Pagina 69 #163 La Terra canta in Do. L'arma segreta di Guglielmo Marconi (Amazon), di Maurizio Agostini. Un thriller storico scientifico sull'ultima invenzione di Marconi: il Raggio della Morte, un’arma elettromagnetica potentissima.
15 maggio 1901. Society of Arts, Londra. Conferenza di Marconi sulla Radiotelegrafia Sintonica (brevetto 7777)
Guglielmo Marconi era al tavolo della presidenza e, come gli succedeva sempre prima di una conferenza, si sentiva a disagio. Gli sudavano le mani, era insofferente. Non era tanto il dover fare una relazione a infastidirlo, perché lui si preparava sempre, era la prospettiva di dover rispondere alle domande successive, a sorpresa, spesso irrispettose, ancora più spesso provocatorie.
Ma quel giorno era nella vecchia Society of Arts e lì la forma era sostanza. Il Presidente avrebbe certo sorvegliato che il dibattito fosse corretto.
Adesso toccava a lui.
«Buon giorno a tutti voi» esordì con il suo impeccabile accento inglese. «I rapidissimi progressi che sono stati compiuti nella tecnica della telegrafia attraverso lo spazio continuano ad attirare fortemente l’attenzione su questo affascinante soggetto. Ciò che fino a ieri veniva affermato essere impossibile è ora divenuto possibile e quelle che consideravamo difficoltà quasi insormontabili potranno forse essere rimosse in un immediato avvenire.
In accordo con il titolo di questa mia conferenza, è mia intenzione, prima di tutto, descrivere compiutamente gli sforzi da me fatti allo scopo di ‘accordare’ o ‘sintonizzare’ il sistema telegrafico, sforzi che, son lieto di poter dire, sono stati coronati da completo successo...
Ma una impresa commerciale, come quella per cui io lavoro, non esiste soltanto per il progresso della scienza, bensì soprattutto per assicurare un compenso economico a coloro i quali hanno sfidato i rischi e compiuto sacrifici per aiutare e promuovere il lavoro sperimentale necessario. Può essere che rendere noti risultati prima di essere brevettati possa servire ai...
La Terra canta in Do.
L'arma segreta di Guglielmo Marconi
Guglielmo Marconi, l’inventore che più di tutti ha forgiato il mondo in cui viviamo, creò in vecchiaia un’arma elettromagnetica potentissima: il Raggio della Morte.
Quasi nulla è trapelato di tale invenzione ma è noto che Mussolini rimase convinto fino alla fine che, se Marconi non fosse morto all’improvviso prima di rivelargliene il segreto, le sorti della guerra mondiale sarebbero cambiate.
Marcello e Francesca, gli ‘investigatori per caso’ protagonisti dei romanzi di Maurizio Agostini, incontrano Eleonora, una lontana discendente del grande inventore, determinata a svelarne il mistero. La ragazza ritrova, in un rudere sulla costa ligure, dei documenti inquietanti che rivelano particolari inediti sia dell’attività scientifica che della vita privata di Marconi.
Ne nasce una spy story che coinvolge governi, politici, scienziati e agenti segreti che continua fino ai nostri giorni. E ne nasce anche un conturbante menage a trois, parallelo a quelli cui sembrava indulgere il grande Guglielmo.
In un romanzo in cui niente è uguale a quello che sembra, i tre protagonisti si imbattono nei due Majorana, Ettore e Quirino, che sembrano svolgere un ruolo determinante nello sviluppo dell’arma segreta, in giovani millantatori che sostenevano di chiamarsi anch’essi Marconi e di possedere il Raggio della Morte, in bizzarri personaggi, in contatto con il governo italiano e con quello americano, che chiedevano milioni di dollari per svelarne il segreto.
E tutto sulla base di documenti storici incontrovertibili (la cui realtà è verificabile ed è esplicitata in un’apposita appendice bibliografica).
Pizzini dei servizi segreti del fascismo, articoli dei più importanti giornali dell’epoca, sconvolgenti testimonianze di Rachele Mussolini e infine l’ultima, drammatica, confessione del Duce stesso non lasciano dubbi: il Raggio della Morte resta uno dei più grandi misteri del secolo scorso ma continua a esplicare i suoi enigmatici effetti ancora oggi.
Aiutati da un gesuita in punto di morte e da informazioni provenienti dai più alti livelli, i tre protagonisti riescono infine a svelare il principio scientifico dell’arma marconiana, derivante da una stupefacente intuizione musicale che conduce a una rivoluzione nella fisica post-einsteiniana.
E giungono a una conclusione sconvolgente e di impressionante attualità.
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