Cinema Di Tamara Marcelli. Da Ragazze interrotte, di James Mangold, i monologhi delle due protagoniste, Susanna (Winona Ryder) e Lisa (Angelina Jolie). «A volte l'unico modo per rimanere sani di mente è diventare un po' pazzi.»
Avete mai confuso un sogno con la vita? O rubato qualcosa pur avendo i soldi in tasca? Siete mai stati giù di giri? O creduto che il vostro treno si muovesse mentre invece era fermo? Forse ero pazza e basta, forse erano gli anni '60 o magari ero solo una ragazza interrotta.
da Ragazze interrotte, di James Mangold
Da un soggetto di Susanna Kaysen del 1993 – La ragazza interrotta (TEA) –, il film drammatico di James Mangold, con Winona Ryder e Angelina Jolie – Premio Oscar e Golden Globe come Miglior attrice non protagonista nel 2000 – sulle ragazze interrotte, sofferenti cioè di patologie che hanno deviato la loro personalità.
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I monologhi di Lisa e Susanna
Lisa: «Non ti sono più simpatica? Perché sei libera? Credi di essere libera? Io sono libera. Tu neanche lo sai che cos'è la libertà. Io sono libera! Perché io respiro. Invece tu ti ci strozzerai con la tua mediocre piccola vita del cazzo. Sai ci sono troppi muri nel mondo. Troppi muri contro cui spingere la gente e c'è troppa gente che chiede di essere spinta. Gente che ti implora di essere spinta. Lo capisci? Ti scongiura di spingerla contro il muro e allora io mi domando e continuo a farmi sempre la stessa domanda: Perché nessuno ci mette me con le spalle al muro? Perché nessuno mai allunga la mano e mi strappa fuori la verità e mi dice che sono solo una Puttana e che i miei genitori vorrebbero che fossi morta».
Susanna: «Perché tu lo sei già, morta, Lisa. Non interessa a nessuno se tu muori perché è da tanto che sei morta. Il tuo cuore è gelido. Ecco perché continui a tornare sempre qui. Tu non sei libera, hai bisogno di questo posto per sentirti viva. Sei patetica».
Il monologo finale di Susanna
Dichiarata sana e rispedita nel mondo.
Diagnosi finale: borderline recuperata.
Che cosa voglia dire ancora non l’ho capito.
Sono mai stata matta? Forse sì.
O forse è matta la vita.
La follia non è essere a pezzi o custodire un oscuro segreto.
La follia siete voi o io, amplificati: se avete mai detto una bugia e vi è piaciuto, se avete mai desiderato di poter restare bambini in eterno…
Non erano perfette ma erano amiche mie.
Negli anni ’70 quasi tutte erano uscite e vivevano la loro vita. Alcune le ho riviste, altre no, mai più. Ma non c’è un giorno in cui il mio cuore non le ritrovi.
Tamara Marcelli |
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