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Recensione: Nel mare ci sono i coccodrilli, di Fabio Geda

Recensione: Nel mare ci sono i coccodrilli, di Fabio Geda

Libri Recensione di Elena Genero Santoro. Nel mare ci sono i coccodrilli di Fabio Geda (Baldini+Castoldi). Come può sopravvivere un bambino a una traversata di anni tra l'Afghanistan e l'Italia?

Enaiatollah Akbari ha circa dieci anni quando sua madre lo accompagna in Pakistan e lì lo abbandona. Il suo è un atto d'amore: loro appartengono all'etnia degli Hazara, con tratti somatici quasi orientali, che in Afghanistan non hanno vita semplice e sono perseguitati dai talebani.
Una nota sui talebani. I talebani, come spiegato anche nel libro, non sono un popolo, non si identificano con un'etnia. I talebani nascono come un gruppo politico-militare nato per la difesa dell'Afghanistan, che si è fatto portavoce dell'ideale politico religioso dell'Islam. Di fatto, sono dei fondamentalisti. Gli aderenti però appartengono a numerose e variegate etnie.
Torniamo al racconto.

Il padre di Enaiatollah (Enaiat per gli amici), è già stato ucciso e anche il ragazzo rischia la vita. Sua madre non ha altro modo per difenderlo che farlo espatriare. 

Ciò che Enaiat non sa è che la madre non rimarrà con lui in Pakistan, ma tornerà in Afghanistan dai suoi fratelli minori. Una sera, nel metterlo a letto, lei gli farà tre raccomandazioni: non rubare, non drogarti, non usare armi. E il mattino dopo Enaiat si sveglierà da solo.
Io non voglio nemmeno pensare a come deve essersi sentita quella madre quando quel mattino avrà raccolto i suoi poveri averi e sarà uscita con movimenti felpati per non incrinare il sonno e la fiducia del suo bambino. La sola idea mi rompe il cuore. Io che ho già il magone se devo lasciare i miei figli per un giorno e uscire di casa presto senza poterli salutare come si deve.
Di certo Enaiat deve fare i conti con una decisione non semplice e a quel punto inizia la sua avventura.

Come può sopravvivere un bambino profugo e clandestino in un paese straniero?

È di questi giorni la tragica, straziante notizia del ragazzino di quattordici anni, Ani Guibahi Laurent Barthélémy, trovato morto (assiderato) in un carrello di un aereo Air France proveniente dalla Costa D'Avorio.
A volte i tentativi di fuga finiscono molto male, la disperazione fa compiere scelte talmente estreme da diventare suicide.
A volte invece gli eventi fortuiti si inanellano uno dietro l'altro in modo da condurre al lieto fine, come nel caso di Enaiatollah.

Ci vuole la concomitanza di alcuni fattori.

La gentilezza, l'educazione, che gli fa subito trovare il modo di mangiare e mettere da parte qualche soldo in Pakistan.
La resistenza fisica, che lo fa sopravvivere a una estenuante traversata in montagna verso la Turchia. O a un viaggio di tre giorni nel doppio fondo di un camion, in cui molti altri perderanno la vita.
La fortuna di non essere sbalzato fuori dal gommone che lo porta dalla Turchia alla Grecia – sorte toccata invece a un suo amico.
Ancora la fortuna di aver trovato sempre dei trafficanti tutto sommato onesti, dei datori di lavoro che non hanno mai approfittato di lui, degli adulti che non ne hanno abusato sessualmente.
Il destino favorevole di aver incontrato degli angeli, delle persone disposte ad aiutarlo in alcuni momenti cruciali.
L'intelligenza di saper fare la mossa giusta al momento giusto per non cacciarsi nei guai. O di iniziare le scuole superiori in Italia senza aver mai studiato prima.
Un ottimo istinto di autoconservazione.

E ancora l'educazione, il viso pulito, che hanno indotto gli estranei a fidarsi di lui e trattarlo con rispetto.

La storia, vera e incredibile di Enaiatollah Akbari meritava di essere conosciuta. Un concatenarsi di eventi improbabili che sono diventati un libro, scritto – magnificamente – da Fabio Geda e pubblicato nel 2010.
Enaiatollah, che oggi ha circa trent'anni, alla fine del suo viaggio è approdato a Torino, dove aveva un conoscente, ed è stato affidato a una famiglia. In seguito si è laureato in Scienze Politiche.
È curioso come una serie di circostanze aleatorie abbia portato un ragazzo afgano a diventare un mio compaesano. Ma mi lusinga che una persona come lui abbia scelto finora di restare nella mia nazione.

Nel mare ci sono i coccodrilli

di Fabio Geda
Baldini+Castoldi
Non-fiction | Biografico
ISBN 978-8893880107
Ebook 6,99€
Cartaceo 10,20€

Sinossi

Se nasci in Afghanistan, nel posto sbagliato e nel momento sbagliato, può capitare che, anche se sei un bambino alto come una capra, e uno dei migliori a giocare a Buzul-bazi, qualcuno reclami la tua vita. Tuo padre è morto lavorando per un ricco signore, il carico del camion che guidava è andato perduto e tu dovresti esserne il risarcimento. Ecco perché quando bussano alla porta corri a nasconderti. Ma ora stai diventando troppo grande per la buca che tua madre ha scavato vicino alle patate. Così, un giorno, lei ti dice che dovete fare un viaggio. Ti accompagna in Pakistan, ti accarezza i capelli, ti fa promettere che diventerai un uomo per bene e ti lascia solo. Da questo tragico atto di amore hanno inizio la prematura vita adulta di Enaiatollah Akbari e l'incredibile viaggio che lo porterà in Italia passando per l'Iran, la Turchia e la Grecia. Un'odissea che lo ha messo in contatto con la miseria e la nobiltà degli uomini, e che, nonostante tutto, non è riuscita a fargli perdere l'ironia né a cancellargli dal volto il suo formidabile sorriso. Enaiatollah ha infine trovato un posto dove fermarsi e avere la sua età.Questa è la sua storia.

Elena Genero Santoro

Elena Genero Santoro
Ama viaggiare e conoscere persone che vivono in altri Paesi. Lettrice feroce e onnivora, scrive da quando aveva quattordici anni.
Perché ne sono innamorata, Montag.
L’occasione di una vita, Lettere Animate.
Un errore di gioventù, 0111 Edizioni.
Gli Angeli del Bar di Fronte, Gli Scrittori della Porta Accanto Edizioni (seconda edizione).
Il tesoro dentro, Gli Scrittori della Porta Accanto Edizioni (seconda edizione).
Immagina di aver sognato, PubGold.
Diventa realtà, PubGold.
Ovunque per te, PubMe.
Claire nella tempesta, Leucotea.


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