Libri Recensione di Davide Dotto. La vita contro di Rita Ragonese (Fazi Editore). Due anime ferite scivolano tra le crepe della realtà, dove ogni porta si apre solo per richiudersi con un tonfo alle spalle.
Umberto è un macellaio vicino alla pensione, tormentato dal peso di una tragedia e lasciato solo a combattere i propri demoni. Angela è una ragazza appena uscita dal carcere e si trova davanti a un muro: consultori, aule di tribunale, la separazione dal figlio Martin. Nel cercare di rimettere insieme i pezzi della sua vita, si dibatte tra l'urgenza di restare fedele a sé stessa e la necessità di scendere a patti con un ambiente poco incline a concedere seconde possibilità.
Nel loro avvicinarsi cauto e quasi casuale, Umberto e Angela cercano soprattutto di spostarsi da un punto morto, di uscire da un loop esasperante.
Non sono grandi gesti o nobili intenti a muoverli, ma tecniche disperate di sopravvivenza, rituali quotidiani per restare a galla. I loro dialoghi, inizialmente schematici e ridotti all'essenziale, rivelano un'umanità che si manifesta nei gesti minimi, nell'approccio dannatamente pratico di chi sa che la comprensione non basta, che servono soluzioni concrete.Leggi anche Davide Dotto | Recensione: Tripoli. La terra di chi, di Rita Ragonese
La storia che ne scaturisce non ha nulla di scontato, è un lancio di dadi da cui può accadere qualsiasi cosa, anche niente.
La prosa cruda e asciutta riflette questo vuoto di certezze, restituendo lo sguardo disincantato di chi non vede altro che un presente indeclinabile, in cui tutti i giochi sono fatti e ogni porta si è aperta solo per richiudersi con un tonfo alle spalle.È una palestra esistenziale non cercata, dove la consapevolezza coincide paradossalmente con un profondo senso di estraneità. Come suggerisce Angela al padre, rigido nelle sue certezze morali.
Sembrava facile, vero Pater? Come una partita a dama: sposta, scavalca, occupa. Vinci. Ma poi la realtà ha giocato una tattica inimmaginabile. Rita Ragonese, La vita contro
Forse solo gli angeli caduti si accorgono delle proprie ali, tutto dipende da che parte si guarda: dall'alto oppure dal basso.
Il quadro che viene dipinto mette a nudo pregiudizi, convenzioni sociali, aspettative tradite. Non è scontato e non è da tutti trovare una via di guarigione, di certo non prima di aver scavato a fondo ed essersi addentrati nei sentieri più tortuosi e dolorosi.La vita contro
di Rita RagoneseFazi Editore
Narrativa
ISBN: 979-1259676030
Cartaceo 17,10€
Ebook 9,99€
Quarta
Umberto e Angela si incontrano. Lui alla soglia della pensione, alcolista, cresciuto al CEP – esperimento di aggregato popolare affacciato sulla laguna di Venezia – e lei poco più che ventenne, appena uscita dal carcere della Giudecca, proveniente da una rispettata famiglia ottusamente cattolica, la cui infanzia è stata scandita dalle ossessioni di un padre bigotto...Quando si incontrano per la prima volta, Umberto è il serio, scorbutico e apprezzato macellaio di un supermercato di Mestre che porta sulle spalle il peso di una terribile tragedia accaduta vent’anni prima. Abbandonato dalla moglie e dal figlio, trascina la sua esistenza in solitudine. Angela, ospite di una comunità, arriva al reparto macelleria come stagista, grazie al progetto di recupero proposto dai servizi sociali, al solo fine di ottenere l’affido di Martin, il figlio avuto da Florian, che durante la sua detenzione era stato affidato ai nonni. L’errore di Angela è stato quello di aver ingenuamente creduto alla lealtà del giovanissimo padre del bambino, finendo invischiata, invece, in una serie di attività criminali. Umberto e Angela, dopo un primo momento di collisione, iniziano ad avvicinarsi. Senza volerlo, senza sapere di esserne capaci, finiranno per proteggersi a vicenda, accompagnati dalla lenta scoperta della bellezza, sino all’inaspettato finale. Con una voce calibrata, emozionante, autentica, l'autrice ci racconta una storia di dolore e riscatto con due protagonisti diversissimi che saranno capaci, tuttavia, di dare vita a un'amicizia virtuosa imperniata sulla solidarietà e il sostegno reciproco.
Davide Dotto |
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