Gli scrittori della porta accanto

Recensione: Diario di un senza dimora, di Marc Augé

Recensione: Diario di un senza dimora, di Marc Augé

Libri Recensione di Andrea Pistoia. Diario di un senza dimora di Marc Augé (Cortina Raffaello). Cosa accade quando un pensionato non è così povero da diventare un senza tetto, ma neppure così stabile da permettersi un alloggio?

Le premesse ci sono tutte per comprendere come sia giunto a questa condizione: alimenti da pagare alla ex moglie, un appartamento in affitto in una Parigi troppo cara e spese annesse che prosciugano il suo conto in banca. Ergo, al protagonista non resta altro che svendere tutto, rinunciare al suo alloggio e incominciare a vivere nella sua automobile.
La disperazione iniziale lascia però il posto ai problemi pratici: dove lavarsi, come tenere nascosta la sua nuova condizione, dove trovare un parcheggio isolato adatto per dormire e come affrontare gli imprevisti meteorologici nella propria auto. Ad ogni problema l’anziano trova una soluzione ottimale e un modo per non lasciarsi andare allo sconforto.

Leggendo Diario di un senza dimora di Marc Augé ci si accorge di come abbiamo sempre posto attenzione solo a coloro che, a causa di gravi problemi economici, si riducano a dormire sotto i ponti o sulle panchine, senza mai soffermarci su coloro che «hanno del denaro ma non a sufficienza».

Per quanto il tema trattato sia delicato e per niente ottimistico, il protagonista affronta la sua nuova vita con un misto di curiosità e di senso pratico, non lasciandosi (quasi) mai scoraggiare.
La sua nuova condizione gli permette di osservare la città e le persone del quartiere dove vive con occhi nuovi, cambiando al tempo stesso prospettiva e opinione sulle proprie priorità esistenziali.
Ciò che più incuriosisce e fa riflettere nel Diario di un senza fissa dimora di Marc Augé è cosa può fare una persona che non può permettersi di pagare un affitto (e ciò che orbita intorno ad esso: spese per il mantenimento, incombenze condominiali ed imprevisti inaspettati) ma al tempo stesso possiede un’entrata mensile che gli impedisce di diventare un clochard.
Al tempo stesso, ciò che spiazza di più è l’attualità del tema trattato. Oggi più che mai, dato l’attuale crisi economica planetaria, viviamo anni incerti. Questo ci spinge a riflettere incessantemente su cosa potrebbe accadere se restassimo senza lavoro, senza casa e senza persone su cui fare affidamento.
Questo libro fornisce delle risposte. O meglio, un punto di vista concreto su "cosa accadrebbe se", il quale aiuta decisamente di più rispetto a tanti altri libri pieni di buoni propositi, di spinte motivazionali e di belle parole (estrapolate da discorsi di guru, profeti o improvvisati santoni new age) ma privi di soluzioni pratiche.

Diario di un senza fissa dimora di Marc Augé è breve (poco più di centoventi pagine) ma intenso, conciso e senza descrizioni superflue ed ininfluenti. 

Alterna momenti di spensieratezza con altri più drammatici, grazie ai quali si delinea la figura un uomo che affronta questa inaspettata situazione-limite con caparbietà e fiducia nelle proprie capacità di adattamento.
L’essere stato scritto in prima persona immedesima il lettore nel protagonista e nelle sue (dis)avventure. Il continuo alternarsi tra riflessioni personali ed esperienze di vita si sposa a dovere con la trama, la quale scorre sì lineare ma con qualche colpo di scena inaspettato che mantiene vivo l’interesse.
Il fatto che sia un pensionato non è rilevante e anzi passa in secondo piano. Questo è un ulteriore punto a suo favore: ciò permette al lettore d’immedesimarsi maggiormente nel protagonista.
Diario di un senza dimora di Marc Augé, in definitiva, è un libro che per come viene trattato il tema e per il tempo che si impiega a leggerlo è accessibile anche al lettore che vuole una lettura veloce ma al tempo stesso riflessiva e, perché no, spiazzante.

Diario di un senza dimora di Marc Augé

Diario di un senza dimora

di Marc Augé
traduzione M. Gregorio
Cortina Raffaello
Fiction | Memoir
ISBN 978-8860304254
Cartaceo 8,07€

Sinossi
Negli ultimi anni, è comparsa una nuova categoria di persone: hanno un lavoro, ma non guadagnano abbastanza per pagare un affitto e dunque sono spinte per strada. Vivono dove possono, vagano da un luogo all'altro, qualcuno magari decide di dormire in automobile, sia pure una Mercedes. L'etnologo Marc Augé, che rivela qui anche un brillante talento letterario, immagina la vita di uno di questi vagabondi di lusso e descrive in forma di diario i drammatici effetti indotti dalla perdita di punti fermi nello spazio e nel tempo. La situazione dei "senza fissa dimora" non mette a rischio solo la psicologia ma anche il senso della relazione, dell'identità e dell'essere. Il nostro eroe guarda dentro di sé e scopre la follia del mondo. Inventando un genere, etnofiction, l'autore utilizza la forma del racconto per illuminare una realtà sociale: il suo protagonista, un amabile funzionario di medio livello, potrebbe non essere diverso da tanti di noi…

Andrea-Pistoia

Andrea Pistoia
Nasco in una solare giornata di luglio a Vigevano. A dodici anni scoppia l’amore per la letteratura. Affronto la scuola come un condannato a morte. In compenso la mia cultura extra-scolastica cresce esponenzialmente. Dopo due anni vissuti a Londra, torno in Italia come blogger, giornalista, recensore di fumetti e sceneggiatore di un fumetto online per una nota casa editrice. Chitarrista dei ‘Panama Road’, direttore editoriale di una fanzine online.
Ancora e mai più (nelle mutande), Youcanprint.
Di donne, di amori e di altre catastrofi, Youcanprint.



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