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Recensione: Pensare altrimenti, di Diego Fusaro

Recensione: Pensare altrimenti, di Diego Fusaro

Libri Recensione di Angelo Gavagnin. Pensare altrimenti di Diego Fusaro, Einaudi. Un saggio che induce a pensare: «altroché banali pillole televisive, ricorda molto 1984 di Orwell».

Diego Fusaro ormai lo conoscono tutti: giovane e belloccio filosofo televisivo, molto presente nei programmi di chiacchiere salottiere. Non disdegna neppure la radio, lo abbiamo sentito partecipare pure a trasmissioni decisamente demenziali come "La Zanzara" su Radio24, discutendo con i due noti conduttori che fingono la solita dualità: buono e cattivo, come i due classici poliziotti. Qualche pillola di saggezza la distribuisce anche via Facebook dov'è sempre molto seguito. Per la normale superficialità dei nostri tempi, ogni fruitore dei citati media è convinto di conoscerne il pensiero. La scoperta interessante che invece ho fatto è che Diego Fusaro, tra una trasmissione e l'altra, ha prodotto anche qualche libro. Trattasi di vecchi strumenti fatti di carta che si possono consultare anche gratis in quanto disponibili nelle biblioteche delle nostre città. Così ho fatto e mi sono letto un libretto dal titolo accattivante: Pensare Altrimenti.
Mi sono subito trovato in sintonia quando suggerisce al lettore di acquisire la capacità di andare contro il senso comune, rivendicare una propria posizione autonoma e di non temere il fatto che sia minoritaria o contraria al cosiddetto politicamente corretto.

Diego Fusaro, in Pensare altrimenti, ci spiega, tra le altre cose, che negli ultimi anni, ci hanno preso in giro «programmando» un dissenso che ci piaceva molto perché sembrava progressista.

Quello delle primavere arabe che, finanziate dalla finanza internazionale, hanno causato la destabilizzazione dei vecchi «antipatici» governi, senza però risolvere nessun problema e sostituendo il vecchio ordine con quello nuovo basato sulla finanza e il dollaro. Se non ancora peggio: cadendo vittime di regimi religiosi.
Diego Fusaro è anche convinto che la divisione politica tra destra e sinistra, che molto piace a noi italiani, sia decisamente obsoleta. Negli ultimi anni, la destra lavora insieme alla sinistra. La destra lavora per la precarietà e il mito della merce, impedendo ai giovani di costituirsi una famiglia. La sinistra difende stili di vita senza vincoli. Destra e sinistra favoriscono la sostituzione degli Stati nazionali con la globalizzazione, la delocalizzazione del lavoro e la mobilità delle persone. La sinistra, per le sue vecchie convinzioni politiche, umanitarie, internazionaliste, agevola lo spostamento di interi popoli di lavoratori.
Finge di voler valorizzare le culture, spingendo ciascun popolo a rinunciare alla propria per aprirsi alle altre, ottenendo invece l'annullamento delle stesse, sostituite con l’imperante sottocultura del consumo.
Anche la lingua sta cambiando e viene adattata a ciò che il potere vuole farci credere: i bombardamenti li chiamano "missioni di pace", la continua distruzione dei diritti viene chiamata "riforma", l'attuale dittatura dei mercati viene chiamata "democrazia", veri e propri colpi di stato sono stati definiti "governi tecnici", e chi si mette di traverso a tutto ciò, è silenziato come "complottista" o, minimo della pena,  populista.
Ecco, d'accordo o no, in Pensare altrimenti di Diego Fusaro c'è molto da pensare, altroché banali pillole televisive, ricorda molto Orwell, 1984.


Pensare altrimenti

di Diego Fusaro
Einaudi
ISBN 978-8806228316
Cartaceo 10,20€
Ebook 7,99€

Sinossi
Da sempre, sia pure in forme diverse, gli uomini si ribellano. Difficilmente le rivolte si lasciano ricondurre a un paradigma unitario, ma presentano come orizzonte comune la rivendicata antitesi rispetto a un ordine costituito o a un «comune sentire» che si pretende giusto. La cellula genetica del dissenso corrisponde a un sentire altrimenti che è, già virtualmente, un sentire contro: e che, per ciò stesso, può trapassare nelle figure concrete in cui il dissentire si cristallizza facendosi operativo. Il pensiero ribelle deve costituire oggi il gesto primario contro l'uniformazione globale delle coscienze che si sta registrando nell'orizzonte del nuovo pensiero unico e del falso pluralismo della civiltà occidentale. Diego Fusaro si propone qui di analizzare le figure del pensare altrimenti, le declinazioni storiche del dissenso e la sua fenomenologia.

Angelo Gavagnin


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