Gli scrittori della porta accanto

Arrigo Geroli presenta: Nel cuore di una bimba, nella luce di una stella

Arrigo Geroli presenta: Nel cuore di una bimba, nella luce di una stella

Presentazione Libri Intervista a cura di Silvia Pattarini. Arrigo Geroli presenta il nuovo romanzo Nel cuore di una bimba, nella luce di una stella (Nulla Die Edizioni): oceani di farfalle, corse nei boschi su una carriola, mostri in mini-short e giardini fuori dal tempo.

Arrigo Geroli è nato nel 1968 a Milano. Ha esordito con Il bivio, un thriller psicologico edito da Lettere Animate (2015) cui sono seguiti quattro racconti per le serie antologiche Natale a Milano (Neos Edizioni 2018, 2019, 2020) e Nulla più come prima (Neos Edizioni 2020). Ciò che ama è viaggiare.


Nel cuore di una bimba, nella luce di una stella

Nel cuore di una bimba, nella luce di una stella

di Arrigo Geroli
Nulla Die
Narrativa | Favola nera
ISBN 978-8869153013
cartaceo 15,20€

Sinossi

La tempesta che si abbatte sulla casa nel bosco preannuncia a Clara e alla piccola Alba dei giorni terribili: Gio, una strega che uccide i neonati grazie all'inconsapevole aiuto dei loro padri, è tornata, lasciando loro come unica scelta la fuga. Grazie al sacrificio di Gustino, un gigante down dai modi gentili, madre e figlia accantonano ogni dissapore nel tentativo di oltrepassare il varco tra la dimensione magica della foresta e quella cittadina, scoprendo a proprie spese che nulla scava nelle ferite quanto l'amore. In viaggio tra oceani di farfalle, mostri in mini-short, giardini senza tempo e fiori di pietra, Alba giungerà alla fine del proprio viaggio fra le rovine nascoste di una Milano dimenticata, illudendosi di ritrovare sé stessa nella luce di una stella.


L'autore racconta



Buongiorno Arrigo Geroli e benvenuto nel blog Gli scrittori della porta accanto. Rompiamo il ghiaccio con una domanda d'obbligo: com’ è nato il progetto di questo libro, è nata prima la trama o prima il titolo?

Alcuni anni fa ho iniziato la stesura di questo romanzo col preciso intento di affrontare un viaggio in compagnia dei lettori attraverso le labirintiche sfaccettature dell’amore. La mia idea era che alla fine del percorso, stravolti e con la milza dolorante, tagliando il traguardo dell’ultima pagina si sarebbe dovuto leggere la scritta: “l’amore premia chi lo dona e condanna chi lo riceve!”. Ma le cose sono andate diversamente. Non voglio dire che il tempo speso a pianificare la trama e incastrare i dettagli si sia rivelato inutile, ma è indubbio che la storia si sia evoluta scrivendola, pagina dopo pagina, guadagnando in credibilità e perdendo quei toni pretenziosi che, devo riconoscerlo, mi hanno fornito la motivazione necessaria per lanciarmi in un’impresa simile. Il titolo è nato per ultimo, dopo le innumerevoli e maniacali verifiche, correzioni e revisioni. Però mi piace molto e se questo romanzo ha un’anima, credo che esso la rispecchi. 

Con Nel cuore di una bimba, nella luce di una stella affronti una serie di temi drammatici. Ci racconti qualche anticipazione sulla trama, a piccole dosi ma quanto basta per incuriosire i nostri lettori?

Il romanzo è una favola nera, ambientata nel 2017 tra Milano e il bosco nel Parco delle Groane. So che detta così vi sembrerà una lista della spesa, ma siate magnanimi: Clara, una giovane donna malata di AIDS, lotta per sopravvivere e non esita a fare del male alla figlia Alba, nel timore che questa la abbandoni, privandola della forza di vivere. Carlo ama la moglie e la loro piccola Sofia, ma non vuole perdere la parte di sé che la famiglia gli ha strappato; nell’illusione di ritrovare sé stesso, cede alla passione per una donna di nome Gio, senza immaginare che il suo gesto avrà delle conseguenze terribili. Morena confonde la violenza subita con l’amore, fino a quando il destino della piccola Alba le permetterà di aprire gli occhi. Alba vuole crescere libera, in armonia con la natura, abbracciando un concetto astratto e ingannevole di pace universale che le è stato imposto, ma fatica persino a camminare con le proprie gambe. C’è dell’altro, ovviamente, e se i temi trattati sono evidentemente molto concreti, la scelta di come affrontarli non è propriamente convenzionale, tra oceani di farfalle, corse nei boschi su una carriola, mostri in mini-short e giardini fuori dal tempo. Il fatto di non essere un romanzo di genere potrebbe rivelarsi un punto di forza, o tutto l’opposto, ma per parlare d’amore ho voluto credere che non esistessero solo storie di incontri folgoranti tra donne belle e perfette (fidanzate con degli idioti) e uomini affascinanti e comprensivi, inspiegabilmente soli. 

Si dice che lo scrittore sia un “ladro di vite”. Per creare i tuoi personaggi hai “rubato” la vita a persone di tua conoscenza o sono personaggi frutto di fantasia? 

Alcuni dei personaggi raccontati esistono veramente e, per assurdo, sono quelli che potrebbero far passare il mio romanzo per poco plausibile. Altri sono il frutto di quell’azione da “minipimer” che ha miscelato le mie ansie, gioie, aspettative e illusioni. Riguardo il capitolo del concerto nel bosco, per la band di Mary mi sono apertamente ispirato ai Cramps. Un discorso a parte lo meritano le numerose citazioni di gruppi musicali e album disseminate tra le pagine: potrei perdere molte cose, nella vita, e continuare a sopravvivere, ma senza i miei vinili sarebbe molto più dura. Viva il post-punk! 

I luoghi del libro sono reali o di fantasia?

Quasi tutte le ambientazioni sono reali, eccetto la casa nel bosco di Clara e Alba, e quella di Mary. Tra le prime, per citarne alcune: via Melchiorre Gioia e il Ponte delle Gabelle a Milano, il Parco delle Groane, la casa di Morena e Gustino nella via chiusa tra il pub e la chiesa di Cusano Milanino, il Cimitero di Boston, e… un ibrido tra la Villa Borromeo di Senago, la Villa Arconati di Bollate e i Giardini di Versailles. Sono pazzo, lo so. 

Secondo te la storia fa il personaggio, o il personaggio fa la storia?

Due persone raccontano la medesima barzelletta: uno ti fa morire dal ridere, l’altro ti procura un’ulcera. Ma se la barzelletta è pessima, sono due ulcere. 

Italo Calvino citava così: «Scrivere è sempre nascondere qualcosa in modo che poi venga scoperto». Tra le righe si cela qualche messaggio particolare che il lettore dovrà scoprire?

Lo svelo apertamente, a patto che mi compriate comunque il libro: “nulla ci appartiene, nemmeno la nostra vita. O l’amore.” Adesso correte ad acquistarlo, però!

C’è una domanda che avresti voluto ti facessi? E quale sarebbe la risposta?

Che cosa si nasconde nel cuore di una bimba e nella luce di una stella?
Così non vale.

Cosa vorresti lasciare ai lettori, una volta terminata la lettura?

La consapevolezza che in ogni personaggio del romanzo sia presente un po’ di noi stessi.

Ringrazio Arrigo Geroli per essere stato con noi, in bocca al lupo con Nel cuore di una bimba, nella luce di una stella e per i suoi progetti futuri.

Silvia Pattarini

Silvia Pattarini


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