Gli scrittori della porta accanto

Recensione: Per dieci minuti, di Chiara Gamberale

Recensione: Per dieci minuti, di Chiara Gamberale

Libri Recensione di Andrea Pistoia. Per dieci minuti di Chiara Gamberale (Feltrinelli). Dieci minuti, ogni giorno, per un mese, per uscire dalla propria zona di comfort e ritrovare la leggerezza.

Mi sono avvicinato a Per dieci minuti di Chiara Gamberale in quanto mi ha incuriosito il fatto che venisse considerato un volume di help-self, di auto-aiuto, seppur romanzato. Resta comunque una storia autobiografica: Chiara si trova senza lavoro ma soprattutto senza un marito, in quanto lui l’ha lasciata. Ciò getta l’autrice nel periodo più buio della propria vita.
Depressa e in balia delle sue certezze in frantumi, per trovare un’ancora di salvezza si affida alla sua analista, la quale le suggerisce un metodo per risollevarsi: provare per dieci minuti, ogni giorno, per un mese, qualcosa di nuovo. In pratica, deve uscire continuamente dalla propria zona di comfort compiendo anche solo un’azione piccola e all’apparenza insignificante, ma che potrebbe cambiarle la vita e soprattutto il modo di approcciarsi a essa.

È così che Chiara inizia il suo percorso di rinascita sperimentando attività nuove.

Va dall’estetista a farsi mettere lo smalto su mani e piedi, s’iscrive in palestra, tenta di suonare il violino e di ballare l’hip hop, prepara i pancake, cambia un pannolino, va alla laurea di un’estranea e via dicendo.
Peccato che, sopra tutti questi tentativi di riconquistare la serenità perduta, incomba l’ombra del marito, con tutti i dubbi e le false speranze che alimenta con le sue comparsate. Di conseguenza la protagonista precipita ogni volta in un mondo fatto d’incertezze e di malinconie, dove s’interroga sull’amore e su come questo possa finire. Inevitabile quindi che ogni cosa le accada, anche la più banale, la colleghi alla sua vita di coppia ormai conclusa e al suo presente da single. Ciò nonostante c’è anche spazio per le sue riflessioni su quanto quel metodo dei dieci minuti la stia aiutando a risollevarsi. Passa così da considerazioni vittimistiche e da depressa cronica a una leggerezza e spensieratezza inaspettata, specialmente quando si getta nelle sue attività fuori dal suo ordinario. Merito anche dei variopinti e originali personaggi che, a causa o meno di questo metodo di help-self, portano una ventata di allegria e dolcezza nella sua vita.
In tutto questo, ciò che rasserena il lettore è sapere come ogni nuova prova della protagonista sia un ulteriore tassello che la porta a uscire da quello stato di apatia e di solitudine che l’attanaglia. Non sono mai dieci minuti buttati via ma un’ennesima dimostrazione di come ci sia sempre una parte di Chiara che non vuole mollare.

Ciò che sorprende di Per dieci minuti di Chiara Gamberale è la poetica di certe sue riflessioni.

Il condensare un concetto in poche parole incantevoli, l’elaborare considerazioni argute, il fornire frasi a effetto che colpiscono il lettore nel profondo e lo strappare un sorriso per l’inaspettata leggerezza di certi episodi. Valore aggiunto sono anche i momenti di tenerezza e le decisioni che l’autrice prende con un guizzo di creatività e, perché no, di avventatezza (quale lo scrivere “Ti amo” in un sms sul proprio cellulare ma lasciando decidere a un perfetto sconosciuto a chi inviarlo, con tutto ciò che inaspettatamente potrebbe provocare).
Conclusa la lettura, posso ammettere di aver trovato il libro decisamente interessante.
È scritto bene, con stile, con capitoli brevi (trenta, quanti sono i “giorni di prova”) ma ricchi di pathos, con pochi dialoghi ma d’impatto e soprattutto con tante riflessioni coinvolgenti. Tutto ciò dimostra come Gamberale sia un’ottima scrittrice, non solo per come imbastisce una storia ma soprattutto per la sua capacità (e il suo coraggio) di aprire il proprio fragile cuore e di mettersi a nudo dinnanzi al lettore.
Non di meno, mostra la sua forza di volersi mettere in gioco, di rischiare, di uscire dalla propria zona di confort ormai divenuta prigione.
Questo suo aprirsi condividendo paure e speranze, dubbi e precarie certezze, spingono inevitabilmente il lettore a rispecchiarsi in lei, in quanto le sue insicurezze sono un po’ quelle di tutti coloro che, almeno una volta nella vita, hanno passato la sua stessa devastante esperienza di solitudine dopo la rottura con il proprio partner.


Per dieci minuti

di Chiara Gamberale
Feltrinelli
Narrativa
ISBN 978-8807886034
Cartaceo 9,50€
Ebook 6,99€

Quarta

Dieci minuti al giorno. Tutti i giorni. Per un mese. Dieci minuti per fare una cosa nuova, mai fatta prima. Dieci minuti fuori dai soliti schemi. Per smettere di avere paura. E tornare a vivere. Tutto quello con cui Chiara era abituata a identificare la sua vita non esiste più. Perché, a volte, capita. Capita che il tuo compagno di sempre ti abbandoni. Che tu debba lasciare la casa in cui sei cresciuto. Che il tuo lavoro venga affidato a un altro. Che cosa si fa, allora? Rudolf Steiner non ha dubbi: si gioca. Chiara non ha niente da perdere, e ci prova. Per un mese intero, ogni giorno, per almeno dieci minuti, decide di fare una cosa nuova, mai fatta prima. Lei che è incapace anche solo di avvicinarsi ai fornelli, cucina dei pancake, cammina di spalle per la città, balla l'hip-hop, ascolta i problemi di sua madre, consegna il cellulare a uno sconosciuto. Di dieci minuti in dieci minuti, arriva così ad accogliere realtà che non avrebbe mai immaginato e che la porteranno a scelte sorprendenti. Da cui ricominciare. Chiara Gamberale racconta quanto il cambiamento sia spaventoso, ma necessario. E dimostra come, un minuto per volta, sia possibile tornare a vivere.

Andrea Pistoia


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