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Recensione: La magia di un buongiorno, di Massimo Gramellini

Recensione: La magia di un buongiorno, di Massimo Gramellini

Libri Recensione di Andrea Pistoia. La magia di un buongiorno di Massimo Gramellini (Tea). Dalla sua rubrica sulla Stampa, trafiletti arguti e brillanti, veri e propri colpi di genio, riflessioni che vanno oltre la percezione comune, atti sia a punzecchiare la coscienza che a suggerire una prospettiva diversa, più umana.

Massimo è un giornalista. Probabilmente lo conosci perché ha una rubrica su La Stampa che da anni tiene compagnia al lettore. È proprio da tale rubrica che nasce questo libro, dato che è una raccolta dei suoi ‘Buongiorno’ più riusciti, toccanti, provocatori e sentiti.
Quindici anni raggruppati in trecento pagine al cui interno si trovano 365 brevi articoli, in modo che il lettore possa stare ‘in compagnia’ di Massimo ogni giorno.
Ogni pagina tratta delle mille sfaccettature dei sentimenti umani, di ciò che accade nel mondo e delle riflessioni dello scrittore a riguardo, regalandoci un affresco intrigante, inaspettato o tristemente realistico della realtà attuale e dell’Italia.
Abbraccia a 360 gradi ogni aspetto di ciò che accade, prendendo spunto sia dai fatti di cronaca che da episodi personali di vita vissuta, portando l’attenzione sui temi più disparati e variopinti che la società ci offre.

Considerati i tanti argomenti che Massimo Gramellini tratta viene naturale pensare che a un lettore medio possano interessarne alcuni e altri meno. 

Nulla di più sbagliato, in quanto l’abilità di Massimo Gramellini sta nel riuscire, col suo stile ironico, pungente, sognatore, provocatorio, frizzante, saggio e realistico, a conquistarlo stupendolo anche in quegli episodi che a quest’ultimo risultano ostici o indifferenti.
Lo scrittore ha la capacità di balzare con disinvoltura da un argomento all’altro (dalla politica all’ecologia, dall’educazione agli usi e costumi, dagli episodi di cronaca a quelli curiosi che difficilmente giungono a noi per le ‘vie ufficiali’) ponendovi uno sguardo critico e spietato ma anche obiettivo e non di parte.
In tutto questo, il lettore può incappare anche in trafiletti arguti e brillanti, in veri e propri colpi di genio, in riflessioni che vanno oltre la percezione comune, atti sia a punzecchiare la sua coscienza che a spingerlo a considerare un episodio in una prospettiva diversa, più umana.
Non da meno, conclude ogni capitoletto con una frase d’effetto, una considerazione spiazzante o un colpo di stile inusuale che spiazza.

Massimo Gramellini lo fa con una scrittura abile, capace di trasmettere concetti anche profondi con uno stile comprensibile a tutti.

Grazie alla sua innata capacità di giocare con le parole, dimostrando una volta di più come ogni suo scritto non sia opera di uno ‘scrittore occasionale’ ma di un maestro della scrittura che sa dosare sapientemente humour e sensibilità, analisi razionale e trasporto emotivo.
Non di meno, leggendo La magia di un buongiorno è oltremodo curioso scoprire come articoli scritti quindici anni fa, che presagivano aspetti futuri allarmanti, controversi, imbarazzanti o paradossali, siano diventati tristemente realtà.
In definitiva, La magia di un buongiorno di Massimo Gramellini è uno di quei libri che si possono leggere tutto d’un fiato ma anche nei ritagli di tempo (dato che non c’è un vero filo conduttore ma solo un balzare con disinvoltura da un argomento all’altro), piacevole ma anche riflessivo, scritto con brio e con una capacità di stupire che mantiene alto l’interesse del lettore (più volte, infatti, racconta episodi che sembrano indirizzati verso un finale prevedibile per poi spiazzare con un ribaltamento narrativo o un colpo di scena da maestro).
Massimo Gramellini ha sempre delle cose da dire e grazie al cielo ha un’innata capacità di renderle interessanti e comprensibili a tutti. Questo libro lo dimostra ampiamente.


La magia di un buongiorno

di Massimo Gramellini
Tea, Longanesi
Racconti | Saggio
ISBN 978-8850240098
Cartaceo 9,35€
Ebook 7,99€

Sinossi

Fin dall'infanzia, la scrittura è l'unico gesto quotidiano che riesca a trasmettermi serenità. Nella vita privata rimango un timido che sconfina nell'imbranataggine. In televisione mi agito e mangio le parole. Ma ogni sera, appena infilo la cuffia e la musica inizia a scorrermi nelle vene, le dita si muovono sulla tastiera del computer come se seguissero un tragitto inesorabile. Questa è una selezione dei Buongiorno che da quindici anni scrivo in fondo alla prima pagina del giornale con cui felicemente convivo: La Stampa. Sono trecentosessantacinque, come i giorni di un almanacco dove i sorrisi si alternano ai sospiri e gli scatti di indignazione agli sberleffi, lasciando sempre una finestrella aperta per i sogni di passaggio che avessero voglia di entrare. Il Buongiorno funziona soltanto se ha la leggerezza e l'imprevedibilità di un corsivo. Cioè soltanto quando è scritto con amore. Alludo all'amore dell'artigiano che rimane mezz'ora di più al tavolo di lavoro per piallare un aggettivo o sostituire una metafora traballante. Altro che mago. Sono un manovale che ogni giorno si monta la testa e pensa di poter fabbricare un mondo migliore con le sue parole. Un'illusione, certo. Ma se non la credessi vera, mi passerebbe la voglia di provarci.


Andrea Pistoia


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