Gli scrittori della porta accanto

Scrittori: intervista ad Arrigo Geroli

Scrittori, intervista ad Arrigo Geroli

Caffè letterario A cura di Silvia Pattarini. Intervista ad Arrigo Geroli, in tutti gli store online con la favola noir Nel cuore di una bimba, nella luce di una stella (Nulla Die): «Leggiamo per cercare noi stessi negli altri».

Arrigo Geroli è nato nel 1968 a Milano. Ha esordito con Il bivio, un thriller psicologico edito da Lettere Animate (2015) cui sono seguiti quattro racconti per le serie antologiche Natale a Milano (Neos Edizioni 2018, 2019, 2020) e Nulla più come prima (Neos Edizioni 2020). Ciò che ama è viaggiare.

Diamo il benvenuto ad Arrigo Geroli. Grazie per avere scelto il nostro web magazine culturale Gli Scrittori della Porta Accanto. Ora che abbiamo rotto il ghiaccio raccontaci qualcosa di te. Qual è quell’alchimia, quella scintilla interiore che ti  spinge a scrivere nella vita di tutti i giorni: cosa ti affascina e ti ispira?

Ciao a tutti e grazie per il profumo di caffè (letterario) con cui state deliziando le mie narici! Se per scrittura intendi romanzi o racconti completi, io scrivo davvero molto poco e posso passare anche dei lunghi periodi di assoluta inattività, a godermi il mio status di lettore e spettatore (di libri, serie TV, film e musica). In ogni campo dell’arte sono affascinato da quelle opere che in qualche modo riescono a trovare un varco nella mia corazza e a stimolare la mia curiosità, suggerendomi l’inizio di una frase che dovrò tentare di completare. Non è detto che ci riesca, come non è detto che la mia frase sia quella pensata in origine dall’artista, ma il senso della ricerca è un altro. Da autore, banalmente e umilmente, mi limito a scrivere ciò che mi piacerebbe leggere, e quando questo processo ha inizio, di rado è per una scelta ponderata o il frutto di una pianificazione; molto più spesso è per la conseguenza di piccoli e grandi scossoni emotivi, magari diluiti nel tempo, motivati e ispirati più che dalla realtà che mi circonda, dai comportamenti degli uomini che la popolano.

Nel cuore di una bimba, nella luce di una stella è la tua ultima fatica letteraria. Quanto tempo ti ha impegnato la sua stesura?

È stata un’impresa titanica, per i miei standard, almeno. Scrivere un romanzo, com’è facile immaginare, va ben oltre il gesto di mettere per iscritto una bella idea. Io sono solito impregnare il bloc-notes di appunti, commenti, frasi e sensazioni; persino disegni. Quando ritengo che la lampadina si sia accesa, mi sforzo di dare al tutto una struttura coerente, e mi metto all’opera, creando un vero e proprio schema a blocchi. Solo quando mi ritengo soddisfatto comincio a documentarmi e poi a scrivere. Il più delle volte sia lo schema che i blocchi vanno a farsi benedire, mutando in qualcosa di differente rispetto all’intento iniziale, ma tutto questo non è ciò che noi mortali chiamiamo evoluzione? A parte gli scherzi, a memoria direi che la prima stesura mi ha impegnato per circa un anno, al quale sono seguiti parecchi mesi, molto impegnativi, di riletture, modifiche e correzioni.

Ti sei dovuto documentare o svolgere delle ricerche per argomentare al meglio la tua trama?

Sì, certamente, attraverso il web e tramite appunti reperiti decine di anni fa, per scopi totalmente differenti, nelle biblioteche. Scoprire che in internet alcune di queste nozioni sono completamente assenti è stata una mezza sorpresa, confermando il mio vago sospetto che la rete non sia affatto sinonimo di verità e conoscenza assoluta.

A che genere appartiene e a che target di pubblico ti rivolgi?

Si tratta di una favola nera, ambientata nel 2017 tra Milano e l’hinterland milanese, dedicata a un pubblico maturo di entrambi i sessi. La maturità a cui mi riferisco non è di carattere anagrafico, bensì la disponibilità ad affrontare la lettura con un approccio attivo.
Nel cuore di una bimba, nella luce di una stella

Nel cuore di una bimba, nella luce di una stella

di Arrigo Geroli
Nulla Die
Narrativa | Favola nera
ISBN 978-8869153013
cartaceo 15,20€€

Che tema affronti con questo romanzo?

Il tema dominante è quello dell’amore, in alcune delle sue desinenze più dolci e tragiche. Il romanzo affronta problemi tristemente attuali, quali l’AIDS, la violenza subita da chi si ama e la paura di morire, ma è anche un omaggio alla Milano che fu, soffocata da interessi economici, cemento e tecnologia, ma caparbiamente intenzionata a non svanire. La buona dose di ironia presente sulle pagine dovrebbe evitare ai lettori di suicidarsi durante la lettura, ma una volta posato il libro sul comodino non posso garantire nulla.

Che emozioni vuoi trasmettere, che effetto desideri creare nel lettore?

Mi riterrei molto soddisfatto se, a lettura ultimata, i lettori riuscissero ad ammettere di avere colto una parte di loro tanto nelle vittime quanto nei carnefici.

Che tipo di lettore è Arrigo Geroli? Preferisci sfogliare le pagine dei libri, annusando il profumo delle pagine, oppure ti sei lasciato sedurre dalle nuove tecnologie e leggi gli ebook?

Spazio volentieri su entrambi i formati, ma pur non essendo un collezionista di libri, per gli autori dai quali non voglio prendere le distanze, preferisco conservare il supporto cartaceo. Devo ammettere che il profumo della carta stampata, come quello del vinile, è inarrivabile.

Progetti per il futuro: ci sono nuovi lavori in corso, nuove pubblicazioni o ambizioni particolari?

Attualmente non sto lavorando alla stesura di alcun romanzo, anche se i poveri fogli del bloc-notes sono tuttora oggetto delle mie attenzioni più violente. Per quanto mi riguarda, la scrittura è un amore e non mi innamoro facilmente.

Ringraziamo tantissimo Arrigo Geroli per essere stato ospite degli Scrittori della porta accanto e, anche a nome dei nostri lettori, gli auguriamo in bocca al lupo per suoi progetti futuri.

Silvia Pattarini

Silvia Pattarini


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