Caffè letterario A cura di Silvia Pattarini. Intervista a John Mc Dillan, in tutti gli store online con il primo atto della sua "Trilogia del + 1", 17 Novelle Bizzarre + 1 (Independently Published): «Quando scrivo provo libertà: scrivendo posso imprigionare i miei sogni».
Diamo il benvenuto a John Mc Dillan. Grazie per avere scelto il nostro web magazine culturale Gli Scrittori della Porta Accanto. Per scrivere un libro è necessario avere una storia da raccontare: raccontaci qual è stata quell’alchimia, quella scintilla interiore che ti ha spinto a scrivere 17 Novelle Bizzarre + 1.
Grazie per l’opportunità datami. È un vero piacere spiegarvi il processo elaborativo di quest’opera così interpretativa e pragmatica… Questo libro, 17 Novelle Bizzarre +1, l’ho scritto per descrivere il mondo che ci circonda, facendo parlare persone che non vi abitano affatto: i Bizzarri. Ho avuto la necessità di alienarmi dalla comunità, dando voce a dei soggetti fuori dagli schemi, fuori dal mondo, soggetti inesistenti ingiudicabili dalle persone “normali”. Come i miei personaggi, anch’io mi sentivo (e mi sento tutt’ora) così: Diverso. Non sono d’accordo con tante cose ritenute ormai “normali” dalla società mondiale: la guerra è normale (ogni stato ha i suoi armamenti, non lusinghiamoci che non sia così), la violenza è normale (la maggior parte delle persone, se non avesse dei freni legislativi, risolverebbe così i propri problemi), l’immoralità è “normale” (dalle parole alle azioni) e persino la morte è ormai considerata normale… Per me non è poi così normale, sono Bizzarro, lo so… Scrivere le mie idee a riguardo mi permette di dire ciò che penso giocando. 17 Novelle Bizzarre +1 non è una raccolta di racconti. È una storia unica, che poi si allaccia a molteplici finali.Ci ricordi i titoli delle tue precedenti pubblicazioni?
Paradossalmente, prima di 17 Novelle Bizzarre +1 ho scritto The XVIII e in parte The Jester’s Rhymes. La stranezza sta nel fatto che le opere menzionate, nell’attuale “Trilogia del +1” si collocano come sequel di 17 Novelle Bizzarre +1. L'ordine di lettura (non di stesura) è il seguente: 17 Novelle Bizzarre +1, The Jester’s Rhymes, The XVIII, Clocks.Quanto ti ha coinvolto emotivamente la stesura di queste novelle?
Molto. È stato il mio diario bizzarro. La mia verità nascosta sotto bella menzogna.Se potessi esprimere con un'immagine ciò che rappresenta veramente per te la scrittura, quale sarebbe?
Una scultura di Stephan Balkenhol a Salisburgo: "Sphaera". Rappresenta un uomo su di una sfera dorata. Al di sotto della sfera sospesa, le persone hanno imbrattato la scultura con innumerevoli scritte, sticker ed incisioni… Ecco: C’è “l’uomo” che può essere lo scrittore, la “sfera” che può essere il mondo su cui lui stesso si sostiene e poi ci sono “i segni degli altri”, che possono essere le interpretazioni, le reazioni e le emozioni dei lettori.17 Novelle Bizzarre + 1di John Mc DillanIndependently Published Racconti ISBN 9798634537054 Cartaceo 9,99€ |
Perché hai scelto proprio questo titolo, 17 Novelle Bizzarre + 1?
Come dicevo prima, l’opera è un insieme di aneddoti bizzarri che confluiscono tutti verso un “+1” da scegliere a seconda del temperamento del lettore. D’altronde, la vita è un insieme di giornate, tutte diverse, ma che portano in un’unica direzione…Ci riveli qualche indiscrezione sulla trama, così da farci addentrare meglio nel tuo contesto?
Certamente, ci troviamo nell’Hyde Park di Londra ed è in atto la Fiera del Bizzarrismo. Ogni novella racconta un confronto, una vicissitudine tra una persona normale ed una bizzarra.Questo porterà ad accuse, collaborazioni e a scambi culturali. Tutti hanno ragione, nel loro mondo… Il Lettore avrà una parte attiva nel racconto, farà da arbitro: In base a come interpreterà i dialoghi si paleserà come una persona Bizzarra o “Normaloide”. Il finale aprirà le porte ad un mondo tutto da esplorare… Il Mondo del Bizzarrismo.
Perché consiglieresti 17 Novelle Bizzarre +1?
È un’opera diversa dal solito. Consigliato a chi vuole uscire dalla sua “comfort zone” ed esplorare nuovi orizzonti letterari.Scrivere, a volte, diventa terapeutico. Ma non credo sia solo questo lo scopo del tuo libro. C è qualche altra motivazione?
Lo scopo è stato puramente artistico, al tal punto che mi son ritrovato fra le mani un’opera così vicina a tante verità e così lontana da esse allo stesso momento… Bizzarro, non trovate?Ringraziamo tantissimo John Mc Dillan per essere stato ospite di questo Caffè Letterario, lo spazio degli Scrittori della porta accanto dedicato agli autori, e, anche a nome dei nostri lettori, gli auguriamo in bocca al lupo per suoi progetti futuri.
Silvia Pattarini |
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