Libri Recensione di Andrea Pistoia. Manuale dell'imperfetto viaggiatore di Beppe Severgnini (BUR). Un'analisi spietata (ma bonaria) del vacanziere italiano medio.
Dato che avrei affrontato un viaggio di piacere in treno, quale miglior libro di questo per tenermi compagnia? E non solo mi ha tenuto compagnia ma mi ha fatto scoprire quanto gli italiani, me compreso, siano imperfetti durante le vacanze.Partiamo dal titolo, Manuale dell'imperfetto viaggiatore: da questo si evince che non è un romanzo né un racconto ma è appunto un manuale dove Beppe Severgnini racconta, nei tanti capitoli che ne fanno parte, le mille sfaccettature comiche dell’italiano in ferie. Il giornalista però non analizza solo la persona quand’è in villeggiatura ma anche il prima e il dopo, offrendo un caleidoscopio di paradossi di cui il turista medio è l’ignaro protagonista. Si parte infatti dall’incontro tra il vacanziere e l’agente di viaggio (il quale sa quali sono i punti deboli del proprio ‘pollo da spennare’) per poi passare alla preparazione della valigia e ai tragicomici comportamenti dei passeggeri sugli aerei. Ma Beppe Severgnini si spinge anche oltre: studia con sguardo critico anche coloro che affrontano il viaggio in automobile o in nave, scovando modi d’essere e di comportarsi talmente assurdi da averli sempre considerati, in quanto vissuti in prima persona, plausibili e realistici, dimostrando una volta di più come l’italiano ovunque lo metti fa sempre la sua (imbarazzante) figura.
Beppe Severgnini nel Manuale dell'imperfetto viaggiatore non lascia passar liscio neanche il turista nelle diverse capitali.
Che sia New York, Bruxelles, Parigi o Amsterdam, lui deve sempre farsi riconoscere, in un modo o nell’altro, e distinguersi per originalità ed ingenua superficialità.Nella sua analisi spietata (ma bonaria), l’autore prosegue catalogando in modo creativo le diverse tipologie di viaggiatori e il loro approccio con i lidi lontani, mostrandoci grandi e piccole verità che imbarazzano e spiazzano chi italiano è e sa quanto le critiche non siano affatto frutto di fantasticherie o fini a se stesse (dato che in fondo ci riconosceremo sicuramente in qualcuno di quei modi di esseri che, nel bene e nel male, ci ha resi famosi nel mondo).
Ciò che mi ha stupito di più di questo Manuale dell'imperfetto viaggiatore è stata la leggerezza, il ‘politicamente corretto’, con cui descrive ogni episodio.
Si vede che Beppe Severgnini è un professionista della scrittura e sa il fatto suo, in quanto non giudica né offende mai una certa tipologia di italiano (anche quando quest’ultimo si meriterebbe un bel ‘Sei proprio un ignorante’) ma ci scherza sopra con maestria, dosando sapientemente le parole. Questa sua capacità non toglie però nulla al libro: risulta comunque divertente, sarcastico e provocatorio quanto basta da spingerci a leggerlo tutto d’un fiato. È una scrittura brillante, fantasiosa, mai noiosa o ripetitiva.Certo, non è un libro prettamente comico: non è che ci si scompiscia dal ridere ad ogni pagina o episodio ma resta comunque una piacevole lettura (lo dimostra il fatto che l’ho letto tutto durante un mio viaggio in treno, ed è tutto dire) ma con dei metamessaggi che spingono a riflettere sui nostri modi di essere e fare il viaggiatore.
Manuale dell'imperfetto viaggiatore
di Beppe SevergniniBUR
Humor | Narrativa
ISBN 978-8817127424
Cartaceo 8,07€
Ebook 5,99€
Sinossi
Il viaggio è una questione secondaria. A me interessano i viaggiatori" afferma Beppe Severgnini introducendo questo libro. "Eravamo turisti. Siamo diventati viaggiatori. Imperfetti, ma viaggiatori" sostiene l'autore. Siamo curiosi, rumorosi, avventurosi, frettolosi, generosi. Leggiamo poco e compriamo troppo. Siamo complessivamente onesti e giustamente diffidenti. Siamo tolleranti. Se vi riconoscete in queste pagine, vi raccomandiamo di essere indulgenti. Con voi stessi e con l'autore, che ricorda: "Se ho saputo descrivere la commedia umana che circonda i nostri viaggi, il motivo è uno solo: tra gli attori ci sono anch'io, e di solito mi diverto come un matto.
Andrea Pistoia Nasco in una solare giornata di luglio a Vigevano. A dodici anni scoppia l’amore per la letteratura. Affronto la scuola come un condannato a morte. In compenso la mia cultura extra-scolastica cresce esponenzialmente. Dopo due anni vissuti a Londra, torno in Italia come blogger, giornalista, recensore di fumetti e sceneggiatore di un fumetto online per una nota casa editrice. Chitarrista dei ‘Panama Road’, direttore editoriale di una fanzine online. Ancora e mai più (nelle mutande), Youcanprint. Di donne, di amori e di altre catastrofi, Youcanprint. |
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