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Recensione: Il monaco che vendette la sua Ferrari, di Robin S. Sharma

Recensione: Il monaco che vendette la sua Ferrari, di Robin S. Sharma

Libri Recensione di Andrea Pistoia. Il monaco che vendette la sua Ferrari di Robin S. Sharma (TEA). Un libro di self-help ricco di esercizi pratici in chiave romanzata per gestire al meglio la propria vita.

Partiamo dall’oggettiva considerazione che la trama sia praticamente inesistente e riassumibile in poche righe: Julian, un avvocato di successo, ha un infarto. Quando si riprende, decide di mollare tutto e di scalare l’Himalaya alla ricerca di un fantomatico monastero dove si trovano dei saggi che conoscono il segreto per essere sempre felici e vigorosi. Riesce a trovarli e a passare con loro tre anni, in modo da assimilare tutto il loro sapere in fatto di crescita personale e interiore. Tornato in America, raggiunge il suo amico avvocato John per svelargli tutto ciò che ha imparato, cosicché anche quest’ultimo possa diventare una persona migliore e più equilibrata. Ed è proprio durante un’intera notte (che abbraccia gran parte del romanzo) che Julian introduce, e successivamente spiega con esempi pratici e concetti spirituali, le Sette Virtù che ogni uomo dovrebbe possedere per raggiungere la pace interiore.
Che dire di quest’opera?

In breve, Il monaco che vendette la sua Ferrari di Robin S. Sharma può essere visto come un libro di self-help ricco di esercizi pratici in chiave romanzata e di continui botta e risposta tra mentore e allievo atti ad alleggerire i concetti e al tempo stesso renderli più assimilabili.

Ecco perché, come spiegato poc’anzi, non presenta una trama degna di nota. Infatti non ci sono colpi di scena, un’evoluzione dei protagonisti o un cambio incessante di ambientazioni. Eccetto per le prime venti pagine, il resto del romanzo è una lunga conversazione tra Julian e John (anche se, preciso, per lo più è il primo che monopolizza il dialogo narrando ciò che ha imparato in quegli anni di lontananza).
Se però da questa mia introduzione deducete che sia un libro da scartare, vi sbagliate di grosso, in quanto in realtà il suo punto di forza (più di centomila copie vendute solo in Italia e di tre milioni nel mondo) sta proprio nel dialogo serrato tra i due.

Le Sette Virtù offrono le chiavi per gestire al meglio la propria vita, sia essa in termini di salute fisica che interiore e mentale, fornendo sì delle spiegazioni approfondite sui vari concetti chiave ma soprattutto degli esercizi pratici e un piano d’azione a 360°.

Spesso Robin S. Sharma lo fa condividendo dei concetti che in un modo o nell’altro sono già di dominio pubblico (ad esempio, guardare il bicchiere sempre “mezzo pieno” per affrontare la vita più positivamente, meditare quotidianamente, mangiare sano, liberare la mente dai pensieri autodistruttivi e leggere libri illuminanti e profondi) ma in un modo chiaro e comprensibile a tutti.
Ogni parte incentrata sulle virtù viene poi compressa in uno schema riassuntivo dove si condensano i concetti chiavi e soprattutto le tecniche da adottare per provocare un cambiamento in noi stessi e nel nostro modo di rapportarci al mondo.

Per quanto mi riguarda, volendo proprio trovare dei difetti in questo libro, faccio sempre fatica a digerire le frasi troppo ad effetto – per citarne una: «I dieci rituali della Vita Radiosa» – che mi ricordano inevitabilmente gli slogan pubblicitari e quelle tipiche “americanate” eccentriche ed eccessive che lasciano il tempo che trovano.

Senza contare che i discorsi di Julian vengono intervallati spesso e volentieri dai commenti-lampo di John, i quali sono per lo più domande ininfluenti, riflessioni scontate, ripetizioni di concetti già approfonditi e battute fuori luogo. Peccato che sia palese come siano semplici escamotage atti unicamente a spezzare o alleggerire i discorsi di Julian. Chiariamo: non è che ciò pregiudica o infastidisca più di tanto la lettura. Semplicemente salta all’occhio la cosa.
Infine, per chi è cresciuto a pane e libri di self-help come me, tanti concetti ed esercizi li ha già letti altrove, quindi non forniscono nulla di nuovo al bagaglio culturale del lettore. Ciò nonostante, è indubbio come il condensare tanti elementi in un unico libro e il modo con cui vengono esposti fanno la differenza tra un testo banale e uno che merita una lettura. Senza contare che fa comunque piacere ogni tanto “ripassare le basi”, specialmente se scritte in modo comprensibile.

Certamente per coloro che cercano una lettura impegnata ma al tempo stesso piacevole e alla portata persino dei neofiti dell’self-help, Il monaco che vendette la sua Ferrari di Robin S. Sharma è un ottimo libro.

Ma lo apprezzeranno anche coloro che hanno fatto della propria crescita interiore un obiettivo primario e al tempo stesso cercano modi nuovi e intriganti di apprendere un concetto, un esercizio e, più in generale, uno stile di vita.
Concludo con una considerazione.
Io di Robin S. Sharma avevo già letto (e recensito su questo sito) il suo secondo libro: Il club delle 5 del mattino.
Inevitabile quindi per me fare, nel bene e nel male, dei paragoni tra le due opere.
Il monaco che vendette la sua Ferrari è un lungo dialogo mentre il secondo, pur trattando sempre concetti inerenti alla crescita personale, è un romanzo con tanto di inseguimenti, misteri da svelare, location accattivanti e personaggi atipici.
Di contro, Il club delle 5 del mattino abbonda di “americanate” fin troppo esagerate, sia per quanto riguarda le frasi a effetto sia per le azioni un po’ troppo plateali o surreali.
Curioso infine come certi concetti de Il monaco che vendette la sua Ferrari (in primis quello di alzarsi presto alla mattina per avere più tempo da dedicare a se stessi e ai propri progetti) siano qui solo un assaggio di ciò che viene ampiamente e approfonditamente descritto nel secondo.
Fatte queste premesse, mi è difficile consigliare un libro piuttosto che l’altro. Certamente ne Il monaco che vendette la sua Ferrari c’è meno azione ma per certi versi è più profondo. Di contro Il Club delle 5 del mattino è più alla portata di chi vuole un romanzo di narrativa imbastito di azione e di colpi di scena ma con abbondanti consigli utili per la propria crescita interiore.
Di conseguenza, non posso che consigliarvi la lettura di entrambi!


Il monaco che vendette la sua Ferrari

di Robin S. Sharma
TEA
Self-help | Spirituale
ISBN 978-8850250745
Cartaceo 9,50€
Ebook 5,99€

Quarta 

Julian Mantle è un avvocato di grido, potente, ammirato, ma anche incalzato dallo stress, dal bisogno di nuove esperienze e da uno strisciante sentimento di insoddisfazione. Quando un attacco cardiaco lo costringe a fermarsi, la sua vita subisce una svolta: Julian lascia tutto – compresa la sua amata Ferrari, simbolo del suo successo – e parte per l'Himalaya. Quando torna è un altro uomo: vitale, saggio, libero, felice. È un uomo nuovo, che ha scoperto un segreto e che vuole condividerlo col mondo… Il monaco che vendette la sua Ferrari è un'affascinante parabola sulla scelta cui si trovano di fronte gli uomini e le donne che ogni giorno si sentono soffocati dalla fretta, dagli impegni, dal bisogno di senso. Un libro che illustra quella sintesi di saggezza orientale e di regole occidentali per la riuscita personale che sono alla base della ricetta di Robin Sharma per una nuova vita consapevole e felice.



Andrea Pistoia


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