Libri Recensione di Beatrice Rurini. Istruzioni per diventare fascisti di Michela Murgia (Einaudi). Siamo tutti più fascisti di quanto pensiamo?
Un pamphlet originale, irriverente ed ironico, scritto con il cinismo che contraddistingue la vena critica di Michela Murgia. Senza peli sulla lingua, spiattella in faccia la nuda verità: siamo quasi tutti difensori dei più deboli fino a che non ci toccano le nostre proprietà, fino a che non invadono i nostri spazi, allora cambiano i punti di vista e i metri di giudizio.Un pamphlet perché è piuttosto breve, si leggerebbe in poco tempo se non che apre una serie di riflessioni serie per le quali la maggioranza delega la tastiera e si lascia prendere dall'onda della massa malpensante.
Probabilmente l'inizio risulta spiazzante per la cattiveria che utilizza già dal primo capitolo, ma la Murgia ha il suo bel carattere battagliero e ci riporta nella giusta strada per capire i suoi discorsi.
Con un linguaggio semplice ma non scontato, raccoglie nel test finale tutta una serie di luoghi comuni che sono usciti dalle interviste e dai ragionamenti dei nostri politici, e che leggerli a uno a uno pone il lettore davanti ad un muro di ignoranza che spaventa.
Lettura da affrontare concedendosi un buon lasso di tempo per riflettere.
Istruzioni per diventare fascisti
di Michela MurgiaEinaudi
Saggio breve
ISBN 978-8806240608
Cartaceo 10,20€
Ebook 7,99€
Quarta
«Essere democratici è una fatica immane. Significa fare i conti con la complessità, fornire al maggior numero di persone possibile gli strumenti per decodificare e interpretare il presente, garantire spazi e modalità di partecipazione a chiunque voglia servirsene per migliorare lo stare insieme. Inoltre non a tutti interessa essere democratici. A dire il vero, se guardiamo all'Italia di oggi, sembra che non interessi più a nessuno, tanto meno alla politica. Allora perché continuiamo a perdere tempo con la democrazia quando possiamo prendere una scorciatoia più rapida e sicura? Il fascismo non è un sistema collaudato che garantisce una migliore gestione dello Stato, meno costosa, più veloce ed efficiente?».
Michela Murgia usa sapientemente la provocazione, il paradosso e l'ironia per invitarci ad alzare la guardia contro i pesanti relitti del passato che inquinano il presente. E ci mette davanti a uno specchio, costringendoci a guardare negli occhi la parte più nera che alberga in ciascuno di noi.
Beatrice Rurini Sono appassionata di lettura e musica sin da piccola. Ho conseguito la maturità magistrale (senza insegnare), studiato pianoforte e violoncello. Lavoro come restauratrice d'arte. Sono sposata con prole e, soffrendo d'insonnia, mi appoggio alla lettura per evitare di stare con le mani in mano. |
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Anche questa volta Michela Murgia non si smentisce, “Nell'istruzione per diventare fascisti”, l'ultimo lavoro dato alle stampe, la scrittrice con la sua perspicacia punta il dito su una società come la nostra, confusa e alla ricerca di protezione.
RispondiEliminaPartendo dal presupposto che la democrazia è complessa e che essere democratici porta inevitabilmente ad assumere comportamenti imbelli si appella alla cultura fascista, l'unica capace di gestire efficacemente uno stato sempre più minacciato da pericoli interni ed esterni.
L'autrice ricorre al paradosso dell'inversione del punto di vista, ponendosi nei panni di un fascista che decanta gli aspetti positivi di una ideologia protettiva additando di volta in volta i pericoli delle società liberali.
Ed è così che tutti i protagonisti della società contemporanea, dai populisti ai radical chic entrano nell'ottica della penna sferzante dell'autrice che arriva a dimostrare come anche comportamenti apparentemente democratici sono intrisi di fascismo e come il bisogno di un capo non ha mai smesso di abbandonare chi è alla ricerca di un ordine sociale pacificatore.
Il libro si chiude con il “Fascistometro” una pesante provocazione al lettore che è costretto a fare i conti con il suo grado di fascismo, anche inconsapevole, che non può non condizionare i suoi comportamenti e le sue scelte politiche.