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Recensione: La donna di Einstein, di Marie Benedict

Recensione: La donna di Einstein, di Marie Benedict

Libri Recensione di Davide Dotto. La donna di Einstein di Marie Benedict, Piemme 2017. Un romanzo dedicato a Mileva Marić, fisica, matematica e prima moglie di Albert Einstein.

Dov’era il mio nome? Ripartii da capo e rilessi con calma ogni parola, ma non c’era. Mileva Marić Einstein non compariva neanche in una nota a piè di pagina. Sotto il titolo, di nuovo un solo autore: Albert Einstein.
Mileva ha affrontato e superato diverse prove: è una donna, è slava, vive nell’Impero Austroungarico dove regnano ordine e gerarchia, inconciliabili con aspirazioni che, per concretizzarsi, trovano fin troppe porte chiuse.
Non serve bussare e attendere che qualcuno venga ad aprire, o spiani la strada. È una sfida meno che scontata prendersi quello che le spetta, vincere le scoperte ostilità dell’universo maschile e gli scrupoli che la spingono a vigilare sulla propria intelligenza, a tenere per sé quello che ha da dire o da rispondere.
Mileva riesce a entrare al Politecnico di Zurigo, dove studia fisica e matematica. Ha l’aria di un cane sciolto, non ha alcuna intenzione di fraternizzare, né di ricevere l’altrui approvazione.

È determinata quanto basta per non permettere nemmeno a un tipo come Albert Einstein di scalzarla. 

Invero, con il giovane intreccerà una tortuosa relazione culminata, nel 1903, nel matrimonio.
Non mi sarei fatta cogliere di sorpresa. Non sarei fuggita. Avrei afferrato la mia occasione a piene mani e mi sarei forgiata il futuro che sognavo. Il mio futuro.
Dal giovane Einstein riceve i primi incoraggiamenti. Impara molto da lui, dice, «nonostante i modi frivoli», sfacciati e impudenti.
Il futuro insieme è irto di difficoltà e le rinunce inevitabili. Einstein deve trovare un lavoro per mantenere la famiglia. Le cose si complicano ulteriormente: gli intoppi ai reciproci sogni obbligano  Albert ad accontentarsi dell' impiego (provvidenziale) all’ufficio brevetti di Berna. A farne le spese è Mileva, già madre di una figlia nata fuori dal matrimonio, cui ha dato nome Lieserl.
Ti scongiuro, vieni in Svizzera! Magari non proprio a Berna, dove la gente chiacchiererebbe; magari a Zurigo, in modo che ci possiamo vedere con maggiore facilità. E vieni da sola. Vieni senza la piccola.

Qual è il vero avvenire di Mileva Marić, moglie di Albert Einstein? 

Sua madre aveva avuto da ridire sugli incitamenti del padre, che puntava sulle capacità intellettive della ragazza, grazie alle quali avrebbe potuto aprirsi un varco nel mondo della scienza. È grazie a una dispensa ottenuta che la ragazza poté proseguire negli studi e frequentare le superiori.
Da che ero nata, non aveva fatto altro che ripetermi che avevo la responsabilità di coltivare la mia mente.
A cose fatte non c’è tempo per dubbi e ripensamenti. Mileva ha il diritto di perseguire entrambe le strade: le ambizioni scientifiche – collaborando con Albert – e gli impegni famigliari inderogabili. Tuttavia i fronti sui quali la donna di Einstein deve confrontarsi sono troppi e non sono sufficienti l’intelletto, la volontà ferrea. Al sogno di una vita si antepongono un marito, le faccende domestiche, i figli. Il signor Einstein rappresenterà un problema non da poco.
«Forse, se fossi libero di andare dove voglio…» borbottò Albert quasi tra sé. Quasi.
Lo fissai sbalordita. Troppo stupefatta per parlare, a dirla tutta. Si stava riferendo a me? Sul serio stava dicendo che avevo imposto dei limiti geografici alla sua ricerca di un impiego e che era stato quello a scatenare tanti rifiuti? O che avevo avanzato qualche altro tipo di pretesa che lo stava danneggiando?»

Le cose avrebbero potuto funzionare meglio se tra i coniugi vi fosse stata una maggior simmetria e reciprocità, non invece una unilateralità di sacrifici. 

Questo il tema principale del romanzo.
Alla storia si aggiunge una questione molto dibattuta, venuta alla luce una trentina d’anni fa in occasione del ritrovamento di un carteggio tra Albert e Mileva: la discussione sui contributi di Mileva Marić ai lavori di Albert Einstein.
Scopo del romanzo non è dire l’ultima parola su un argomento tanto controverso. Piuttosto è quello di riequilibrare i meriti di ciascuno, dandone il giusto rilievo. Mileva non fungeva da segretaria. Aveva la preparazione e la cultura necessarie per rendersi coautrice delle teorie del marito. Essendo entrambi fisici, lo scambio di vedute avveniva da pari a pari.
Della vita di Einstein è stata tratta, nel 2017, la prima stagione della serie Genius andata in onda su National Geographic, con Geoffrey Rush, Emily Watson, Johnny Flynn, Samantha Colley.


La donna di Einstein

di Marie Benedict
Piemme
ISBN 978-8856660029
Cartaceo 15,72€
Ebook 9,99€

Sinossi
C'è un personaggio nella vita di Albert Einstein senza il quale la sua storia - e la nostra - non sarebbero quello che sono. Fu il suo più grande amore, ma anche qualcosa di più: la donna che lo ispirò, lo incoraggiò e lo aiutò a concepire quella formula che avrebbe cambiato il mondo. Mitza Marić era sempre stata diversa dalle altre ragazzine. Appassionata di numeri, fu la prima donna a iscriversi a fisica all'università di Zurigo, più interessata a quello che non a sposarsi come la maggior parte delle sue coetanee. E quando a lezione incontrerà un giovane studente di nome Albert Einstein, la vita di entrambi prenderà la strada che era fin dall'inizio scritta nel destino. La loro sarà un'incredibile unione di anime e menti, un amore romanzesco e tormentato, destinato a finire e, allo stesso tempo, a restare nella storia.

Davide-Dotto

Davide Dotto
Sono nato a Terralba (OR) vivo nella provincia di Treviso e lavoro come impiegato presso un ente locale. Ho collaborato con Scrittevolmente, sono tra i redattori di Art-Litteram.com e curo il blog Ilnodoallapenna.com. Ho pubblicato una decina di racconti usciti in diverse antologie.
Il ponte delle Vivene, Ciesse Edizioni.


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