Libri Estratto. Da Mille voci contro la violenza, una raccolta di racconti di vari autori, a cura di Emma Fenu, L’ultimo incubo di Elena Genero Santoro, la testimonianza reale di un sogno ricorrente.
Devo andarmene.
Devo aprire questa maledetta porta e uscire di qua. Prendere lo stretto indispensabile e scappare il più lontano possibile prima che lui se ne accorga.
Ma prima devo trovare la chiave.
È l’alba, la luce inizia a filtrare dalle persiane, presto sarà giorno.
Lui dorme ignaro. Tra poco si sveglierà e allora non potrò più lasciarlo. Ancora non conosce le mie intenzioni . Non devo farmi scoprire.
Voglio uscire da questo appartamento e non tornarci mai più. Se lui lo sapesse, me lo impedirebbe.
Devo stare attenta.
Nel nostro letto ha portato un’altra. Ho finto di non averlo notato. Non deve insospettirsi.
Voglio che creda che gli sono devota e talmente scema da bermi tutto, persino le scuse più improbabili. Che quelle pantofole nuove sul mio scendiletto, due numeri più grandi del mio piede, fossero un regalo per me e non la disattenzione della sua ultima ospite.
Ma non sono le sue amanti il mio problema. Non me ne importa più nulla di cosa fa e con chi va. Voglio solo varcare questa soglia e tornare a respirare. Voglio mettere mille chilometri tra me e lui.
Devo trovare la chiave, prendere la borsa, accostare questa porta dietro le mie spalle in totale silenzio, volare giù per le scale poi e correre via, tra i lampioni che si spengono. Devo fuggire come una ladra, abbandonando mio malgrado il luogo in cui ho vissuto negli ultimi anni e che, nonostante tutto, mi appartiene. Sono disposta anche a questo.
Mi muovo a tentoni tra le mie cose, nella penombra, contro il muro, tra i soprabiti appesi. Tasto ogni tasca, ogni cassetto, ogni risvolto con gesti ovattati. Ma la chiave non c’è. Devo cercarla ancora.
Lui non deve trovarmi qui. Si sveglierà e avrà un’amara sorpresa. Non sarà più compito mio arginare la sua rabbia. Quella la lascio a qualcun altro.
Non dovrò più temere le sue reazioni imprevedibili, le sue risposte crudeli e la sua voce grossa per una polpetta bruciata o per una camicia non stirata.
Non dovrò più muovermi con la paura di scatenare il suo malumore. Non dovrò più dosare ogni parola con l’ansia di non essere abbastanza remissiva. Non mi sentirò più responsabile per averlo provocato, solo perché ho osato dirgli che i piatti, per una volta, poteva lavarli lui.
Devo trovare la chiave.
Devo uscire ora, mentre è mansueto, inoffensivo. Devo scappare adesso, in questo attimo di calma apparente. Lui è di là, con i riccioli neri sparpagliati sul cuscino, e assomiglia a un angelo. Tra un secondo aprirà gli occhi e, appena intuirà i miei piani, si trasfigurerà in un mostro. Mi vomiterà addosso parole di disprezzo che non riuscirò a contenere. Poi si avvolgerà intorno a me e mi soffocherà con le sue spire.
Devo fare piano, non un solo rumore. Sento il soffio pesante del mio respiro affannoso. Nella mia testa crea un gran fracasso. Devo far presto, devo trovare quella dannata chiave. Devo uscire da qui, prima che lui mi scopra.
Mille voci contro la violenzadi Autori Vari | a cura di Emma FenuLa strada per Babilonia Racconti ASIN B079YYYT13 ebook 3,99€ |
Sinossi
Mille voci. Più una. Più due. Più altre mille e mille ancora. Un coro che si innalza, vittorioso, sopra il sangue sparso. Sangue di vittime e di carnefici, sangue reale e metaforico. Sangue nero che sgorga dagli abissi oscuri della violenza, da mondi senza luce, da anime senza sollievo, da mostri senza giustificazione. È di violenza di genere, che si tratta in queste pagine figlie di penne femminili e maschili che, a volte, pur non conoscendosi, ricorrono a contesti o metafore simili e, altre volte, mettono in luce prospettive diverse, ma tutte racchiudibili nell’incubo dell’abuso.Post-it: leggi altri estratti
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