Cinema Di Tamara Marcelli. Da Deserto rosso di Michelangelo Antonioni, pillole di cinema: il dialogo tra Giuliana (Monica Vitti) e Corrado (Richard Harris).
Michelangelo Antonioni, Oscar alla carriera nel 1995, nasce a Ferrara il 29 settembre 1912 da una famiglia borghese che gli permette di studiare economia e commercio ma al contempo di dedicarsi alla scrittura e, durante gli anni universitari a Bologna, al teatro. Raggiunta la capitale, frequenta il famoso Centro Sperimentale di Cinematografia che gli darà la possibilità di conoscere il grande regista Rossellini e di collaborare con la sceneggiatura del film Un pilota ritorna, nel 1942. Dopo un breve periodo in Francia dove fa esperienza come aiuto regista, nel 1943, a causa della guerra, torna in Italia dove gira il suo cortometraggio Gente del Po.Nel 1945 collabora con il grande regista italiano Luchino Visconti e nel 1946 con altri due grandi sceneggiatori: Carlo Zavattini e Cesare Lizzani (Caccia tragica, del regista Giuseppe De Santis).
Antonioni fa parte della ristrettissima schiera di cineasti-poeti che si creano il proprio mondo, i suoi grandi film non solo non invecchiano ma col tempo si riscaldano.
Andrej Tarkovskij
Nel 1950 il suo primo film d’esordio, Cronaca di un amore dove affronta il tema del tradimento e dell’incomprensione di coppia nella borghesia lombarda.
Nel 1957 dirige Il grido, che non ottiene grande successo ma gli offrirà l’occasione, durante le fasi del doppiaggio, di conoscere l’allora giovanissima e quasi sconosciuta attrice italiana Monica Vitti. Nello stesso anno si dedica alla sua passione per il palcoscenico e mette in scena al Teatro Eliseo di Roma Scandali segreti, prima collaborazione effettiva con la Vitti.Riprende la sua attività cinematografica, nel 1961 gira La notte e nel 1962 L’eclisse, che fanno parte, insieme a Deserto rosso del 1964, della cosiddetta «tetralogia esistenziale» sul tema dell’incomunicabilità e dell’alienazione.
Dopo numerosi film all’estero, nel 1995, assistito dal regista Wim Wenders, dirige Al di là delle nuvole.
Muore a Roma il 30 luglio 2007.
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Deserto Rosso è un film drammatico con Monica Vitti e Richard Harris, Leone D’Oro per il Miglior Film al Festival del cinema di Venezia nel 1964.
Le musiche sono di Giovanni Fusco, Carlo Savina e Vittorio Gelmetti, il soggetto e la sceneggiatura di Michelangelo Antonioni e Tonino Guerra, la eotografia di Carlo di Palma.Racconta la storia di Giuliana, una donna tormentata e depressa, moglie di un ricco industriale dal quale ha avuto un figlio. La donna, incapace di adattarsi alla realtà che la circonda, tenta il suicidio e viene ricoverata per un periodo in clinica psichiatrica. Solo la frequentazione di Corrado Zeller, un ingegnere amico del marito, riesce a farle intravedere uno spiraglio di luce nel buio che la pervade, dentro e fuori di sé. L’apparente malattia del figlio che invece cercava solo attenzioni dalla madre, spinge Giuliana alla disperazione.
Temi del film sono l’alienazione dell’uomo moderno nella società degli anni ’60, la crisi di coppia, l’incomunicabilità tra gli individui e la debolezza dell’animo umano.
Curiosità.
Il film è stato girato in una Ravenna fortemente industrializzata, ma le scene del sogno sono state girate in Sardegna, in mezzo alla natura ancora selvaggia, precisamente nell’arcipelago di La Maddalena. Il contrasto emerge con prepotenza, evidenziando ancor più quel senso di innaturalezza e disumanizzazione della società moderna.La celebre battuta di Giuliana (Monica Vitti), «Mi fanno male i capelli», è tratta da una poesia di Amelia Rosselli.
C'è qualcosa di terribile nella realtà, e io non so cos'è. Nessuno me lo dice.
Michelangelo Antonioni
Il dialogo tra Giuliana e Corrado.
Giuliana (accovacciata sul divano): «Ho conosciuto una ragazza…»
Corrado: «Dove?»
Giuliana: «Là…»
Corrado: «Vuoi dire in clinica?»
Giuliana: «Stava molto male. È che voleva avere tutto.»
Corrado: «Tutto che cosa?»
Giuliana: «Il dottore le diceva: "Lei deve imparare ad amare. Amare una persona o una cosa. Suo marito, suo figlio, un lavoro o anche... Anche un cane”. Ma non marito, figlio, lavoro, cane, alberi, fiume!»
Corrado: «Ti ha mai detto che cosa sentiva?»
Giuliana: «Sentiva... Le mancava il pavimento, l’impressione di scivolare su un piano inclinato, andare giù... Essere sempre lì lì per affogare. E non hai niente…»
Corrado: «Neanche suo marito?»
Giuliana: «No, neanche suo marito… E poi il marito non c’era, era via…»
Corrado: «Neanche suo figlio?»
Giulian: «Lui sì… Ma quella ragazza non aveva figli. Quando è uscita dalla clinica era a un punto che si domandava “Ma io chi sono?”. Se l’è dovuto far spiegare. Da me. Adesso è guarita.»
Tamara Marcelli |
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