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Recensione: Quello che siamo noi, di Alessandra Morelli

Recensione: Quello che siamo noi, di Alessandra Morelli

Libri Recensione di Elena Genero Santoro. Quello che siamo noi di Alessandra Morelli (La Corte). Un romanzo ricco di colpi di scena, protagonisti veri, il delicato tema dell'adozione di bambini con profonde spaccature e traumi mai superati.


Qualche anno fa ero in vacanza. Stavo in spiaggia coi miei compagni di viaggio e avevo con me dei libri. Gli amici strabuzzarono gli occhi quando, terminato un romanzo, ne iniziai un altro senza soluzione di continuità. Ancora ne parlano. Cambiai volume come se avessi voltato pagina. Sono una persona metodica, decido quanto dedicare a un’attività e vado avanti finché ho il tempo di farlo.
Col libro di Alessandra Morelli, Quello che siamo noi, edito da La Corte, è successo l’opposto.

Quello che siamo noi è stato uno dei pochi romanzi che mi hanno costretta a stare sveglia finché non l’ho terminato, qualche giorno fa.

È stato lui a dettare il tempo a me e dopo che l’ho chiuso mi ha lasciato dentro un’eco di struggimento che continua a rimbombare. Nel momento in cui scrivo non sono ancora riuscita ad approcciarmi al libro successivo: e dire che ne ho alcuni che non vedo l’ora di divorare.
La credibilità e la tridimensionalità dei personaggi mi hanno fatta innamorare di loro e della loro storia e ancora li cerco tra le pieghe della mia immaginazione.

I protagonisti sono tre: Andrej e due sorelle, Katerina e Natalia. Sono tutti figli adottivi. 

Provengono dalla Russia. Anzi, per uno scherzo del destino, dalla stessa desolata città siberiana. Katerina e Natalia sono state adottate da Giulia e Carlo. La loro madre biologica era una tossicodipendente ed è morta. La madre adottiva di Andrej si chiama Sara.
Katerina è arrivata in Italia quando era molto piccola. Ora è una liceale seria e ambiziosa. Nella nuova realtà si è adattata alla perfezione. Ama i genitori adottivi ed è serena.
Natalia e Andrej, al contrario, sono ragazzi problematici. Giunti in Italia verso i sette anni, hanno alle spalle storie di degrado che ancora non riescono a dimenticare. Natalia ha avuto diverse diagnosi: ADHD, disturbo borderline della personalità. Andrej, la cui voce narrante occupa buona parte del libro, ha fatto impazzire tutti quanti. Eroinomane, aggressivo, è stato in comunità e si sfoga alzando le mani. Ora vorrebbe rigare diritto, ma i suoi fantasmi lo perseguitano.

Succede che Andrej e Katerina, in apparenza diversi come il giorno e la notte, si innamorano. Ma succede anche che Andrej si senta molto più simile e in sintonia con Natalia.

Mi fa sorridere quando si parla di fecondazione assistita, di desiderio di maternità non esaudito, salta sempre fuori qualcuno che dice in modo semplicistico: ma perché non adottate? Molte persone considerano l’adozione come un modo moralmente lecito e al contempo caritatevole per diventare genitori. Una pratica sovrapponibile al parto naturale. La panacea di tutti i mali, che di bambini bisognosi al mondo ce n’è quanti se ne vuole. Tralasciando il fatto che l’iter per l’adozione è lungo, costoso e non scontato, Quello che siamo noi ci ricorda che l’adozione non è tutta rose e fiori, che quando ci si porta in casa un ragazzino vittima di abusi o di abbandono, la buona volontà non sempre basta.

Sia i genitori adottivi di Andrej che quelli di Katerina e Natalia sono tratteggiati come amorevoli, comprensivi: sono persone assennate, intelligenti, disponibili. 

Una volta in Italia l’amore non è mancato né alle due sorelle, né ad Andrej. Eppure il tarlo di un nuovo abbandono, il senso di inadeguatezza, i traumi mai superati rischiano di rovinare la vita a Natalia e ad Andrej. Il terrore di essere inamabili, di non meritare amore e accoglienza.
E poi c’è quell’insidioso desiderio di tornare “a casa”, in Russia, dove tutto è cominciato, per fare i conti col passato.

Quello che siamo noi di Alessandra Morelli è una lotta continua di Andrej (che si esprime) e Natalia (di cui conosciamo le azioni e le intenzioni solo attraverso gli occhi degli altri personaggi) per trovare la pace, per scacciare l’inquietudine che li pervade in ogni momento della giornata.

Per sentirsi amati. Ci riusciranno? E cosa determinerà la loro salvezza o la loro sconfitta?
Natalia e Andrej sono ragazzi rotti. Quale speranza avranno di trovare una nuova completezza? Quanto influiranno le condizioni al contorno e quanto il loro modo intrinseco di essere?
Non voglio anticipare nulla. Lascio al lettore un libro ricco di colpi di scena, che scorre veloce e fluido nonostante le sue 308 pagine, scritto magistralmente da una penna matura, che sa dipingere una situazione complicata con grande concretezza e realismo. I protagonisti sono talmente veri che quando chiuderete il romanzo avrete la sensazione di esservi congedati da degli amici.


Quello che siamo noi

di Alessandra Morelli
La Corte Editore
Narrativa
ISBN 978-8831209847
cartaceo 17,10€
ebook 9,99€

Sinossi

Katerina e Natalia sono sorelle, due forze della natura dallo spirito affine ma del tutto diverse l'una dall'altra. Sono nate in Siberia e sono state strappate alla madre naturale quando la minore aveva un anno e la maggiore cinque. Separate e sopravvissute alla rigidità degli istituti russi, si rincontrano anni dopo sull'aereo che le condurrà in Italia insieme ai genitori adottivi. Mentre Kate è solare e allegra e affronta la vita con slancio, Natalia ha un demone dentro e vive in funzione di un unico desiderio: tornare in Russia, per poter fare i conti con un passato costellato di violenza e abusi che solo lei sembra ricordare. Quando le due ragazze incontrano Andrej, ogni cosa cambia. Lui, che si sente un figlio di nessuno, arrivato in Italia già grande, scorgerà in Kate un riscatto e troverà in Natalia la sua stessa percezione di essere un'anima rotta. Katerina e Andrej si innamorano, illusi dalla certezza di compiere un destino già scritto. Allo stesso tempo l'amicizia tra Andrej e Natalia renderà quest'ultima più determinata nel suo proposito di tornare in Russia. Quale sarà il prezzo da pagare per concedersi di essere felici?



Elena Genero Santoro


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