Gli scrittori della porta accanto

Recensione: Sei mesi di prova, di Federico Fantini

Recensione: Sei mesi di prova, di Federico Fantini

Libri Recensione di Andrea Pistoia. Sei mesi di prova di Federico Fantini (PubMe – Collana Gli Scrittori della Porta Accanto).  Un romanzo onesto, crudo, diretto, sincero e a tratti persino spietato sul mondo del lavoro.

Dopo l’università, un anno di stage non retribuito e vari corsi di specializzazione, Federico finalmente trova lavoro in una grande azienda italiana per sei mesi, con la possibilità (o il miraggio?) di essere successivamente assunto a tempo indeterminato.
È così che, dopo anni a chiedere la paghetta ai suoi apprensivi genitori, finalmente è giunto il momento della sua rivalsa. Peccato che l’euforia iniziale incominci a scemare fin dal primo giorno, ovvero dall’incontro con i suoi diffidenti e freddi colleghi d’ufficio (da lui soprannominati “i matusa”).
Ma il peggio deve ancora arrivare.

Con l’andare dei mesi il protagonista scopre quanto quel posto di lavoro tanto agognato sia in realtà un inferno.

A causa di un susseguirsi di situazioni tra l’esilarante e il drammatico, di capi incompetenti e autoritari, di colleghi invidiosi e sempre pronti a pugnalare alle spalle, di “amici” voltafaccia conosciuti sul campo e di iter aziendali insensati.
Di conseguenza, quello che parrebbe un impiego ordinario e lineare (in fondo il protagonista è il classico impiegato) risulterà essere invece una miscellanea di episodi comici dai risvolti imprevedibili, situazioni paradossali e misteri difficili da risolvere.
In tutto questo Federico, candido e ingenuo, dovrà tirare fuori le unghie per riuscire a sopravvivere a quell’ambiente malsano e a quei colleghi tanto variopinti quanto mentalmente instabili.
Per fortuna che in quel manicomio c’è anche spazio per l’amicizia sincera e disinteressata, il rispetto reciproco e, perché no, anche l’amore con la “a” maiuscola.
Comicità a tratti Fantozziana e dinamiche “da Camera Café”, un'opera divertente, ironica, leggera e irriverente.
Recensione: Sei mesi di prova, di Federico Fantini

Che dire di Sei mesi di prova di Federico Fantini?

Innanzitutto che è ben scritto.
Ogni tanto l’autore usa termini ricercati, dimostrando una cultura superiore alla media, ma ciò non pregiudica la lettura né la rende in alcuna parte ostica e difficoltosa. Anzi, è proprio questo stile a fornire all’opera lo spessore necessario per renderla più plausibile e realistica (in fondo, stiamo sempre parlando di un neo-laureato con una cultura medio-alta che sta narrando le sue vicissitudini in una grande azienda nostrana). Senza contare che negli episodi più divertenti e nei dialoghi “terra terra”, Federico Fantini sa giocare abilmente con le parole in modo da ottenere il maggior impatto narrativo ed emotivo possibile.
Il libro infatti scorre che è un piacere, senza rallentamenti né situazioni tirate troppo per le lunghe “giusto per fare volume”. Merito dell’atmosfera generale, delle dinamiche relazionali e dei continui accadimenti, mai fuori posto o eccessivi. Anzi, hanno una coerenza di fondo e una logica perfettamente plausibile data la realtà lavorativa in cui si trova il protagonista.

Federico Fantini dosa bene tempi narrativi e generi letterali, alternando situazioni comiche a riflessioni sulla condizione del “lavoratore di primo pelo”, stati d’animo conflittuali e colpi di scena inaspettati.

L’idea poi d’imbastire la storia con situazioni intriganti, realistiche o da libro giallo sono un ottimo mix per non far mai calare la suspense nel lettore.
Anzi, le circostanze imprevedibili e l’evoluzione della storia non solo mantengono vivo l’interesse ma appassionano fino alla fine, spronando a continuare la lettura per scoprire dove andrà a parare il tutto.
Sei mesi di prova si legge tutto d’un fiato, conquistando e appassionando il lettore di pagina in pagina (per capirci, le ultime le ho divorate, tanto ero curioso di scoprire come si sarebbe conclusa la storia).
Il tutto fino al gran finale, dove le trame e sottotrame, nel bene e nel male, hanno un loro degno epilogo.

Sei mesi di prova di Federico Fantini  è un romanzo onesto, crudo, diretto, sincero e a tratti persino spietato.

Spiattella ciò che veramente (e tristemente) si nasconde dietro la facciata di un’azienda che millanta i propri sani principi ed eleva i propri dipendenti a integerrimi e stacanovisti esempi di professionalità.
Al tempo stesso, l’autore adotta una comicità a tratti Fantozziana e dinamiche “da Camera Café” atti a rendere l’opera anche divertente, ironica, leggera e irriverente.

Ma, al di là degli episodi canzonatori, incombe sempre l’ombra amara della condizione lavorativa di tanti giovani e neo-laureati in questa Italia ricca di contraddizioni e ipocrisie. 

Una condizione descritta in modo drammaticamente realistica nel discorso finale del superiore di Federico.
Di conseguenza, a prescindere dal nostro lavoro, tutti noi ci rispecchiamo nelle esperienze e nelle riflessioni esistenziali dell’autore (chi non ha mai avuto a che fare con i classici cliché di un’azienda composta da “veterani” che hanno poca voglia di lavorare, interinali sfruttati e sottopagati, superiori incompetenti e autoritari, mansioni discutibili e crescita professionale di colleghi ottenuta a suon di favoritismi o mazzette?).
Senza contare che i continui colpi di scena, gli episodi sapientemente concatenati ma soprattutto l’evoluzione lavorativa e interiore del protagonista sono gli ingredienti giusti per giudicarlo un libro meritevole di avere un posto d’onore nella propria libreria.
Personalmente lo considero un ottimo romanzo. Spero vivamente di poter leggere altre opere di Federico Fantini.



Sei mesi di prova

di Federico Fantini
PubMe
Narrativa
ISBN 978-8833666150
Cartaceo 12,00€
Ebook 2,99€

Sinossi 

Federico Fantini, classe 1990, è un personaggio che, non riuscendo a scovare un autore che parlasse di lui, ha deciso di diventare autore di se stesso e di scrivere un’autobiografia sul suo rocambolesco esordio nel mondo del lavoro. Non pago di essere nato e cresciuto nella città di R., ha pure trovato impiego a pochi chilometri da casa, per la gioia di sua madre, dalla quale ha un’intensa dipendenza psicologica. Ha una sorella maggiore, Emilia, e due nipoti scatenati. Gli piace chiacchierare con gli amici davanti a una birra e ha un rapporto controverso col caffè. Ha una passione sfrenata per i fumetti della Marvel e il sogno di un contratto a tempo indeterminato nella sua azienda, la “prima in Italia nel suo settore”.Riuscirà a ottenere il tanto agognato posto fisso? Riuscirà a entrare nelle grazie della sua responsabile, Paola Zara? Questo è il suo primo libro, e, se non succede più nulla di folle, se la girandola di colleghi e parenti che lo circonda si darà una calmata, sarà anche l’ultimo.

Andrea Pistoia


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