Gli scrittori della porta accanto

Alberto Kofi presenta: La follia di Aiace

Alberto Kofi presenta: La follia di Aiace

Presentazione Libri Intervista a cura di Silvia Pattarini. Alberto Kofi presenta la silloge La follia di Aiace (Europa Edizioni). Un universo mitopoietico ove antico e moderno di fondono in una sintesi prodigiosa.

Alberto La Prova è in arte Alberto Kofi, nome battezzato in Ghana, terra di adozione alla quale si sente indissolubilmente legato da affetti e numerosi viaggi. È nato a Milano nel 1987, dove ha vissuto qualche anno, poi con la famiglia si è trasferito a Frosinone, da qui l’esigenza di evadere, oppresso dal clima di provincia.
Inizia a 20 anni numerosi trasferimenti: Roma, Modena, Reggio Emilia, ora Londra.
Ha lavorato nel campo dell’immigrazione e poi nell’attività di assistenza, prevenzione ed informazione per i senzatetto e i sofferenti di disagio sociale nella capitale britannica.
Questa è la sua prima pubblicazione.



La follia di Aiace

di Alberto Kofi
Europa Edizioni
Poesia
ISBN 9791220113953
ebook 6,64€
cartaceo 9,40€

Sinossi 

«Forse, se dovessimo descrivere con una frase l’essenza di Alberto La Prova – in arte Alberto Kofi – in quanto uomo e poeta, potremmo scegliere quest’aforisma: “Non si vive per viaggiare, ma si viaggia per vivere” – o sopravvivere, aggiungerei. Definirei infatti La follia di Aiace una silloge nomade, perché esiste al di là degli assi cartesiani dello spazio-tempo, in un universo mitopoietico ove antico e moderno si fondono in una sintesi prodigiosa; ove uomini, Dei ed eroi si muovono e risuonano dietro le quinte di una perfetta scenografia. D’altronde, la seduzione e la commistione con le suggestioni dell’antica Grecia, si configurano subito come un intreccio indissolubile alle parole del poeta, e una circolarità non accidentale contrassegna la sua piena riflessione metafisica.»
Dalla prefazione di Giuseppe Palladino.
L'opera ha partecipato al Concorso Premio Città di Napoli.


L'autore racconta



Alberto Kofi, benvenuto sul blog Gli scrittori della porta accanto. Entriamo subito nel vivo di questa intervista: cos’è per te la poesia?

Sicuramente scrivere non è un hobby. Ma un’esigenza personale e dolorosa fine a se stessa. Ricordo in adolescenza scrivevo ovunque; fra i banchi di scuola, nei fazzoletti o pezzi di carta.

Chi sono e dove trovi le “muse ispiratrici”?

Non parlerei di muse ispiratrici. Utilizzo figure o simboli provenienti dal mondo antico greco o dalle culture lontane dall’occidente come i Maori o il mondo Orientale, Africano ed Arabo per filtrare la realtà.

La follia di Aiace è la tua ultima fatica letteraria, ispirata ai miti greci. Quanto tempo ti ha impegnato la sua stesura?

L’opera è una scelta di componimenti tra venti diverse raccolte inedite composte fra il 2000 e il 2022.

Aiace è un personaggio della mitologia greca, perché hai scelto questo titolo, cosa rappresenta per te?

Aiace è una figura non proprio protagonista, Ho sempre amato i ruoli secondari e gregari e dal mio punto di vista riflette molto di più le caratteristiche ed emozioni umane. Aiace è caratterizzato da rabbia, pentimento, dolore, passione, follia, morte. Tutte emozioni ed aspetti alla quale tutti noi ci confrontiamo prima o poi.

Che argomenti o che tematiche affronti con La follia di Aiace, ci anticipi qualcosa?

Solitudine, Pathos, Ricerca interiore.

A chi sono destinati i tuoi componimenti, li hai dedicati a qualcuno in particolare?

Sono dedicati a tutti nessuno escluso ma forse in maniera più specifica alle parti più deboli e minoritarie ed emarginate della società.

Se esistesse una canzone da abbinare alla tua raccolta, quale sarebbe?

Amico Fragile di Fabrizio De André.

Hai mai partecipato o hai intenzione di partecipare a qualche concorso di poesia?

L’opera ha partecipato al Premio Città di Napoli e Premio Città di Como. Personalmente sono restio nel partecipare a concorsi.

Nuovi progetti per il futuro?

In questi giorni ho iniziato la stesura di una nuova raccolta più intima dal titolo Il diario di Abdul.

Titolo interessante, magari ce ne parlerai la prossima volta. Ringraziamo Alberto Kofi per essere stato con noi e ovviamente gli facciamo un gran in bocca al lupo per i progetti futuri!



Silvia Pattarini



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