Gli scrittori della porta accanto

Change the World MUN: un progetto per educare i diplomatici di domani

Change the World MUN: un progetto per educare i diplomatici di domani

Di Stefania Bergo. Change the World MUN (CWMUN): un progetto formativo dedicato agli studenti che riproduce il funzionamento degli organi delle Nazioni Unite. Simulare l'ONU per educare i diplomatici di domani.

Venerdì mattina ho portato la mia classe, una quarta di un istituto commerciale, indirizzo relazioni internazionali, alla presentazione di un progetto davvero molto interessante: CWMUN, Change the World MUN. Si tratta di una serie di meeting internazionali di studenti provenienti da ogni parte del mondo, che si confrontano sui principali temi dell’agenda politica internazionale, in una simulazione che riproduce il meccanismo degli organi delle Nazioni Unite.
L'evento è organizzato dall'Ong Diplomatici, fondata nel 2000 da Claudio Corbino, classe '77, laureato con lode in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Catania. L'evento principale, replicato anche in altre parti del mondo, si svolge a New York tra il 28 marzo e il 3 aprile 2019. Vi prendono parte più di 2500 studenti provenienti da oltre 140 paesi differenti, in qualità di ambasciatori dei 193 Stati membri delle Nazioni Unite.
Gli studenti possono confrontarsi con i leader di oggi, affermare le proprie idee per uno sviluppo sostenibile del pianeta fondato sui valori della democrazia e della tolleranza, e aspirare a diventare i leader del domani.
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Più precisamente, questo progetto consiste in percorsi di formazione per imparare la diplomazia, il rispetto, l'empatia e le modalità che stanno alla base di una corretta comunicazione tra parti differenti.

Oltre a fornire agli studenti una serie di soft skill team building, team work, public speaking, leadership, cloud applications, sviluppo testi e comunicazione — utili nel caso in cui si voglia intraprendere una carriera in ambito internazionale, per impieghi che vadano dall'azienda agli organi istituzionali.
Lo scopo delle attività è di consentire ai giovani di applicarsi in difesa dei valori della democrazia attraverso lo studio e la simulazione dei lavori delle grandi organizzazioni internazionali, comprendendo il significato del rispetto, della tolleranza e della convivenza fra cittadini del mondo di diversa cultura, fede o appartenenza etnica allenandoli, inoltre, alle competenze trasversali per il mondo del lavoro globale.
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Il CWMUN Change the World Model UN viene replicato anche in Italia, a Roma, mantenendo intatto il valore formativo ed istituzionale dell’esperienza, dal 7 al 9 febbraio 2019. Le iscrizioni si chiuderanno il 10 dicembre.

Se vogliamo, per semplificare, si può considerarlo un gioco di ruolo: gli studenti devono vestire i panni di delegati dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, cioè di ambasciatori e diplomatici, dei 193 diversi stati che compongono l'ONU. Devono quindi svolgere attività tipiche della diplomazia, come tenere discorsi davanti all'assemblea per discutere dei temi di cui si occupano effettivamente le Nazioni Unite, proporre e trovare insieme soluzioni, negoziare con gli alleati e gli avversari, risolvere conflitti, imparando a muoversi in ambito diplomatico internazionale, adottando le regole e le procedure degli "adulti". Ovviamente, il tutto in lingua inglese, data la partecipazione di studenti da tutto il mondo.
Trovo che tutto questo sia meravigliosamente commovente e incoraggiante — lo dico da genitore e da insegnante — per la formazione degli adulti di domani, nella speranza che non falliscano come molti adulti di oggi.

Gli studenti devono scegliere di rappresentare uno dei 193 stati membri dell'ONU e presiederanno alle commissioni che si riuniranno per discutere delle diverse tematiche: dalla pace nel mondo alle strategie per salvare l'ambiente.

In un mondo in cui pare che proprio gli adulti siano fucina di cattivi esempi, disattendendo promesse di impegno per l'ambiente o chiudendo le frontiere e creando nuovi "nemici" da combattere invece di alleati con cui discutere, credo che questo progetto sia assolutamente necessario.
Gli studenti che rappresentano uno stato, devono conoscere di questo ogni dettaglio, dalla storia alle tradizioni, dalla politica alle risorse al sistema sociale, affrontando un percorso di formazione mirato grazie a lezioni frontali e interazione a distanza con un tutor. Devono calarsi nella parte di cittadini di quello stato, assumendone il modo di pensare, chiaramente "contaminato" dalla realtà della vita entro quei confini. Un modo per entrare in empatia con un'intera nazione, mettendosi nelle scarpe dell'altro, cercando di capire che a volte idee molto lontane dalle nostre sono frutto di un background da cui non possiamo prescindere ed ergerci a giudici assoluti è assolutamente fuori luogo. Solo dopo, possono discutere delle tematiche proposte. Quindi, Mario, ad esempio, potrà discutere di ambiente o della pace nel mondo come un francese o un brasiliano, non potendo prescindere dalla storia e dalla realtà sociale del paese che rappresenta.

Change the World MUN

Il percorso di formazione prevede uno studio della realtà del paese che si rappresenta e delle tematiche di interesse internazionale che necessitano di una risoluzione congiunta.

Molti giovani, ma anche molti adulti, ahimè, non hanno la benché minima idea di quali siano le problematiche che interessano il pianeta, abituati come sono a guardare solo il proprio piccolo, limitato orticello. Ma mai come ora siamo chiamati ad essere cittadini del mondo ed essere coinvolti nelle decisioni che segneranno il nostro futuro prossimo come razza umana, molte delle quali urgenti. Pensiamo ad esempio ai problemi climatici, tanto per fare un esempio: è chiaro che la soluzione non possa essere rinchiusa entro confini e demandata all'iniziativa personale. Urge una soluzione a livello globale, un impegno da prendere tra tutti gli stati del mondo, solo così si potrà sperare in una virata davvero efficace per salvare il nostro pianeta — e questa non è una simulazione, non c'è il tasto undo con cui si torna indietro.

Un altro punto a favore di Change the World MUN è il rispetto di protocolli comportamentali e comunicativi.

Così come accade — o dovrebbe accadere — in seno all'assemblea delle Nazioni Unite o altri organi istituzionali, ogni delegato deve vestire adeguatamente, in modo anonimo ma rispettoso del suo ruolo di rappresentanza e soprattutto parlare solo quando è il momento. La scaletta degli interventi è prefissata e ad ogni stato è assegnato lo stesso tempo per esporre le proprie idee e soluzioni. Nel caso in cui non si sia d'accordo, ci si prenota per essere inseriti nella lista degli interventi e avere quindi la possibilità di controbattere successivamente. Cosa che viene fatta argomentando propriamente dissensi e ragioni. Lo scopo è quello di convincere la platea, sempre nell'interesse globale. Chiaro che ogni stato, proprio per il differente background, abbia opinioni personali, ma sempre su argomenti che riguardino il bene dell'intero pianeta. C'è chi assume che la fame nel mondo possa essere risolta introducendo il consumo di insetti nelle nostre diete e chi invece sostiene sia necessario eliminare le proteine animali e gli allevamenti intensivi? Non è necessario pensare tutti allo stesso modo, chiaro che magari uno stato che già consumi abitualmente insetti sia più propenso alla prima soluzione, uno stato che abbia già cominciato al suo interno a limitare la produzione di carne propenda per l'altra. Ciò che conta è argomentare e convincere, con cognizione di causa, il proprio punto di vista, nell'interesse di tutto il genere umano, non per la soddisfazione di avere ragione, aperti a studenti delle scuole medie, superiori e dell'università.

Mentre ascoltavo la descrizione di questi codici deontologici, pensavo ai dibattiti politici o semplicemente ai confronti in trasmissioni televisive o sui social. Quello che viene restituito è che chi grida di più ha ragione.

Semplicemente perché non si riescono a sentire le parole dell'avversario. Un po' come quando da bambini ci si tappa le orecchie e si urla bla, bla, bla. Ma lo scopo del confronto non è avere ragione, tanto meno ottenerla semplicemente puntando i pugni sulla scrivania. Ma per discutere diplomaticamente di un argomento, presentando al meglio le proprie motivazioni, serve una conoscenza notevole sulle tematiche, non ci si improvvisa delegati di una intera nazione...
Rientrando in macchina verso casa, alla radio di parlava del 52° rapporto del Censis sulla situazione sociale del Paese. Siamo un popolo incattivito, chiuso, xenofobo, i nostri giovani sono convinti che per diventare famoso — che pare essere più importante dell'essere realizzato — bastino i social e che ottenere like sia più importane dell'avere un'istruzione adeguata. Mi si è frantumata la bolla di sapone in faccia. E mi è parso ancora più evidente quanto sia necessaria una formazione mirata per gli adulti di domani — in verità anche per quelli di oggi —, indipendentemente da una possibile carriera diplomatica. Perché in ogni ambito il mondo ha bisogno di diplomatici, non di guerrieri.




L'iscrizione all'evento Change the World MUN si chiude oggi, 10 dicembre! È necessario farlo online al seguente link >> www.diplomatici.it/registration

Una volta fatta l'iscrizione, si potrà accedere ai percorsi di formazione. Per la partecipazione all'evento di New York verrà fatto un colloquio individuale in inglese e italiano entro il 20 dicembre, mentre per l'evento di Roma non è necessario sostenere alcun colloquio selettivo.
Tutte le info sui costi e le modalità di partecipazione all'evento di New York dal 28 marzo al 3 aprile per studenti delle scuole superiori li potete trovare sul sito ufficiale >> www.diplomatici.it/model-un-per-scuole-superiori/
Al seguente link, invece, trovate modalità e costi per l'evento, destinato a studenti delle scuole superiori, di Roma, dal 7 al 9 febbraio >> www.diplomatici.it/model-un-rome/
Il Change the World MUN è aperto anche a studenti delle scuole medie e universitari. Inoltre ci sono diverse iniziative legate al Parlamento Europeo e Italiano, organizzate anche da United Network, che ha l'esclusiva per l'Italia della promozione del progetto GWMUN.


Stefania Bergo
Non ho mai avuto i piedi per terra e non sono mai stata cauta. Sono istintiva, impulsiva, passionale, testarda, sensibile. Scrivo libri, insegno, progetto ospedali e creo siti web. Mia figlia è tutto il mio mondo. Adoro viaggiare, ne ho bisogno. Potrei definirmi una zingara felice. Il mio secondo amore è l'Africa, quella che ho avuto la fortuna di conoscere e di cui racconto nel mio libro.
Con la mia valigia gialla, StreetLib collana Gli scrittori della porta accanto (seconda edizione).
Mwende. Ricordi di due anni in Africa, Gli scrittori della porta accanto Edizioni.
La stanza numero cinque, Gli scrittori della porta accanto Edizioni.


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