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Canzoni come poesie: «Auschwitz», di Francesco Guccini

Canzoni come poesie: «Auschwitz», di Francesco Guccini

Musica Di Stefania Bergo. Dai versi alle note, quando le canzoni sono poesie: Auschwitz, dall'album Folk Beat n.1 del 1967 di Francesco Guccini. Il drammatico testamento di un bambino morto in un campo di concentramento e volato letteralmente in cielo attraverso il camino di un forno crematorio.

Auschwitz (la canzone del bambino nel vento) uscì come singolo nel 1966, cantata dall'Equipe 84, mentre l'anno successivo fu registrata da Francesco Guccini e inserita nell'album Folk Beat n.1.
Il testo è un pugno nello stomaco. Narrato a due voci, è il racconto di un bambino che narra la sua morte nel Campo di concentramento di Auschwitz, «morto con altri cento, passato per il camino», intervallato dalla voce di chi si pone domande retoriche, o più in generale è assalito dalla rabbia nel constatare la crudeltà umana che nell'Olocausto ha avuto la sua massima espressione – in tutti gli stermini, ogni volta che degli esseri umani vengono uccisi con inumana crudeltà.
Per Auschwitz Francesco Guccini si è ispirato al saggio di Edward Russell, Il flagello della svastica. Storia dei crimini di guerra nazisti e al romanzo autobiografico di Vincenzo Pappalettera, Tu passerai per il camino, le sue memorie sulla sua permanenza nel campo di concentramento di Mauthausen.

Folk Beat n.1 (1967), il primo album in studio del cantautore Francesco Guccini.

  1. Noi non ci saremo
  2. In morte di S. F.
  3. Venerdì santo
  4. L'atomica cinese
  5. Auschwitz (la canzone del bambino nel vento)
  6. Talkin' Milano
  7. Statale 17
  8. Il 3 dicembre del '39
  9. La ballata degli annegati
  10. Il sociale e l'antisociale



Auschwitz (la canzone del bambino nel vento) di Francesco Guccini

Compositori: Francesco Guccini
Son morto con altri cento,
Son morto che ero bambino,
Passato per il camino
E adesso sono nel vento
E adesso sono nel vento

Ad Auschwitz c'era la neve,
Il fumo saliva lento
Nel freddo giorno d'inverno
E adesso sono nel vento,
E adesso sono nel vento

Ad Auschwitz tante persone,
Ma un solo grande silenzio:
è strano non riesco ancora
a sorridere qui nel vento,
A sorridere qui nel vento...

Io chiedo come può l'uomo
Uccidere un suo fratello
Eppure siamo a milioni
In polvere qui nel vento,
In polvere qui nel vento

Ancora tuona il cannone
Ancora non è contenta
Di sangue la bestia umana
E ancora ci porta il vento
E ancora ci porta il vento

Io chiedo quando sarà
Che l'uomo potrà imparare
A vivere senza ammazzare
E il vento si poserà
E il vento si poserà

Io chiedo quando sarà
Che l'uomo potrà imparare
A vivere senza ammazzare
E il vento si poserà
E il vento si poserà
E il vento si poserà... Francesco Guccini, Auschwitz





Stefania Bergo


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