Gli scrittori della porta accanto

Recensione: Ponsacco - Los Angeles, di Valentina Gerini

Recensione: Ponsacco - Los Angeles, di Valentina Gerini

Libri Recensione di Andrea Pistoia. Ponsacco - Los Angeles, di Valentina Gerini (Gli scrittori della porta accanto). Cosa accadrebbe a quattro ragazzi in un’estate post diploma se la loro amicizia diventasse una bomba a orologeria pronta a esplodere?

Che vivrebbero avventure travolgenti, emozioni vorticose e imprevisti da cardiopalma.
Ma andiamo con ordine.
Estate 2005.
Valeria, Fabiana, Marisa e Giulio sono i protagonisti di questo romanzo.
Ognuno ha un carattere unico e accattivante, il quale amalgamato a quello degli altri componenti del gruppo diventa elemento essenziale e armonico.
Peccato che incombe su ognuno di loro un futuro incerto, fatto di sogni da realizzare e obiettivi da raggiungere.

Infatti c’è chi vuol andare in America a rincorrere il suo mito (Bruce Springsteen) e chi invece programma di trasferirsi in altre città, lontano da Ponsacco, la loro città natale.

Ecco perché vogliono godersi insieme e al meglio questa estate. E quale miglior modo se non immergendosi in serate goliardiche con zero pensieri molesti e divertimento a iosa?
Peccato che il tutto prenda una piega inaspettata quando una serata alcolica si conclude con un’amnesia collettiva (in stile Una notte da leoni) e con tanti misteri da svelare.
Ergo, dopo i primi capitoli in cui l’autrice presenta ogni personaggio, si passa al vivo della storia, la quale verte appunto sullo sbrogliare quella matassa di misteri.
Ma se credete che l’intero libro sia incentrato sulle loro indagini vi sbagliate di grosso.
Infatti dopo una scoperta sconvolgente, le vicende dei ragazzi vengono proiettate nel futuro, qualche settimana dopo quella notte, quando ormai ognuno ha preso la sua strada e della loro amicizia non resta che un lontano ricordo. Così compaiono nuove amicizie, città e abitudini. Eppure sopra ogni esperienza c’è quella sottile nostalgia verso i legami appena recisi.
Ma ecco che improvvisi cambiamenti, vecchie conoscenze e misteri rimasti fino ad allora insoluti ingarbugliano nuovamente la vita dei protagonisti, i quali scopriranno come, alla fine, l’amicizia è più forte di qualsiasi difficoltà e imprevisto.


Che dire di Ponsacco - Los Angeles, di Valentina Gerini? Mi ha piacevolmente stupito per svariate ragioni.

In primis perché mi aspettavo un intero racconto in chiave thriller, incentrato sullo svelare tutti i misteri di quella serata nebulosa. Invece tutto si è inaspettatamente ribaltato, spiazzandomi e incuriosendomi. È stato quindi per me inevitabile pormi più volte le domande: “Dove sta andando a parare la storia? Cos’accadrà ai protagonisti?”.
Senza contare che tutti i misteri fino ad allora irrisolti (e da me ingenuamente ritenuti “dimenticati per sbaglio” dall’autrice) sono stati svelati con il proseguo della storia, dimostrando invece come Valentina Gerini avesse pianificato ogni cosa per mantenere alta la curiosità del lettore e spronarlo a proseguire la lettura.

In più, il tutto viene narrato attraverso gli occhi dei quattro diciannovenni e ambientato nel 2005 ma con accenni agli anni ’80 e ’90 attraverso i loro ricordi. 

Ciò mi ha strappato più di un sorriso nostalgico in quanto anch’io figlio di quel periodo storico.
Mi è piaciuta anche la caratterizzazione dei protagonisti: ognuno ha una sua personalità distinta, arricchita da pensieri intimi ed emozioni sfaccettate. Merito dell’autrice che ha imbastito una storia in cui ognuno “dice la sua”, in prima persona e alternandosi agli altri, in modo da dargli un suo spazio e al tempo stesso la possibilità di mostrare la sua unicità.
Complimenti all’autrice anche per essere riuscita con la sua sensibilità e acutezza a gestire con coerenza le mille sfaccettature e differenze dei quattro amici. Persino nel rappresentare Giulio Valentina Gerini è riuscita a farlo agire e parlare come un tipico ragazzo ventenne (difficile da mantenere in quanto lei, essendo donna, poteva incappare nell’errore di “mettere accidentalmente un tocco femminile” alla personalità del protagonista, rendendolo troppo sensibile per essere un uomo).

Ma la cosa che ho adorato di più del libro, al di là della trama, sono stati i dialoghi, tutti in dialetto toscano (o più precisamente, ponsacchino). 

Le loro espressioni e certi modi di dire mi hanno fatto divertire e apprezzare ancor di più la leggerezza di certi episodi (d’altronde, come fai a non amare i toscani e i loro dialetti?).
Tirando le somme, è un libro di formazione in cui ogni protagonista lotta tutti i giorni contro le proprie paure di fronte a un mondo, quello post-scolastico, tanto nuovo quanto a tratti spaventoso. Infatti proprio in quei mesi in cui si dipana la storia si scorge l’evoluzione (in alcuni casi l’involuzione) dei quattro ragazzi, messi alla prova dalle difficoltà di una vita che li sprona (a volte li costringe) a crescere e a prendere delle decisioni difficili e sofferte.

Senza contare che lo stile narrativo dell’autrice aiuta a immergersi nelle loro inquietudini e speranze (ma anche in quelle di un’intera generazione, di cui ho fatto parte).

I loro stati d’animo e pensieri più intimi vengono infatti condivisi con un linguaggio ricercato e mai banale, con un tono a volte canzonatore ma all’occorrenza anche profondo e intenso (com’è, d’altro canto, la vita di un ventenne troppo giovane per essere uomo ma al tempo stesso troppo adulto per comportarsi ancora in modo infantile). L’abilità dell’autrice nel dipingere il conflittuale mondo dei protagonisti si evince anche dal fatto che durante le goliardate e quel loro bisogno di far baldoria non manca mai un sottile conflitto interiore tra desideri da soddisfare e paure da sconfiggere.
Infine, i misteri, i colpi di scena e i voltafaccia degli stravaganti coprotagonisti (dal misterioso stalker alla donna dalla dubbia femminilità, dal pazzo che attenta alla vita dei protagonisti alla rockstar spezzacuori) tengono costantemente il lettore incollato al libro.
Concludo con una riflessione.
È evidente che questo libro sia innanzitutto un tributo a un periodo importante della vita dell’autrice e a un’amicizia che l’ha segnata per sempre.
Certo, l’opera è talmente romanzata e rielaborata da non permettere al lettore di distinguere la realtà dalla fantasia, di capire dove finisce l’una e inizi l’altra o cosa sia stato riportato fedelmente e cosa abbellito per renderlo più funzionale alla storia (tra episodi esageratamente plateali e coincidenze tanto incredibili quanto improbabili). Ma ciò che resta vera, autentica e genuina è l’amicizia che lega i quattro protagonisti.

Ponsacco - Los Angeles: sulle tracce di Bruce Springsteen

di Valentina Gerini
Gli Scittori Della Porta Accanto
New Adult | Narrativa contemporanea
ASIN B0791N7HNV
ebook 2,99€
cartaceo 10,99€

Sinossi

Un paesino di provincia, quattro amici, quattro sogni e due grandi passioni comuni: Bruce Springsteen e le serate alcoliche.
"La nostra amicizia profuma di erba fresca, di campi in fiore, di primavera. Dentro è soffice come il pelo di un gatto, ma fuori ha una corazza croccante come la crosta del pane caldo appena sfornato” - Marisa
“L’ultima cosa che ricorderanno di questa scena è ciò che più mi rappresenta: la chitarra con su appiccicato un adesivo di Bruce Springsteen e il saluto di una che sta andando a costruire il proprio futuro a Los Angeles” - Valeria
“Tra di noi non ci sono mai stati tabù o segreti, o quasi. Loro sono la mia parte femminile, mi fanno vedere sempre l’altra faccia della medaglia e riescono a farmi entrare nella mente delle ragazze” - Giulio
“Ho smesso di bere ogni sera perché tanto al domani ci si penserà domani. No, adesso al domani ci penso oggi e bevo solo se domani non ho niente da fare. Questo, ne sono convinta, vuol dire crescere” - Fabiana.

Andrea Pistoia


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