Gli scrittori della porta accanto

Irina Pampararo presenta: Respiro nomade

Irina Pampararo presenta: Respiro nomade

Presentazione Libri Intervista a cura di Silvia Pattarini. Irina Pampararo presenta Respiro nomade (PubMe-collana Gli scrittori della porta accanto), in uscita il 15 ottobre. Dall’Africa all'Europa, dall’Asia alle Americhe fino all'Oceania. Il giro del mondo a portata di mano.

Irina Pampararo è uno spirito nomade: nata nel 1967 ad Asmara, in Etiopia, ora Eritrea, è cresciuta in Italia, si è laureata in Francia, ha visitato cinque continenti e più di cinquanta paesi. Dopo aver lavorato a lungo nel Sudest Asiatico, si è stabilita a Bali, in Indonesia, dove lavora come Sales & Marketing Manager per uno studio di design. Oltre a scrivere di viaggi ha due grandi passioni: lo scuba diving e le chiacchiere.



Respiro nomade

di Irina Pampararo
PubMe - collana Gli scrittori della porta accanto
Memoir di viaggio
ISBN 979-1254582145
ebook 2,99€
cartaceo 16,00€

Sinossi 

«Il fatto che la mia città natale avesse cambiato nazione nell’atlante geografico, e avesse combattuto per non perdere la propria identità, mi sembrava un segno del destino: percepivo già che gli spostamenti sarebbero stati una condizione naturale della mia esistenza. Capii che avrei sempre cercato di rimanere me stessa.»

Irina nasce con la valigia in mano: appena può, parte. Lo fa da bambina, per fuggire dalla guerra tra Etiopia ed Eritrea; da adolescente, per imparare le lingue; appena maggiorenne, per frequentare l’università; da adulta, per lavorare in giro per il mondo, convinta che il trasferimento in un altro Paese, se dettato da una scelta consapevole, sia fonte di profondo arricchimento.
Questo memoir è un invito a osare, a lasciarsi guidare da intuizioni e percezioni, ad affrontare la vita come una personale ricerca. È un incoraggiamento a coltivare le proprie inclinazioni, a sperimentare percorsi alternativi, non scontati, un esempio di come ci si possa sentire a casa in molti luoghi.
«Sono solo accenni, ricordi in superficie, pensieri che sorvolano luoghi visitati e persone in cui mi sono imbattuta, sprazzi di una vita in movimento. La mia.»


L'autrice racconta



Irina Pampararo benvenuta sul blog Gli scrittori della porta accanto. Entriamo subito nel vivo dell’intervista. Come e quando è nata l’idea di scrivere Respiro nomade?

Si è trattato di coincidenze. Prima di trasferirmi qui a Bali, otto anni fa, avevo scritto una trentina di pagine che ripercorrevano le tappe principali della mia vita. Volevo fare il punto della situazione e chiarirmi le idee, in vista di un nuovo spostamento. Poi, quando l’anno scorso ho partecipato a un corso di scrittura creativa, ho pensato di rispolverarlo. È cominciato un viaggio incredibile: temporale, geografico ed emotivo. La scrittura è stata la mia nuova avventura. Ci ho messo impegno e determinazione ma sapevo che non erano ingredienti sufficienti per suscitare interesse. Inoltre, non ero consapevole che la mia vita potesse interessare qualcun altro ed è stata Emma, la mia insegnante, a incoraggiarmi a pubblicarlo. Quando voi della Collana gli Scrittori della Porta accanto mi avete risposto, ho provato un’enorme soddisfazione. Mi è sembrata una magia.

Respiro nomade rievoca un’anima in continuo movimento, che ogni tanto si ferma in qualche parte del mondo a riprendere fiato ma poi riparte. Ci anticipi qualcosa?

Non potevo scegliere titolo diverso, mi sento una nomade predestinata. Ho cominciato a viaggiare con la famiglia, poi ho proseguito da sola: per studio, vacanza, lavoro. L’aver vissuto un’infanzia cosmopolita in Africa, mi consente di provare empatia per chi non mi somiglia. Mi sento a mio agio in quel melting pot che differenzia sguardi e menti e che mi ha portato a spostarmi più volte. Viaggiare mi fa sentire libera e autonoma, rende la mia vita intensa. Seguo la direzione del vento e dei sogni, adattandoli alle situazioni. Sono disposta a tornare sui miei passi o a fare una nuova deviazione, se lo ritengo necessario.

Respiro nomade è quindi un’opera autobiografica, ripercorre la tua vita, è un memoir di viaggio che racconta i luoghi stupendi che hai avuto modo di visitare, la gente che hai conosciuto e le esperienze uniche e incredibili che hai vissuto. Una cosa te la invidio, infatti è nella mia lista di cose da fare prima di morire: cosa si prova di fronte all’immensità dell’aurora boreale?

È accaduto in Québec e si è trattato di un evento inaspettato: ho alzato gli occhi al cielo e cominciato a ruotare la testa. La bocca pian piano si apriva, senza riuscire a emettere alcun suono. Sono entrata in una dimensione onirica, l’atmosfera era fiabesca, surreale, magica. Pur sapendo che si trattava di un fenomeno scientifico e naturale, sentivo intorno una presenza soprannaturale. “Ecco gli alieni che si manifestano” pensavo con gioia. In un istante mi sono ritrovata avvolta in pennellate verdi e striature viola, sopraffatta da un senso di pace e armonia.

Sicuramente sei una cittadina del mondo, ma esiste un luogo a cui senti di appartenere di più? Dov’è casa tua?

Non è facile rispondere. Casa sono gli affetti sinceri, l’equilibrio, le emozioni. Casa è dove mi sento bene, sono me stessa e incontro persone in apparenza diverse da me, ma in realtà simili. Non appartengo a nessun luogo in particolare: una parte di me sarà sempre africana, come la mia terra, un’altra francese, inglese, tedesca e spagnola, come i luoghi in cui ho vissuto e che hanno lasciato una traccia indelebile nel mio animo. Oggi casa è la natura di Bali, mentre Itaca è la casa gialla, persa tra le vigne del Monferrato. Appartengo, invece, alla mia cultura e alla mia lingua: mi sento orgogliosamente italiana.

Una vita sempre in movimento la tua, istantanee di emozioni, ricordi ed esperienze. Quanti Paesi si visitano leggendo Respiro nomade?

Una quarantina. Ho dovuto “sacrificarne” qualcuno…
Si parte dall’Africa e si arriva in Europa, poi si percorre l’Asia, si approda nelle Americhe e in Oceania. Si fa il giro del mondo, insomma.

Racconti anche il crollo del muro di Berlino, ti trovavi lì in quei fatidici giorni, mentre si scriveva la storia. Conservi davvero un frammento del muro nel tuo cassetto dei ricordi?

Sì, lo conservo insieme a ricordi indelebili. Mi trovavo a Londra il giorno del crollo e ci ho messo meno di un minuto a decidere che avrei raggiunto Berlino il giorno successivo. “La storia non aspetta”, ho pensato. Sono rimasta una settimana, per vivere un momento storico e inatteso, di felicità collettiva. Un popolo si riuniva dopo trent’anni, il muro che l’aveva diviso si sgretolava poco a poco. Mi sono riversata in un fiume umano di facce incredule, di occhi umidi, di abbracci infinti. Si rideva e si cantava, i clacson suonavano all’impazzata. Non scorderò mai l’emozione di quei giorni.

Una vita vissuta con la valigia in mano. Sul tuo cammino hai incontrato gente e culture differenti, chissà quante leccornie hai avuto modo di assaggiare! Qual è il piatto tipico che ti ha piacevolmente sorpreso, quello che ti ha fatto esclamare “wow”?

Il Tom Yam Kung, un piatto thailandese: è una zuppa di gamberi, funghi, pomodori e peperoncino. “Wow” è stato pronunciato alla prima cucchiaiata. La gusto sempre con passione e, se è troppo piccante, la stempero con il riso bianco.

Me lo ricorderò, nel caso mi trovassi da quelle parti! Cosa ti attira di più in un luogo?

Gli incontri, innanzitutto. Amo fondere altri sguardi con il mio, incrociare idee diverse, scaldarmi con sorrisi aperti, emozionarmi davanti a quelli dolci, tristi o sdentati. Poi, la natura e i siti archeologici: riescono a regalarmi stupore assoluto. In ultimo, confesso, vengo attratta dalle birre locali, perfette per gli aperitivi con i compagni di viaggio.

Irina Pampararo

Una domanda di rito: perché si dovrebbe leggere Respiro nomade?

Per vivere momenti di leggerezza e viaggiare con la fantasia, ridere ed emozionarsi. Per essere spronati a partire, qualunque sia la destinazione. Per essere ispirati a seguire le proprie inclinazioni, trasformare i sogni in progetti, trasferirsi quando non si trova il coraggio. Per credere in se stessi. Sono racconti di vita e non suggerimenti, perché ognuno di noi ha la propria storia. I curiosi scopriranno paesi nuovi, i viaggiatori ricorderanno luoghi visitati, gli expat si ritroveranno in gioie e difficoltà vissute nei trasferimenti. Ognuno proverà un’emozione diversa.

E ora una d’obbligo: progetti per il futuro?

Se parliamo di libri ho già un’idea, ma ora voglio solo godermi il piacere di vedere Respiro Nomade pubblicato. Per quanto riguarda il mio lavoro, nei prossimi mesi apriremo due punti vendita, uno a Giacarta e uno a Bali. Ci occuperemo di trasformare oggetti ceramici in sculture, riciclando gli avanzi di produzione, in nome della sostenibilità.

Fantastico, ci piacciono le iniziative e i progetti che vanno verso una maggiore sostenibilità. Irina Pampararo, ti ringraziamo per essere stata con noi e ovviamente ti facciamo un gran in bocca al lupo per l'uscita del tuo libro d'esordio che già qualcuno ha avuto, come me, il privilegio di leggere in anteprima [recensione su indonesiaconbru.com].




Silvia Pattarini



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