Gli scrittori della porta accanto

Lati scaleni, di Mirca Ferri: un triangolo amoroso ambientato negli anni '90

Lati scaleni, di Mirca Ferri: un triangolo amoroso ambientato negli anni '90

Libri Comunicato stampa. Lati scaleni (PAV Edizioni), un romance di Mirca Ferri: un triangolo amoroso ambientato negli anni '90. I lati uniscono tre punti sentimentali collocati a caso che si amano e si odiano tra loro in quantità e forma disperatamente diseguale.


Lati Scaleni

di Mirca Ferri
PAV Edizioni
Narrativa | Romance
ISBN 9788899792237
Cartaceo 13,90€
Ebook 3,99€

L’amore in tre, tecnicamente, significa amare due persone contemporaneamente.
Questo tipo di condizione affettiva viene comunemente associata al triangolo; pochi però sottolineano che si tratta di un triangolo non equilatero bensì scaleno.
I lati uniscono tre punti sentimentali collocati a caso che si amano e si odiano tra loro in quantità e forma disperatamente diseguale.
I protagonisti di questa storia vivono la medesima situazione, alternando moralità e ricchezza di valori ad egoismo e violenza. Inesorabilmente intrecciati l’uno alla vita dell’altro, ogni personaggio vive la propria adolescenza durante gli anni '90 mescolando il desiderio di crescere e conoscere il mondo al timore di ciò che il futuro può riservargli.
Incapaci di separarsi definitivamente, Melissa protagonista principale della vicenda, passa dal sogno di un amore romantico ai fatti della cruda realtà che in più occasioni metteranno alla prova la forza del suo carattere, i suoi rapporti familiari e di amicizia e il coraggio di accettare ciò che non si può cambiare.
Talvolta neppure se stessi.



Una pagina in anteprima

Dopo quel bacio, anche a causa del pessimo rendimento scolastico, a Melissa fu impedito di uscire la sera ed ella non rivide Antonio per molto tempo, neppure durante le ore scolastiche, poiché l’edificio aveva due sedi e lei era nella succursale.
Costretta a casa, senza alcuna voglia di recuperare le pessime valutazioni di matematica ed inglese, trascorreva il suo tempo fantasticando su quell’amore mai realizzato, convincendosi sempre più che fosse colpa del destino se non formavano una coppia, sorvolando abilmente sul diniego di lui. Per smorzare l’ agonia e la noia, aveva cominciato a frequentare la compagnia dell’oratorio locale dove vi erano ragazzi e ragazze della sua età che, come lei, non potevano uscire alla sera, e si ritrovavano nel pomeriggio.
L’ anno scolastico terminò e sia Antonio che Melissa furono bocciati A Settembre decisero, comunque, entrambi di ripetere l’anno scolastico continuando a frequentare il liceo e Antonio capitò proprio in classe con la sorella di Melissa.
Durante quel periodo, il sabato sera, Camilla usciva con gli amici tra cui vi era sempre anche Antonio e Melissa attendeva trepidante il ritorno della sorella per interrogarla su cosa fosse avvenuto e soprattutto se lui avesse chiesto di lei.
La risposta era sempre negativa e mentre Camilla cercava di sollecitare la sorella a rivolgere le proprie attenzioni altrove, compreso lo studio, Fulvio, dal canto suo, non appena veniva a conoscenza di determinati fatti, la prendeva in giro, sminuendo sia il suo sentimento che il suo dolore. Iniziava sempre facendole un discorso semi-serio per catturare la sua attenzione, poi, puntualmente, ridicolizzava questa sua indefessa passione per Antonio, fantasiosa a suo dire ,visto che ormai era quasi trascorso un anno dal famigerato bacio, e si domandava cosa spingesse le ragazze a rincorrere sempre l’uomo sbagliato .
Melissa domandava spesso a lui come comportarsi per riconquistare visibilità agli occhi del suo amato Antonio, inconsapevole, al momento, di provare già dei sentimenti anche verso Fulvio, molto differenti dall’amicizia o dalla fraternità.
Antonio era divenuto quasi un feticcio atto a soffocare questo crescendo di emozioni che provava verso l’altro ragazzo assolutamente off limits per diverse ragioni.
Non aveva mai realizzato che l’ angoscia adolescenziale che nutriva al suo cospetto era frutto dell’incipiente maturità sessuale e della stretta vicinanza che negli anni aveva acquisito standogli accanto, e più passava il tempo, meno si comportavano come fratelli.
Ormai Fulvio era fondamentale nella sua vita e benché Melissa non riuscisse ancora a collocare la sua figura all’interno della sua vita comprese che essa era divenuta insostituibile.
Fulvio, da parte sua, non esplicava mai i suoi stati d’animo, benché fosse evidente che provava un disagio interiore che andava oltre la complessa relazione con la fidanzata. Sembrava sempre che temesse di deludere le aspettative dei genitori, specie del padre, o di chiunque ruotasse nella sua vita. Per esorcizzare questo malessere fingeva un’ostentata indifferenza, percepibile tuttavia a chiunque lo conoscesse in maniera più approfondita.
Melissa era giovane ed inesperta ma aveva compreso che, narrandogli le sue vicissitudini sentimentali – amorose, era in grado di ottenere la sua costante attenzione , e che, nel mentre, egli si stava lentamente allontanando, sia da Camilla che dalla sua fidanzata storica.
A Novembre tutta la classe di Camilla e altri amici, decisero di fare una cena al ristorante dei genitori di Antonio. Naturalmente Melissa non fu invitata ma aveva, come sempre, domandato alla sorella maggiore di indagare su qualsiasi cosa avrebbe fatto Antonio. Quella sera, mentre lei mangiava popcorn con le amiche in casa sua, guardando film horror noleggiati al pomeriggio, Antonio si stava godendo la serata della classe in compagnia di un’altra ragazza, ma non una qualsiasi, bensì la cugina di Camilla e di lei.
Il giorno seguente, durante il pranzo della Domenica con i genitori, Camilla era visibilmente imbarazzata poiché non sapeva se rivelare a Melissa ciò che era avvenuto la sera precedente. I loro genitori, percependo il disagio di Camilla, la invitarono a raccontare cosa la stesse tormentando.
La ragazza, sollecitata dalla famiglia al completo, disse tutta la verità, nella speranza che, di fronte a ciò, la sorella avrebbe finalmente smesso di sperare nel ritorno di Antonio.
In effetti quella notizia fu la scioccante conferma che lui non aveva mai provato nulla di speciale per lei. Sua cugina era ignara del loro pregresso ma Antonio sapeva cosa e, soprattutto con chi, stava trascorrendo la serata e non poteva non supporre che l’avrebbe scoperto anche Melissa. Ella lo interpretò come un’azione ingiustificatamente crudele da parte sua. Aveva ridicolizzato i suoi sentimenti davanti a tutti rischiando persino una lite tra lei e la cugina ma di tutto questo a lui pareva non interessare minimamente.
Furono settimane dolorose, colme di lacrime e rabbia, di telefonate interminabili con Paola, l’amica del cuore, per ribadire quanto Antonio fosse stato scorretto, maleducato, deprecabile in ogni suo comportamento, dall’ inizio alla fine.
Erano settimane di pioggia e nebbia, desolazione e risentimento, lunghe giornate di studio, con la testa piegata sul voluminoso vocabolario di latino.
Quell’anno infatti Melissa, spronata sia da Fulvio, sia da Camilla, che consideravano il rendimento scolastico un fondamentale e necessario dovere, non voleva solo essere promossa ma desiderava avere voti alti, specie nelle materie a lei più consone.
Dopo il dolore, per il gesto di Antonio, presero il sopravvento la rabbia e il distacco. Se per caso si incrociavano lungo i corridoi della scuola lei non si fermava neppure a salutarlo, delegando all’amica di turno l’ osservazione del suo comportamento a fronte della sua indifferenza. Era percepibile, a chiunque lo conoscesse, il rammarico di Antonio per la sua azione, di cui continuava a sostenere non essere del tutto consapevole, ma tale atteggiamento non fece che consolidare in tutti gli amici la certezza che lui, alla fine, era solo un bel ragazzo, divertente, ma superficiale e pessimo negli studi.
“ E’ stata colpa mia…solo colpa mia…accidenti all’ipocrisia, alla malinconia .
Alla noia che ci prende e che non va più via.
Domenica Lunatica – Vasco Rossi -
Melissa riprese in mano la sua vita, frequentando più assiduamente la compagnia dell’oratorio dove ogni giorno incontrava persone nuove e simpatiche. Si recava là quasi tutti i pomeriggi, dopo aver trascorso qualche ora in casa con Fulvio e Camilla. Aveva deciso che non avrebbe più sofferto tanto a lungo per quel bastardo maiale di Antonio che, tra le tante ragazze disponibili in quella cena, aveva scelto proprio sua cugina.
Inoltre si faceva largo dentro se stessa la consapevolezza della direzione nella quale si stessero volgendo davvero le sue attenzioni.
Le mattine a scuola potevano essere impegnative, noiose, stressanti, ma se quando rincasava da lì a poco udiva il campanello suonare, sapeva che il suo umore sarebbe cambiato immediatamente in meglio.
Ciò che nutriva non era lo stesso turbamento fisico che aveva provato per Antonio; Melissa si divertiva proprio con Fulvio, inscenando gli scherzi più ridicoli e sciocchi da fare alla povera Camilla che oltre a sopportare la costante presenza di quei due, ne doveva subire anche gli oneri.
Avevano fondato la ditta "Happy e co" atta ad inventare ogni volta situazioni rallegranti che alleggerissero il pomeriggio e le loro prime, percepibili, tensioni sessuali e amorose.
Questo rapporto correva sul filo del rasoio alimentando, nei due giovani, il desiderio di scoprirsi senza venir meno al senso del dovere che sentivano sia nei confronti della fidanzata di Fulvio, sia di Camilla ed infine nei riguardi dei genitori delle due sorelle che, pur non essendo molto presenti in casa, avevano cominciato ad intuire una sorta di cambiamento.

“Ti lascerò crescere, ti lascerò scegliere, ti lascerò
anche sbagliare…Ti lascerò…"
Ti lascerò – Fausto Leali, Anna Oxa -

Mirca Ferri

Mirca Ferri


Mirca Ferri è nata a Scandiano ma ora risiede a Sassuolo con il marito e un figlio di 11 anni. Diplomata presso il Liceo Scientifico di Modena, si è avvicinata al mondo della scrittura fin da ragazza, con la stesura di brevi componimenti pubblicati per il giornale della biblioteca locale.
Attualmente frequenta l' Università Domenicana Internazionale, corso di Storia della Teologia.
Ha pubblicato, con buon successo, una raccolta di testi in prosa, Identità perse, raccolte, perdute e ritrovate, cui è stato dedicato un articolo sulla Gazzetta di Modena, che narra del cambiamento della sua vita a seguito della scoperta della malattia, recensita positivamente sia dal quotidiano locale che dai lettori. Il suo primo romanzo, Radici d’infanzia, ali di vita edito dalla casa editrice Eracle srl, è stato segnalato da numerosi blog letterari in maniera positiva. A novembre è uscito il primo volume di un suo romanzo romance intitolato Lati Scaleni edito da PAV Edizioni, facente parte di una trilogia. Direzione Ipotenusa è il secondo volume, già terminato e ora in mano della CE.
Recentemente ha vinto un attestato di merito partecipando al concorso “Verba volant, scripta manent” e ha pubblicato una breve raccolta di racconti intitolata Indagini dell’anima.
Attualmente sta lavorando  alla stesura di un romanzo storico leggendario su commissione e partecipa attivamente a corsi di scrittura e di teatro.


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