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Fulvio Drigani presenta: Cercando la mia Itaca

Fulvio Drigani presenta: Cercando la mia Itaca

Presentazione Libri Intervista a cura di Silvia Pattarini. Fulvio Drigani presenta il suo romanzo Cercando la mia Itaca (Robin): è possibile a cinquant'anni costruirsi un nuovo destino?

Nato a Genova, cresciuto a Mantova, si è laureato all’Università Luigi Bocconi di Milano. Come italiano, si sente quindi un originale incrocio fra mare Mediterraneo e nebbia padana, ma con un’anima cosmopolita, visto che ha lavorato, vissuto e viaggiato in quattro continenti. I luoghi nei quali ho vissuto di più sono stati l’Olanda, la Germania, la Polonia, Londra, la Grecia, la Turchia, il Giappone, gli Stati Uniti e perfino la giungla sudamericana. Ora vive a Frascati.
Professionalmente, negli anni Novanta è stato Head of Online Communication dell’Agenzia Spaziale Europea. Tra il 2010 e il 2015 ha anche curato le campagne social degli astronauti italiani Nespoli, Parmitano e Cristoforetti.
Nel 2015 ha deciso di coltivare la sua passione per la scrittura e il primo romanzo, #ColVentoInPoppa, è uscito nel Febbraio 2019.
Sempre nel 2019, ha anche scritto racconti sub blog letterario “Liberi di scrivere”, pubblicando: “Il giorno più importante della vita di Fabio” e “Il sogno infranto di Valentina” .
Il 12 Ottobre, grazie a #ColVentoInPoppa, è stato uno dei sette finalisti del Premio Letterario Città di Como, sezione “Opera Prima”. A Marzo 2020 va in stampa il suo secondo romanzo Cercando la mia Itaca. A causa del lockdown, però, il lancio e la distribuzione vengono rimandati all'estate.

Cercando la mia Itaca

Cercando la mia Itaca

di Fulvio Drigani
Robin Edizioni
Narrativa
ISBN 978-8872745991
cartaceo 14,00€

Sinossi

Con un viaggio in Africa, Michele vorrebbe prendere le distanze dalla realtà di uomo solo che lo affligge a Bologna. In un luogo esotico e lussureggiante spera di ritrovare se stesso, ma la sua vita si intreccia alle vicende di Nick, un inglese idealista, Jürgen, un tedesco alla disperata ricerca del fratello, e Sonia, la passionale direttrice dell'albergo dove i tre soggiornano. Dimentico dei suoi propositi iniziali, si lascia trascinare nel mistero che avvolge la scomparsa del fratello di Jürgen, gettandosi in una avventurosa e pericolosa ricerca; i sentimenti però non si sopiscono a comando e l'uomo rimane preda dei propri tumulti interiori. Nel corso delle sorprendenti vicende che lo coinvolgono, Michele continua infatti, fra delusioni e speranze, a tormentarsi e a chiedersi se sia per lui ancora possibile a cinquant'anni costruirsi un nuovo destino di uomo, padre e amico.


L'autore racconta



Buongiorno Fulvio Drigani e benvenuto nel nostro web magazine culturale. Com’è nata l’idea di questo libro, è nata prima la trama o prima il titolo?

Buongiorno! Dopo il primo romanzo, che narrava le vicende di quattro giovani che cercavano la loro strada nella vita, volevo scriverne un secondo che parlasse di uno uomo che, passati i cinquant’anni, avesse smarrito la sua e che cercasse di “reinventarsi”. Un rovesciamento di prospettiva, quindi. In questo senso, è nato prima il titolo che vuole sintetizzare questa ricerca e che, nella sua formulazione, si ispira alla poesia “Itaca” di Kavafis.
La trama è venuta dopo, a seguito di un viaggio in Africa nel 2017, dal quale ho tratto alcuni spunti.

E.M. Cioran affermava: «I libri andrebbero scritti unicamente per dire cose che non si oserebbe confidare a nessuno». Ci anticipi qualche indiscrezione sulla trama?

La frase è interessante ma non la riferirei a me stesso. Io non mi voglio raccontare in modo autobiografico, sarebbe presuntuoso e soprattutto limitativo. Alcuni miei tratti possono al massimo comparire qua e là, ma preferisco narrare le vite di esseri umani che credo assumano un valore universale: persone sole e disilluse, uomini incerti sul loro futuro, opportunisti e idealisti, ladri e uomini onesti fino all’ingenuità. I lettori che si immedesimeranno in questi personaggi troveranno nel mio romanzo cose che non oserebbero confidare a nessuno.

Si dice che lo scrittore sia un “ladro di vite”. Per creare i tuoi personaggi hai “rubato” la vita a persone di tua conoscenza o sono personaggi frutto di fantasia?

Chi scrive è sempre in una certa misura un ladro di vite, ma non si troverà mai in un mio romanzo la descrizione fedele di una persona che ho frequentato. Non mi interessano i racconti biografici o autobiografici, non favoriscono la creatività. Quello che faccio è raccogliere spunti e fissare nella mia mente comportamenti tipici, da utilizzare poi in personaggi di fantasia.

I luoghi del libro sono reali o di fantasia?

I luoghi sono in genere reali. Attingo infatti dalla mia esperienza personale di viaggiatore.
Nel primo romanzo ho citato i nomi delle località fornendo molte informazioni su di esse. In questo, invece, ho evitato di essere così specifico sia perché non voglio l’etichetta di scrittore di soli romanzi di viaggio, sia perché ho utilizzato un mix di località reali in funzione della storia.

Secondo te la storia fa il personaggio, o il personaggio fa la storia?

Parto dal personaggio o, meglio, dai personaggi principali. Senza di loro non esiste la storia e anche la motivazione per me più profonda per scrivere un romanzo, ovvero parlare degli esseri umani. La storia deve essere però ben congegnata per mettere il più possibile in risalto le loro caratteristiche e, nel fare ciò, deve farli anche crescere.

Italo Calvino citava così: «Scrivere è sempre nascondere qualcosa in modo che poi venga scoperto». Tra le righe si cela qualche messaggio particolare che il lettore dovrà scoprire?

Certo! Scrivo sempre i miei romanzi in modo che abbiano più messaggi.
In questo caso, consiglio al lettore di seguire attentamente i sogni che fa il protagonista...

C’è una domanda che avresti voluto ti facessi? E quale sarebbe la risposta?

Ma se i tuoi romanzi non sono autobiografici, chi è davvero Fulvio Drigani?
Un interpretatore di sogni e stati d’animo e un artista della parola.

Ringrazio Fulvio Drigani per essere stato con noi, in bocca al lupo con Sognando la mia Itaca e per i tuoi progetti futuri.

Silvia Pattarini

Silvia Pattarini
Diplomata in ragioneria, ama scrivere racconti e componimenti poetici, alcuni dei quali compaiono in diverse antologie. Partecipa a concorsi letterari di poesia, prosa e premi letterari per narrativa edita.
Biglietto di terza classe,  0111Edizioni.
La mitica 500 blu,  Lettere Animate.
Il tempo di un caffè, Gli Scrittori della Porta Accanto Edizioni.


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