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Recensione: Dove ho sbagliato?, di Fulvio Fiori

Recensione: Dove ho sbagliato?, di Fulvio Fiori

Libri Recensione di Andrea Pistoia. Dove ho sbagliato? Diario di un padre separato di Fulvio Fiori (Calibano). Sensi di colpa e d’inadeguatezza: le mille sfaccettature e le contraddizioni di un padre rimasto solo.

Dove ho sbagliato? Diario di un padre separato di Fulvio Fiori narra la storia di Angelo, un uomo lasciato dalla moglie Alice e ripudiato dai figli.
Oppresso e deluso da questa situazione, al protagonista non resta altro che prendersi una vacanza. Visita così Vienna, Berlino e Amsterdam, sperando di staccare la spina e di chiarirsi le idee su questa delicata e straziante situazione.
Angelo, durante le soste prolungate nelle capitali, ha continui flashback in cui rivive scene del suo passato, da quando aveva conosciuto Alice alla convivenza, dal matrimonio all’arrivo dei due figli. Del passato analizza i piccoli e grandi problemi quotidiani di relazione portandolo a scoprire quanto un rapporto non necessariamente debba finire in modo drastico e repentino ma a volte si deteriori attraverso un lento e inesorabile declino condito da tanti minuscoli gesti d’incomprensione che lo minano fino a renderlo insanabile.

Durante la lettura, si delineano via via le crepe di una coppia all’apparenza felice e di due individui sempre più incompatibili tra loro.

Naturale assistere a episodi conflittuali obiettivamente insignificanti tramutarsi in conflitti famigliari esagerati e plateali. Questi dimostrano quanto incomprensioni, silenzi e insoddisfazioni mai appagate conducano il rapporto, dopo vent'anni di matrimonio, verso l’inevitabile epilogo.
Assistiamo a un’escalation d’ignobili episodi pre-separazione, in cui la perfida moglie tenta in tutti i modi di condurre il marito sul lastrico, ma soprattutto di privarlo della sua dignità di uomo e di padre.
Così si giunge a quello che è il fulcro della storia, ovvero il rapporto reciso tra Angelo e i suoi figli, aizzati dalla moglie contro di lui con tecniche becere e deplorevoli. Ciò porterà il protagonista a un presente di solitudine e di affetti negati, a una guerra combattuta tra avvocati, giudici, alla consapevolezza che i suoi figli stanno crescendo senza un padre accanto.

Inevitabile che più volte Angelo si trovi a domandare a se stesso: «Dove ho sbagliato?»

Peccato che le risposte lo rendano ancora più insicuro e fragile, specialmente quando si accorge di come ogni sua mossa o contromossa, anche la più innocua e altruista, ottenga solo critiche o silenzi carichi di rabbia.
Il romanzo procede, saltando continuamente tra passato e presente, tra tentativi del padre di riappacificarsi con i figli e il venire incontro alle folli richieste della moglie, tra l’affrontare una vita di solitudine difficile da digerire e il cercare una soluzione che possa riportare armonia in quella famiglia a pezzi.
Neppure i sogni o gli eventi partoriti dall’immaginazione del protagonista sono d’aiuto, dato che gli fanno vivere, attraverso episodi metaforici, i suoi sensi di colpa e l’inadeguatezza di fronte a ostacoli più grossi di lui. Non solo non gli sono d’aiuto ma al risveglio gli lasciano un devastante desiderio di abbandonare la lotta e rassegnarsi a quella vita grigia e senza via d’uscita.
Per fortuna a sostenerlo e dargli manforte ci sono Riccardo e Marta, i quali sono sempre disposti a dargli saggi consigli. Specialmente quest’ultima, una sciamana fatta e finita, fornisce al protagonista perle di saggezza e un modo di considerare le difficoltà da una prospettiva più Zen e distaccata.

Alla fine, cosa penso di questo romanzo?

Innanzitutto che Fulvio Fiori è stato abile a sviscerare e analizzare le mille sfaccettature e contraddizioni di un'anima in pena, qual è quella di un padre a cui le persone a lui più care hanno voltano le spalle, e gli stati d’animo conflittuali di un uomo che ha toccato il fondo. Ciò spinge inevitabilmente il lettore a fare il tifo per il protagonista, giustificandolo anche quando ha delle reazioni discutibili, in quanto, in ultima analisi, si è consapevoli di essere di fronte a un uomo che sbaglia o ha sbagliato solo per inseguire la chimera di una vita famigliare serena e armoniosa.
Senza contare che, come tutti i libri dell’autore, abbondano momenti poetici, riflessioni profonde (come la considerazione che fa il protagonista ad Alexanderplatz a Berlino) e metafore commoventi sulla condizione di uomo separato dei giorni nostri (ad esempio quando Angelo si trova davanti ai resti del muro di Berlino).
Sempre restando in tema, di Fulvio Fiori ho apprezzato l'originalità di certe gag, la sua capacità di elaborare giochi di parole d'impatto e di concepire chicche narrative che rendono palese quanto abbia una fervida immaginazione e ci sappia fare con la scrittura.

Dove ho sbagliato? Diario di un padre separato di Fulvio Fiori alterna sapientemente momenti ironici a saggi, leggeri a profondi, divertenti ad altri con un retrogusto amaro.

Merito della capacità di Fulvio Fiori d’intrattenere, che invoglia il lettore a proseguire la lettura grazie a continui colpi di scena e a domandarsi più volte come andrà a finire l’epopea di questo padre abbandonato a se stesso, se nel peggiore dei modi o con un lieto fine che gli permetterà di chiudere un capitolo triste della sua vita per aprirne uno nuovo dove l’amore regni sovrano.
Ciliegina sulla torta, ho trovato azzeccata l'idea d’introdurre nel racconto una coprotagonista sciamanica, la quale fornisce ad Angelo, e al tempo stesso al lettore, chiavi di lettura sulla vita e sul rapporto di coppia decisamente fuori dall’ordinario e meritevoli di una riflessione a riguardo.
Tutto ciò porta, specialmente chi è divorziato con figli, a immedesimarsi nel protagonista e in quella crescente tristezza di fondo legata all’involuzione di un amore che si è andato via via spegnendosi, lasciando il passo a rabbia, rammarico, delusione ma soprattutto a sensi di colpa per non essere riusciti a risanare un rapporto importante ed essere in parte responsabile del suo decadimento.




Dove ho sbagliato? Diario di un padre separato

di Fulvio Fiori
Calibano
Narrativa
ISBN 979-1280224422
Cartaceo 14,25 €

Sinossi 

Un uomo di successo all’improvviso perde la moglie, il lavoro, la casa e persino i tre figli, che, dopo la separazione, non vogliono più incontrarlo. Comincia così un viaggio di introspezione e di ricostruzione di sé, alla ricerca di una vita nuova e di un rapporto rinnovato con i suoi ragazzi. Ad aiutarlo, un’intrigante sciamana, amici fidati, un viaggio rivelatore, questo diario e un’infinita, sorridente fiducia nella vita.


Andrea Pistoia


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