Cinema Di Stefania Bergo. A gennaio nelle sale torna il maestro dell'animazione giapponese Miyazaki con Il ragazzo e l'airone. Molti i film candidati all'Oscar o ai Golden Globes con cast stellari. Da non perdere il grottesco film della Disney con una strepitosa Emma Stone.
Iniziamo l'anno al cinema con le opere che stanno già conquistando il grande schermo e la critica. Gennaio si apre con un'ampia offerta di film candidati all'Oscar o ai Golden Globe – l'81ª edizione avrà luogo tra qualche giorno al Beverly Hilton Hotel, in California – o già vincitroi di riconoscimenti a Cannes e Venezia.Tra le pellicole più attese, Il ragazzo e l'airone, il ritorno del maestro dell'animazione giapponese Hayao Miyazaki.
Anche Povere Creature!, il film grottesco della Disney, con una strepitosa Emma Stone, una sorta di Frankenstein al femminile al fianco del padre putativo Willem Dafoe, ha già conquistato la critica ed è classificato tra i film da non perdere. Vi suggerisco anche The Miracle Club, con un cast stellare di attrici candidate ai prossimi Oscar – Laura Linney – o già vincitrici in passato – Kathy Bates e Maggie Smith–, Perfect Days, candidato all'Oscar come miglior film straniero, e Wonder White Bird, dalla graphic novel di R.J. Palacio.Quale vi ispira di più tra questi cinque? Quale vorreste aggiungere a questo elenco?
In ogni caso... Buona visione #soloalcinema!
Il ragazzo e l'airone, il nuovo film di Hayao Miyazaki. Sulle note di Joe Hisaishi, compositore fedele dello Studio Ghibli, il film segna il ritorno del grande maestro dell'animazione giapponese, poeta grafico e architetto di mondi immaginari.
Animazione – Giappone, 2023Regia di Hayao Miyazaki
Con Masaki Suda, Takuya Kimura, Kô Shibasaki, Yoshino Kimura, Shôhei Hino
Distribuito da Lucky Red.
Uscito il 1° gennaio
Una vertiginosa odissea in cui Hayao Miyazaki rivisita i suoi film precedenti e rende omaggio alle sue influenze. La crescita psicologica di un adolescente attraverso le interazioni con i suoi amici e lo zio.
La guerra del Pacifico brucia Tokyo e il mondo di Mahito, un ragazzino traumatizzato dalla morte della madre, divorata dal fuoco dei bombardieri. Due anni dopo, elaborato il lutto, suo padre lascia la città per la campagna e per la cognata, da cui adesso aspetta un figlio. Mahito fatica ad accettare una nuova mamma e una nuova vita ma qualcosa lo distrae dal dolore. Un airone cenerino e ostinato lo tormenta e "gli parla" conducendolo in un mondo fantastico e nascosto.
Nel corso di una vertiginosa odissea in cui il protagonista attraversa una serie di soglie, livelli e portali, nella speranza di vedere la madre morta e di ritrovare la matrigna viva, Miyazaki mette in campo un immaginario ricco ed eterogeneo in cui rivisita i suoi film precedenti e rende omaggio alle sue influenze, mescolando stili e tecniche di animazione diversi e incrociando la strada di un bestiario straordinario che funge da guida per l’aldilà.
«Ognuno di noi ha "un Miyazaki" del cuore, un'immagine nella testa, una scena, una replica o addirittura un universo dove convivono un gattobus e un pesce rosso umano, il tragico e il meraviglioso, l'ombra e la luce, in un equilibrio difficile ma necessario tra presente e passato, natura e civiltà. Perché l'utopia in Miyazaki fa sempre i conti con la realtà e con tutte le cose destinate a scomparire.» Recensione di Marzia Gandolfi
THE MIRACLE CLUB
In uscita il 4 gennaioCommedia – USA, 2023
Regia di Thaddeus O'Sullivan
Con Laura Linney, Kathy Bates, Maggie Smith, Agnes O'Casey
Un film piacevole come una tazza di tè irlandese. Con un cast di esperte che ci fa sorridere e commuovere: la candidata all'Oscar Laura Linney e le vincitrici dell'Oscar Kathy Bates e Maggie Smith.
Dublino, 1967. A quarant'anni di distanza dalla sua partenza per gli Stati Uniti, Chrissie Limey torna alla casa dove è nata e ha trascorso la sua adolescenza, per partecipare al funerale della madre Maureen. La comunità la accoglie con sorpresa, in particolare Lily, la migliore amica di Maureen, ed Eileen, che è stata la migliore amica di Chrissie. Il grande assente è Declan, il figlio di Lily, morto da giovane per annegamento. Il funerale di Maureen è l'occasione per assegnare un premio ad alcuni membri della comunità: un pellegrinaggio a Lourdes. Quel viaggio diventerà soprattutto un'occasione di perdono e di riconciliazione - se coloro che l'hanno intrapreso sapranno accoglierle. A rubare la scena, come sempre, è la quasi nonagenaria Smith nel ruolo di Lily, una madre gravata dal lutto e dal senso di colpa che però non ha perso l'ironia e la capacità di dimostrarsi affettuosa e fedele. Kathy Bates ritorna in gran forma (anche fisica) per calarsi nel ruolo complesso di Eileen. La ricostruzione d'ambiente è attenta anche se un po' stucchevole, e l'intera confezione è piacevole: una rassicurante tazza di tè irlandese servita da un cast di professioniste esperte nel far commuovere e sorridere. Recensione di Paola Casella
PERFECT DAYS
In uscita il 4 gennaioDrammatico – Giappone, Germania 2023
Regia di Wim Wenders
Con Kôji Yakusho, Tokio Emoto, Arisa Nakano, Aoi Yamada
Distribuito da Lucky Red
Dal candidato all'Oscar Wim Wenders, il ritratto della serena e composta solitudine di uomo che ha fatto pace con i suoi errori del passato.
Premiato al Festival di Cannes per il miglior attore protagonista, candidato all'Oscar come Miglior film internazionale, Perfect Days racconta le “giornate perfette” di Hirayama come una quieta affermazione di dignità quotidiana. L’uomo svolge il suo lavoro con gesti precisi ed essenziali, accogliendo l’occasionale contatto umano (anche nella forma anonima di una partita a tris proposta su un foglietto) con generosità e rispetto. Tutto in lui è rimasto analogico, come le musicassette che ascolta o la macchina fotografica i cui rullini vanno fatti sviluppare, e le fotografie vengono collezionate in scatole numerate che archiviano la nostalgia del tempo che passa. Wim Wenders, in veste di regista e sceneggiatore (con Takuma Takasaki), mette a frutto la sua grande familiarità con il documentario per creare un film di finzione che segue le giornate del suo protagonista come una camera nascosta, e poi però racconta i sogni di Hirayama come un’elaborazione artistica del giorno appena vissuto. Koji Yakuso è lo straordinario interprete di questo film quasi muto che si snoda in purezza attraverso uno sguardo contemplativo ma mai artefatto. Recensione di Paola Casella
WONDER - WHITE BIRD
In uscita il 4 gennaioBiografico, Drammatico – USA, 2023
Regia di Marc Forster
Con Ariella Glaser, Orlando Schwerdt, Gillian Anderson, Helen Mirren
Distribuito da Notorious Pictures
Dalla graphic novel di R.J. Palacio, la storia di una giovane ragazza ebrea nascosta da un ragazzo e dalla sua famiglia nella Francia occupata dai nazisti durante la seconda guerra mondiale.
1942. Sara ha quindici anni e vive in Alsazia, cioè nella Francia non occupata. La presenza tedesca si fa però progressivamente sempre più forte ed iniziano i rastrellamenti. Verrà salvata dalla famiglia di Julien, un ragazzo affetto da poliomielite, che lei prima teneva a distanza. Tra i due nasce una forte amicizia che si svilupperà nel corso del lungo periodo in cui dovrà restare nascosta. Marc Forster, preso atto del successo di Wonder di Stephen Chbosky ha pensato di poter sfruttarne il successo per lanciare questa sua nuova fatica. Peccato però che l'aggancio al film con Julia Roberts e Owen Wilson risulti decisamente pretestuoso.Non basta avere all'inizio il bullo di quel film espulso dalla scuola per poter giustificare il rimando e rendere plausibile il racconto di nonna Helen Mirren sul suo passato di giovane ebrea perseguitata. Poteva essere, e a tratti lo è, un'ottima occasione per rivolgersi ai più giovani. Purtroppo non sfruttata come avrebbe meritato. Recensione di Giancarlo Zappoli
POVERE CREATURE!
In uscita il 25 gennaioFantascienza – USA, 2023
Regia di Yorgos Lanthimos
Con Emma Stone, Margaret Qualley, Willem Dafoe, Mark Ruffalo, Christopher Abbott
Distribuito da Walt Disney
VM 14
Premiato al Festival di Venezia, ha ottenuto sei candidature a Golden Globes. La prima Frankenstein donna della storia del cinema, tratto dal racconto di Alasdair Gray. Un'energia visiva esplosiva che esalta la fantasia interpretativa di Emma Stone. E si ride, della comicità più acuta.
Oltre alle cicatrici che lo sfigurano e alle terribili menomazioni del suo fisico, Godwin Baxter deve a suo padre anche una sincera passione per il metodo scientifico e le pratiche chirurgiche. L'esperimento che più lo inorgoglisce è Bella, che tratta come una figlia. L'ha trovata cadavere, incinta di un feto ancora vivo, e le ha ridato il respiro e trapiantato il cervello del neonato. Ora Bella, già cresciuta e splendida nel corpo, cresce rapidamente anche nelle facoltà mentali, imparando a camminare, parlare e, soprattutto, desiderare. A nulla vale, a questo punto, il tentativo del suo creatore di fermarla: God(win) le ha dato la vita e, con essa, il libero arbitrio. Il regista greco lancia la sua Eva in un viaggio senza tempo (non è cambiato molto, nei secoli, in materia di relazioni uomo-donna), liberando contemporaneamente un'energia visiva esplosiva, che frulla suggestioni pittoriche e organiche, impressionismo ed espressionismo, esalta il racconto vittoriano dello scozzese Alisdair Grey alla base del film, la fantasia interpretativa della Stone e il lavoro immaginifico di scenografi e costumisti. E si ride parecchio, con Povere creature!, della comicità più acuta: quella che non nasconde il suo lato oscuro. Recensione di Marianna Cappi
Credits: www.mymovies.it
Stefania Bergo |
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