ex fidanzato che ha tentato di ucciderla. La storia della bambina scomparsa arriva anche alla ragazza la quale, lentamente, si ritrova coinvolta nella ricerca della verità celata tra i locali dell'antica biblioteca in cui lavora, le rovine di un convento e le stanze abbandonate di un collegio, luoghi in cui da tanti anni si annidano segreti che qualcuno vuole svelare e qualcun altro, invece, vuole assolutamente mantenere nascosti. Cosciente di assecondare il disegno di un personaggio nell'ombra, ma obbedendo al proprio innato senso di giustizia, Roberta si immergerà nel passato, in una storia fatta di relazioni proibite e di crimini perpetrati da personaggi insospettabili, le cui vittime non hanno ancora avuto giustizia. Un'impresa rischiosa e quasi disperata per Roberta, che nel contempo dovrà fronteggiare anche il ritorno del suo persecutore.

Davide-Dotto

Davide Dotto
Sono nato a Terralba (OR) vivo nella provincia di Treviso e lavoro come impiegato presso un ente locale. Ho collaborato con Scrittevolmente, sono tra i redattori di Art-Litteram.com e curo il blog Ilnodoallapenna.com. Ho pubblicato una decina di racconti usciti in diverse antologie.
Il ponte delle Vivene, Ciesse Edizioni.


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