Libri Comunicato stampa. I mitici anni Ottanta. Il decennio che ha generato il millennio (PubMe – Collana Gli Scrittori della Porta Accanto), a cura di Cultura al Femminile. I ricordi di chi c’era e quelli trasmessi a chi non c’era ancora, perché siamo tutti, in qualche misura, figli degli anni '80.
Degli anni ’80 ricordo il vento, quello notturno che non dava scampo, attraversava il corridoio stretto della valle e si schiantava ripetutamente dentro me confondendo tutte le mie certezze, cambiando il nome alle paure. Per dormire bisognava aspettare l’alba, quando i contorni delle cose tornavano a rassicurare.
Negli anni in cui il 2000 era un miraggio, covavo dentro le mie ribellioni, le rinominavo così diventavano obbedienze ad una legge famigliare che non dava scampo.
Erano gli anni in cui scegliere la vita, era il tempo dei sogni vaghi ma straordinari, della confusione tra gioia e dovere.
Ero donna piccola perennemente e vanamente innamorata, ero romantica, comunista e atea per coerenza, pure se dentro c’era quella spinta mistica, breve ma ostinata.
Ed ero cicciottella, regina di quella terra di mezzo che mi donava l’invisibilità, ero portatrice sana di ferite, al tempo ancora seppellite sotto strati d’adipe accennata, rassicurante e protettiva ma cosi insoddisfacente.
Ero alla fine di un liceo distratto, pieno di tormenti, scioperi ed autogestioni, fatto di professori perennemente assenti che ci lasciavano sguarniti, bradi, in cerca di riferimenti nuovi, non ancora nati.
C’era Carla Pesante, professoressa di matematica, bionda e cotonata, con il cognome acconcio, che furiosamente tracciava segni sulla lavagna che non avrei compreso mai; lei era come una delle sue amate rette: così lunga che all’infinito si sperdeva; mi è rimasta dentro come un’equazione irrisolvibilmente misteriosa.
Con naturalezza mi innamoravo di tutti i leader della protesta studentesca, belli e irraggiungibili per me, seppur munita di zoccoletti e gonne a fiori d’ordinanza che mi facevano femmina schierata e libera d’intenti ma non di possibilità.
Da poco avevo imparato a trasformare i miei capelli crespi in ricci che mi donavano e mi emancipavano e, finalmente, un po’ mi spettinavano. «Eppure il vento soffia ancora», cantava Bertoli con la sua voce roca, e io in quel caso col vento ci facevo pace. Nei suoi concerti c’era quella fratellanza giovane che del vento ne faceva un vanto.
[...] Ci fu la morte di un compagno di classe mandata giù insieme ai bocconi d’un panino divorato sul balcone, tra le mollette ciondolanti del bucato vuote, come me. Neppure un alito di vento ad asciugare lacrime nuove per quelle fini che non avrei voluto pianger mai. Nadia Sponzilli, "Il vento degli anni ‘80" da I mitici anni ottanta
I mitici anni Ottanta
Il decennio che ha generato il millennio
di Autori Varia cura di Emma Fenu e Pier Bruno Cosso
col patrocinio di Cultura al Femminile e AIL Sassari
PubMe – Collana Gli Scrittori della Porta Accanto
Racconti
ISBN 978-8833663388
Sinossi
«Negli anni Ottanta io sapevo sognare e credere nei sogni e non solo perché ero bambina.»
Emma Fenu
Frutto del primo concorso di racconti promosso da Cultura al Femminile in veste non più soltanto di portale e gruppo Facebook, ma anche di associazione culturale, questa raccolta di racconti affronta un tema che coinvolge tutte le fasce d’età, che si presta a cornice narrativa per varie tematiche e che lascia spazio a molteplici generi letterari: gli Anni Ottanta. I ricordi di chi c’era e quelli trasmessi a chi non c’era ancora e, soprattutto, l’analisi della specifica situazione culturale, politica e sociale, a tratti obsoleta, a tratti idilliaca, a tratti drammatica, che sfocia in un esplicito o implicito confronto con l’Oggi. In fin dei conti, siamo tutti, in qualche misura, Figli degli Anni Ottanta. Il concorso è stato dedicato al giornalista e scrittore Pier Paolo Fadda, precocemente scomparso a causa della leucemia, non a caso definito “l’uomo dei sogni”. Sogni veri, sogni senza tempo, sogni che si realizzano.
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Cultura al Femminile
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