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Recensione: An Isolated Incident, di Emily Maguire

Recensione: An Isolated Incident, di Emily Maguire

Libri Recensione di Giulia Mastrantoni. An Isolated Incident di Emily Maguire (Eye Books). Trama debole, figure femminili infelici e contrariamente alla sinossi non è un thriller sulla di violenza di genere.

Un po’ di tempo fa mi sono detta: ma sto leggendo tutta roba in inglese, che mi metto a recensirla se non è stata neanche tradotta in Italia! Ultimamente, però, ho riconsiderato la cosa: ci sono un sacco di lettori che amano leggere in lingua, specialmente in inglese. Quindi, senza indugiare ulteriormente, vi propongo la mia recensione del romanzo in inglese An Isolated Incident di Emily Maguire, in modo che possiate non acquistarlo.
Mi perdonerete se sono così diretta, ma un romanzo che si propone come segue, almeno per me, fa sì che il lettore abbia aspettative abbastanza alte e deve esserne all’altezza:
An Isolated Incident is a psychological thriller about everyday violence, the media’s obsession with pretty dead girls, the grip of grief and the myth of closure, and the difficulties of knowing the difference between a ghost and a memory, between a monster and a man.

Purtroppo, An Isolated Incident di Emily Maguire non è un thriller psicologico, non parla della violenza di ogni giorno e non vede protagonista alcun giornalista succhiasangue

La trama è semplice: Bella Michaels, giovane e graziosa, viene stuprata e uccisa brutalmente. Sua sorella Chris, com’è logico che sia, è distrutta. Più o meno fine. Tutti i personaggi che fanno da spalla in questa storia, come la giornalista May o l’ex marito Nate, sono figure di supporto a una trama molto debole.
Il problema è che definire "thriller" qualcosa in cui le indagini non hanno alcuna rilevanza è un azzardo notevole. Infatti, in questo romanzo, il nome del colpevole viene svelato alla fine, in due righe, ed è quello [Spoiler! Se vuoi, passa il mouse per leggere] di un uomo che non è mai stato nominato durante la storia. Uno sconosciuto, insomma. E dire che dalla trama in quarta di copertina sembrava che si sarebbe scoperto chissà quale piano malvagio premeditato da tutti gli amici di Bella. Ora, chiariamo due cose: la prima è che io non volevo trovare a tutti i costi del marcio nel cerchio di conoscenze di Bella, ma la trama mi ha fatto credere che lo avrei fatto e che il mistero da risolvere sarebbe stato stimolante; la seconda è che se un romanzo decide di commercializzare l’uccisione violenta di una donna, beh, per me deve giustificarla, nel senso che deve inserire nel romanzo un messaggio serio. Altrimenti è solo l’ennesimo libro che fa soldi sulle belle ragazze morte ammazzate (e stuprate), e il mondo proprio non ne ha bisogno.

La tensione viene costruita sull’alcolismo di Chris, che si aggrava dopo la notizia della morte di Bella. 

Ma questo non è sufficiente per risollevare una trama debole: quando Chris inizia a “sentire” il fantasma di Bella, infatti, è chiaro sin da subito che questo è un effetto dell’alcol. Tutto ciò a cui Chris decide di sottoporsi, tra cui prostituzione occasionale, non è, quindi, una manifestazione della violenza quotidiana ai danni delle donne, ma un indicatore del carattere di Chris. È chiaramente una donna sola, che non riesce a trovare la felicità o a tenersela. Ma questa non è violenza del quotidiano. Questa è infelicità che Chris deve risolvere, prima di tutto per se stessa, e poi per poter avere un rapporto sereno con un uomo. Ecco che si arriva a un altro problema del romanzo: mi è stata promessa una denuncia della violenza che le donne subiscono quotidianamente, ma quello che io vedo in Chris è una donna che si finge forte, indipendente, ma che in realtà sta mandando la sua vita a carte quaranta.

Su questa nota, occorre parlare di May, giornalista che segue il caso di Bella. Esattamente come Chris, May ha un problema: è infelice, perché si è impelagata in una relazione con un uomo sposato. 

Durante le indagini, allora, May pensa bene di andare a letto con le sue fonti, e sceglie un uomo privo di qualunque educazione, ovviamente anche lui sposato e che conosce appena. Insomma, May è un’altra donna che ha perso di vista la sua vita, la sua felicità, i suoi obiettivi. Non viene spinta dal suo editore a scavare nel marcio della morte di Bella: lo fa volutamente. Vuole avere l’esclusiva su quella storia, e vuole aiutare Chris a ottenere giustizia. Insomma, May è ossessionata, sì, ma la sua ossessione non è «un’ossessione dei media per le belle ragazze morte e ammazzate». Infatti, i giornalisti scrivono il loro articolo annunciando il ritrovamento del corpo e se ne vanno, l’unica che resta a scavare è May. Ma è un suo problema e un suo limite, legato alla fase della vita che sta vivendo. Non c’entra proprio nulla con un atteggiamento generalizzato da parte dei media.

In An Isolated Incident di Emily Maguire l’unico personaggio femminile che ha una qualche parvenza di rispetto per se stessa è proprio Bella.

Almeno da come ne parlano i suoi conoscenti. Qui Maguire sceglie di costruire un elemento di tensione: le fotografie del corpo violato e maciullato di Bella diventano qualcosa che tutti vogliono e non vogliono vedere. Mi spiego: le fotografie che la polizia ha scattato al corpo vengono diffuse su internet. Combattuta tra la voglia di sapere e la certezza dell’orrore a cui sta per esporsi, May decide di cercarle di Google. Vi lascio immaginare il resto.

Insomma, sono rimasta molto delusa da An Isolated Incident di Emily Maguire, che in sé non è neanche tremendo, ma che è stato davvero venduto con promesse che non può mantenere. 

Vorrei fare una riflessione a questo proposito, soprattutto per gli autori emergenti: a volte il problema non sta nel libro in sé, ma nel modo in cui viene proposto al pubblico. Non bisogna appiccicare a tutti i costi un genere a un titolo. Questo titolo non aveva bisogno (né motivo) di essere etichettato come “thriller psicologico”, ché così ha attirato il target sbagliato di lettori, quello che sarebbe rimasto deluso a fine lettura. Quindi, specialmente se siete self-publisher, quello che vorrei dirvi è questo: siate onesti nel marketing che fate. Abbiate uno sguardo oggettivo, descrivete ciò che vendete per quello che è, perché solo così attirerete il target giusto di lettori e otterrete dei riscontri positivi. Io mi aspettavo un thriller succoso e femminista, ma mi sono scontrata con un romanzo di narrativa generale che di femminista ha poco. Se avessi avuto aspettative diverse, magari avrei apprezzato questo romanzo. Siate onesti, abbiate la capacità di vendervi per ciò che siete.

An Isolated Incident

di Emily Maguire
Eye Books
Narrativa
ISBN 978-1785630835
Cartaceo 11,18€
Ebook 4,00€

Sinossi
When 25-year-old Bella Michaels is brutally murdered in the small town of Strathdee, the community is stunned and a media storm descends. Unwillingly thrust into the eye of that storm is Bella’s beloved older sister, Chris, a barmaid at the local pub, whose apparently easygoing nature conceals hard-won wisdom and the kind of street-smarts that only experience can bring.


Giulia Mastrantoni
Da quattro anni collaboro all’inserto Scuola del Messaggero Veneto, scrivo per il mash up online SugarPulp e per la rivista dell’Università di Trieste Sconfinare.
Dopo aver trascorso un periodo in Inghilterra, ho iniziato un periodo di studi in Canada, ma, dovunque sia, scrivo.
Misteri di una notte d’estate, ed. Montag.
One Little Girl – From Italy to Canada, eBook selfpublished.
Veronica è mia, Pensi Edizioni.
La forma del sole, StreetLib collana gli scrittori della porta accanto.


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