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La Repubblica delle stragi impunite, di Ferdinando Imposimato: un estratto

 La Repubblica delle stragi impunite, di Ferdinando Imposimato: estratto

Libri Estratto. Da La Repubblica delle stragi impunite, un saggio di Ferdinando Imposimato, un estratto del cap. 6, dedicato alla Strage di Bologna del 2 agosto 1980. In ricordo delle vittime dell'attentato. In ricordo di un grande magistrato e di un grande Uomo.

La strage di Bologna

Alle ore 10:25 di sabato 2 agosto 1980 un violentissimo scoppio nella sala d'aspetto di seconda classe della Stazione ferroviaria di Bologna provocava il crollo delle strutture sovrastanti, adibite a uffici del bar ristorante Cigar, della sala d'aspetto di prima classe e della pensilina per circa trenta metri di lunghezza. L'esplosione investì anche due vetture del treno straordinario Ancona-Chiasso che, nella circostanza, si trovava in sosta sul primo binario.
L'ordigno era stato collocato nella sala d'aspetto di seconda classe, nell'angolo destro, sul tavolinetto portabagagli, a circa cinquanta centimetri dal suolo. Era probabilmente all'interno di una borsa-valigia, del tipo con cerniera e piedini metallici.
Le conseguenze dell'esplosione furono di terrificante gravità per l'affollamento della stazione, in un giorno prefestivo d'inizio agosto. C'erano lavoratori diretti verso il Sud, turisti e persone del luogo ad affollare la stazione, importante centro di smistamento ferroviario. Si conteranno ottantacinque morti e duecento feriti circa.
 I periti nominati dal giudice di bologna accertarono che la carica era realizzata con venti-venticinque chilogrammi di esplosivo gelatinato, i cui componenti principali erano nitroglicerina, nitroglicol, nitrato ammonico, solfato di bario, tritolo e T4 e nitrato sodico, mentre l'innesco era probabilmente un temporizzatore artigianale di natura chimica. Gli esperti del tribunale esclusero l'accidentalità dello scoppio per la natura dell'ordigno e del luogo in cui era deflagrato.
 La strage di Bologna fu il più vasto eccidio della storia della nostra Repubblica. Al pari della maggior parte degli altri, anche questo massacro non venne mai rivendicato, ma è il solo per il quale la giustizia italiana inflisse due condanne all'ergastolo a due terroristi conclamati, Valerio "Giusva" Fioravanti e Francesca Mambro, mentre il minore Luigi Ciavardini fu condannato a trent'anni. Tutti e tre hanno sempre ribadito la propria innocenza.
Quell'eccidio non rivendicato pose gli inquirenti di fronte a una carenza di elementi probatori specifici, di prove dirette, come confessioni, testimonianze, ricognizioni, possesso delle armi o degli esplosivi. Tuttavia, l'analisi politica  e il metodo deduttivo consentono certamente di risalire alla matrice di quella carneficina orrenda, esaminando i fatti certi e quelli probabili e cercando di capire prima la matrice, e poi i colpevoli.
Per fare questo dobbiamo cominciare a prendere in esame le caratteristiche fondamentali comuni a tutte le stragi commesse in Italia dal 1969 a quella di bologna. La tecnica operativa è stata, per tutte, quella di mettere gli ordigni nei luoghi frequentati dalla gente normale- treni, piazze, banche, musei - e di colpire soggetti vulnerabili più degli altri, come lavoratori, donne e bambini.
La Repubblica delle stragi impunite

La Repubblica delle stragi impunite
I documenti inediti dei fatti di sangue che hanno sconvolto il nostro paese

di Ferdinando Imposimato
Newton Compton Editori
Saggio
ISBN 978-8822734211
cartaceo 8,00€
ebook 3,99€

Sinossi

La storia recente dell’Italia è attraversata da una lunga linea rossa, che va dalla bomba di Piazza Fontana alle morti di Falcone e Borsellino.
Terribili eccidi di persone innocenti, sacrificate a trame segrete e oscure ragioni di Stato. Stragi ancora impunite, che hanno avvelenato il clima politico e sociale del nostro Paese e aumentato la sfiducia del popolo italiano verso le istituzioni. Ferdinando Imposimato – giudice da sempre in prima linea, che durante la sua carriera ha indagato su alcune delle pagine più drammatiche della parabola repubblicana – ricostruisce, con documenti inediti e una originale visione d’insieme, i fatti di sangue orditi da terroristi di destra e di sinistra, servizi segreti deviati, bande armate. Un’analisi lucida ed efficace, che non può non sollevare degli angoscianti interrogativi: quale ruolo ha avuto la politica nella stagione delle stragi di Stato? Perché alcuni uomini delle istituzioni hanno favorito quelle menti criminali? Quale collegamento esisteva tra la strategia della tensione e Gladio, tra gli americani e gli attentati che hanno drammaticamente caratterizzato gli anni di piombo e quelli a seguire?

L'autore

Ferdinando Imposimato, morto a Roma nel 2018, è stato avvocato penalista, magistrato e presidente onorario di Corte di Cassazione.
Nel 1959 si laureò in Giurisprudenza, nel 1962 entrò nella Polizia di Stato come Commissario e nel 1964 diventò magistrato. Si occupò di importanti processi della storia d'Italia, alcuni legati al terrorismo, altri connessi alla mafia e alla camorra, tra i quali l'attentato al Papa Giovanni Paolo II, l'omicidio di Aldo Moro e di Vittorio Bachelet, della strage di piazza Nicosia a Roma nel 1979 dove furono uccise due guardie di PS da un commando delle Brigate Rosse. Si occupò del processo a Sindona e della Banda della Magliana.
Purtroppo la camorra uccise in un agguato suo fratello Franco nel 1983.
Nel 1986 divenne consulente legale per le Nazioni Unite nella lotta al traffico di stupefacenti occupandosi anche di programmi destinati a giudici dell'America Latina. Negli anni novanta venne eletto al Senato e diventò membro della Commissione Antimafia dove si occupò di sequestri, terrorismo, pentiti e servizi segreti.
Fu docente di diritto penale al corso di Laurea in Scienze dell'Investigazione presso l'Università de L'Aquila e di procedura penale presso l'Università La Sapienza di Roma nel corso di Scienze Forensi diretto dal prof. Francesco Bruno.
Scrisse numerosi libri, tra i quali: Corruzione ad alta velocità. Viaggio nel governo invisibile, Vaticano. Un affare di Stato. Le infiltrazioni, l'attentato. Emanuela Orlandi, Terrorismo internazionale. La verità nascosta, La grande menzogna. Il ruolo del Mossad, l'enigma del Niger-gate, la minaccia atomica dell'Iran, L'errore giudiziario. Aspetti giuridici e casi pratici, Doveva morire. Chi ha ucciso Aldo Moro. Il giudice dell'inchiesta racconta, Attentato al Papa, I 55 giorni che hanno cambiato l'Italia. Perché Aldo Moro doveva morire? La storia vera, L'Italia segreta dei sequestri. Le inchieste shock dal caso Moro a Emanuela Orlandi, La Repubblica delle stragi impunite.

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