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Il nuoto: benessere per corpo e spirito

Il nuoto: benessere per corpo e spirito

Lifestyle Di Anna Cochetti. Il nuoto è considerato lo sport più completo e salutare, praticabile in tutte le stagioni e a tutte le età, benessere per corpo e spirito. Ma perché è cosi importante?

È uno sport praticabile a qualsiasi età, e non sarà mai troppo tardi per imparare. Non si concentra solo su determinate articolazioni, come magari accade in altri sport, ma anzi, il nuoto distribuisce il movimento su tutto il corpo. I movimenti del nuoto sollecitano muscoli che di solito non vengono coinvolti da altri sport, come il collo o la schiena. Questo sport aumenta la massa magra, e diminuisce la massa grassa, rafforza i muscoli delle braccia, della schiena e delle spalle, così da avere un portamento elegante e slanciato.
Il nuoto non esiste solo a livello agonistico, si può praticare anche a livello amatoriale: è un'attività molto piacevole, sia sotto l'aspetto fisico che psichico.
Saper nuotare può anche aver valore sociale, perché può salvare la propria vita e quello altrui, in caso di situazioni pericolose.

Perché fa bene nuotare?

Nel momento esatto in cui si entra in una piscina, tutto improvvisamente scompare: i brutti voti a scuola, le discussioni in famiglia o con gli amici. Perché la paura di quello che c'è al di fuori del nostro "piccolo mondo" non ci deve essere: in acqua, mentre nuoti, devi sentire solo te stesso.
È lo sport più praticato in Italia: la maggior parte degli italiani preferiscono il nuoto al calcio o all'atletica. Ma quali sono i benefici per il corpo e lo spirito?
  • Svuota la mente e previene lo stress: fornisce l'energia necessaria per affrontare al meglio la giornata, produce una sensazione di benessere e riduce lo stress.
  • Migliora la postura e il tono muscolare: nuotando si utilizzano tutti i muscoli presenti nel corpo e si favorisce lo sviluppo delle ossa senza che vengano sovraccaricate le articolazioni.
  • Migliora la respirazione: gli allenamenti che vengono fatti in piscina incoraggiano la coordinazione respiratoria e potenziano le capacità polmonari.

Le parole chiave del nuoto.

  • La piscina.
    La classica piscina olimpionica è lunga 50 metri, divisa in 8 corsie numerate da destra verso sinistra. La lunghezza minima deve essere di 21 metri, ma si gareggia soprattutto nelle piscine di lunghezza di 25 metri. Sul fondo viene tracciata una linea di corsia che serve al nuotatore per mantenere la direzione rettilinea.
  • La virata.
    La virata è la modalità obbligatoria con cui un nuotatore finisce una vasca per poi iniziarne un'altra. Nello stile libero e nel dorso la virata viene compiuta con una semplice capriola; mentre nel delfino e nella rana bisogna toccare il muretto con entrambe le mani, girarsi e contemporaneamente darsi la spinta con le gambe.
  • Batterie, false partenze e nuotata irregolare.
    Le batterie sono la fase eliminatoria di una competizione; le false partenze avvengono quando il concorrente parte prima dello sparo della partenza; la nuotata irregolare viene considerata tale quando il nuotatore durante la fase di scivolamento supera la metà vasca, quando si "aiuta" nella nuotata "tirandosi" dalla corsia o quando semplicemente sbaglia la nuotata a causa di una bracciata o una gambata.

I principali stili di nuoto, per il benessere di corpo e spirito.

  • Stile libero.
    Lo stile libero è quello più diffuso perché viene considerato il più vantaggioso per la velocità. Le braccia si muovono a ritmo alternato con coordinato movimento degli arti inferiori.
  • Dorso.
    La nuotata a dorso è l'unica che avviene in posizione supina. Le braccia si muovono in modo alternato e ruotando. Le gambe, devono essere tese, ma non rigide e leggermente piegate con movimento dall'alto verso il basso.
  • Delfino.
    Si avanza nell'acqua soprattutto con azione delle braccia che effettuano una rotazione simultanea permettendo una forte spinta sia in avanti che verso l'alto. Le gambe tese e unite, e si ha un rapporto di due battute di gambe per ogni bracciata, contemporanea alla respirazione.
  • Rana.
    Le braccia e le gambe si muovono in sincronia. Le braccia sono tese in avanti con i palmi delle mani unite; si esegue una raccolta delle gambe con ginocchia divaricate e i piedi ruotati all'esterno. Poi con un movimento di calcio (spinta) si estendono le gambe che poi si uniranno per iniziare di nuovo il movimento.



La mia esperienza.

Ho iniziato nuoto all'età di quattro anni. La prima volta che entrai in una piscina avevo una paura immensa dell'acqua, tanto che da piccola mi facevo la doccia solo se mio fratello era li con me.
Non sono mai stata un fenomeno, l'ho sempre fatto per la squadra e per mantenermi in forma e stare bene con me stessa.
Sin da piccola, nonostante la mia timidezza, non ho avuto difficoltà ad instaurare rapporti; credo che l'età ci abbia facilitato parecchio, perché, quando si è ai livelli minimi di nuoto agonistico e preagonistico, più o meno tutti hanno la stessa età.
L'ansia da prestazione era all'ordine del giorno: ogni volta che la domenica c'era la gara, non sapevo come trattenermi dalla paura che non andasse bene. E probabilmente questo ha condizionato tutti i miei risultati; ciò nonostante, non mi sono mai persa d'animo prima di una gara.
Durante i miei anni di nuoto ho cambiato tanti allenatori (forse troppi), fino a quando  è arrivato lui, Diego. È stata una persona che ha lasciato veramente un segno dentro di me: semplice, pulito, pacato, sapeva calibrare le parole, non sottovalutava e non faceva  preferenze (cosa che in un sport individuale capita spesso). Grazie a Diego, ho avuto la fortuna di incontrare e di allenarmi con Marco Orsi e Mirco Di Tora.
Quando Diego si è trasferito ho abbandonato il nuoto e solo dopo quasi un anno ho preso in considerazione l'idea di ricominciare, cambiando piscina. Ho conosciuto persone altrettanto belle e mi sono trovata bene fin da subito, a casa dal primo momento. La mia nuova allenatrice ha un cuore enorme ed è sempre disponibile. Con lei ho instaurato un bellissimo rapporto di fiducia e spero di poter nuotare  ancora per tanti anni

Mi piacerebbe tanto dire che il nuoto è lo sport più bello del mondo, ma so che non è cosi: è noioso, ripetitivo soprattutto se si è da soli. 

È uno sport individuale e purtroppo non ci sono sostituti, non ci sono scusanti: se qualcosa va storto è sempre colpa tua. Durante una gara se sbagli un movimento, la partenza o la virata, tutte le aspettative per cui hai lavorato andranno in fumo; nessuno può aiutarti, nessuno può dirti se stai andando bene o no, devi saperlo tu. Si presuppone sempre che si sappia in ogni secondo, ogni minuto cosa bisogna fare e se lo si sta facendo nel modo giusto.
Onestamente non lo so il motivo per cui sono cosi legata a questo sport, ma se c'è una cosa che mi fa sentire meglio quando sono arrabbiata, delusa o triste è il nuoto. Ogni volta che ho allenamento, è la prima cosa a cui penso la mattina e nulla può rendermi più felice. Lo sport in generale insegna tante lezioni che magari la vita non è in grado di fare; sa mostrarti come superare le difficoltà fisiche o mentali, ti aiuta a comprendere te stesso e il tuo compagno di allenamento o avversario in gara. Il punto è: se si ha la forza di affrontare le paure, le debolezze e sopportare le delusioni o le sconfitte, non si è solo un gran atleta, ma anche una gran persona.


Anna Cochetti


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