#booktok Un estratto di Plasticamente – Le materie plastiche e le scelte ecofriendly, un manuale pratico di Elena Genero Santoro (PubMe - Collana Gli Scrittori della Porta Accanto HOWTO): «Lo schema circolare del riciclo e del riuso non è il presente della plastica. Non ancora, per lo meno».
Beh, ma se c’è la raccolta differenziata che problema c’è? Ci impegniamo tutti a mettere la plastica nel corretto bidone e a quel punto quello che è stato prodotto può essere riutilizzato.
Non è così semplice.
Il Guardian nel 2019 ha pubblicato un articolo dal titolo: “Plastic Recycling is a myth”, il riciclo della plastica è un mito. Mother Jones nel maggio 2020 pubblicava un articoli dal titolo: “Plastic Recycling is Broken”, il riciclo della plastica sta fallendo.
Perché tutto questo scetticismo?
Cito i dati riportati in un articolo del Post: in Italia la raccolta differenziata funziona, nel 2018 si è raccolto in modo differenziato il 58,1% dei rifiuti solidi urbani e in alcune regioni come Lombardia ed Emilia Romagna addirittura il 70%.
[...] Eppure. La raccolta differenziata e il reale riciclo dei prodotti non sono legati da una relazione di proporzionalità diretta.
Secondo l’ISPRA, in Italia solo il 30% della plastica è riciclata (in altri stati anche meno, noi siamo tra i più virtuosi). Il 40%, sempre in Italia, viene bruciato nei termovalorizzatori e quello che rimane va in discarica.
Perché?
Quando riempiamo i nostri sacchi di imballi, carte di merendine, bottiglie di plastica e bottiglie di latte, mettiamo insieme una serie di materiali diversi, che negli impianti vengono poi separati con varie tecniche, prima o dopo la macinatura. Per esempio ci possono essere operatori che distinguono e separano manualmente i materiali se di adeguate dimensioni. In seguito il mix di plastiche può venire fatto passare in vasche di acqua e separato per flottazione in base alla densità dei diversi polimeri: i più leggeri galleggeranno, i più pesanti andranno a fondo.Intanto non tutte le plastiche sono uguali e non tutte sono riciclabili nella stessa misura.
Tra i materiali più riciclabili e separabili abbiamo sempre il PET delle bottiglie di plastica e il PP, il polipropilene.
[...] In sostanza: riciclare la plastica prevede l’utilizzo di molte risorse, quindi la resa è cara, ma il risultato, attualmente, è meno prestazionale di quello che si otterrebbe con la plastica vergine e, per giunta, più costoso. A meno che il prezzo del petrolio non sia molto alto, le scagliette di plastica vergine costano meno di quelle di plastica riciclata.
In attesa di nuove evoluzioni legislative che vietino l’uso dei soli polimeri vergini, i produttori si orienteranno sempre su un materiale nuovo.
La speranza è che i produttori di oggetti di plastica inizino a considerare l’utilizzo del riciclato come un valore aggiunto in ottica di sostenibilità, perché se è vero che del pellet vergine costa meno, l’uso della plastica nuova a lungo termine costituirà un costo ambientale e globale incalcolabile.
Ci sono invece buone notizie dal mondo dell’innovazione, che sta lavorando sul riciclo chimico delle plastiche, tecnica che permettere di rompere le molecole come fossero mattoncini e di renderle pronte per essere polimerizzate di nuovo. In questo modo si superano i limiti del riciclo meccanico che non permette di separare le sostanze contaminanti.
Lo schema circolare del riciclo e del riuso non è il presente della plastica. Non ancora, per lo meno.
Gli sviluppi futuri potrebbero unire il riciclo meccanico con quello chimico. Benché il riciclo infinito sia un concetto solo teorico, potrebbe essere plausibile rallentare significativamente il momento il cui la plastica diventa un rifiuto. Elena Genero Santoro, Plasticamente: le materie plastiche e le scelte ecofriendly
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Plasticamente
di Elena Genero Santoro |
Quarta
«Ogni giorno, come specie, facciamo di tutto per distruggere la capacità della Creazione di darci in qualsiasi caso vita, ma la Creazione continua a fare ciò che è in suo potere per offrircela comunque. E questo è il vero amore.»
Julia Butterfly Hill
La plastica è un materiale che ha iniziato a diffondersi massivamente e in infinite applicazioni dagli anni Cinquanta del secolo scorso. Le nostre case sono invase da oggetti di plastica, la maggior parte dei quali destinati al monouso. Se agli albori la plastica è sembrata un’invenzione geniale, economica e versatile, oggi ci stiamo accorgendo di quanto sia insidiosa. La produzione senza freni di questo materiale ha avuto come effetto collaterale l'inquinamento mondiale. La plastica ora è ovunque, invade gli ecosistemi, crea isole nel mare, finisce negli alimenti che consumiamo.
Il questo manuale potrete trovare:
- Dati e informazioni sugli utilizzi dei diversi tipi di plastica e sull’efficacia del riciclo;
- Una panoramica sullo stato dell’inquinamento globale e sulle leggi in merito;
- I rischi legati all’inquinamento da plastica;
- Una sezione legata alla produzione tessile;
- Azioni volte a ridurre la plastica nella nostra quotidianità;
- Brand sostenibili e plastic free per l’acquisto;
- Progetti innovativi inerenti il riciclo della plastica e soluzioni domestiche fantasiose.
Post-it: leggi altri estratti
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