Gli scrittori della porta accanto

Recensione autori emergenti "Il sole scuro"

IL SOLE SCURO >> scheda del libro
di Irene Barbagallo
0111Edizioni 
Romance psicologico | Young Adult
ISBN  788863078619
ebook 4,99€ | Amazon 
cartaceo 14,50€ Acquista 

“Il sole scuro” è un romanzo ambientato a Torino e racconta la storia di Giada, una diciassettenne sensibile e sognatrice che, all’età di tredici anni, ha vissuto il dramma della perdita di suo padre Hadrian, morto in mare per salvarla. La ragazza non riesce a esprimere il suo disagio e, seguendo un richiamo inconscio, si procura ferite sul corpo con l’autolesionismo. È il suo segreto, quello che lei definisce “il sole scuro”, pensando all’astro luminoso nascosto dalle nuvole nere sul mare che le ha portato via suo padre. Sua madre Lilly ha perso l’uomo che amava e si è trasformata da donna amorevole in una persona discontinua che alterna momenti di dolcezza ad altri di rabbia, rimproverandola e umiliandola per futili motivi. Il suo comportamento nei confronti di Giada, già dilaniata dal senso di colpa, spinge quest’ultima a convincersi della propria inettitudine e a isolarsi dal mondo dei suoi coetanei, così lontano da lei e dal suo male di vivere.
L’incontro con Stefano, un ragazzo violento e tossicomane, con il quale conosce per la prima volta il sesso, l’alcol e la cocaina, la conduce sempre più verso il baratro dell’autodistruzione. Intanto l’amicizia con Gerino, il suo insegnante privato di latino, si trasforma nel tempo in un sentimento più profondo e salvifico. Come Giada, anche lui convive con il rimorso di avere spinto al suicidio l’ex-fidanzata a causa del suo abbandono. La somiglianza degli eventi dolorosi di cui sono stati protagonisti crea tra di loro un sentimento di forte empatia. Grazie a lui e ad Adelmo, un sessantenne che si innamora di sua madre facendole ritrovare la serenità perduta, Giada si riscatta dal legame malato con Stefano e riconquista la propria dignità e l’autostima, avviandosi verso una nuova visione della vita.


RECENSIONE



Un romanzo ambientato nella Torino dei giorni nostri, narra la storia di Giada, un’adolescente che si porta dentro un grande peso: si sente responsabile della morte del padre.
Il difficile rapporto con la madre che la trascura e la fa sentire colpevole della prematura morte del marito, le provoca un immenso dolore, un disagio che la conduce all’autolesionismo, alla perdita della fiducia in se stessa e culmina con la frequentazione di un ragazzo che si rivelerà cocainomane e violento. 
Lei crede di non meritare l’amore, quello vero, puro, finché nel burrascoso tormento della vita, incrocia Gerino, un ragazzo che poco alla volta le offrirà un’alternativa al suo sole oscuro.

Sono le undici e Giada vuole andarsene. 
L’acqua porta via il sangue fresco dalla stoffa, quel buttarsi nella vita che temeva e desiderava. 
Dovrebbe sentirsi grande, donna, invece ha solo paura. Paura che la vita sia proprio così. Una libertà che diventa una gabbia di cose che bisogna fare senza davvero volerle, altrimenti non si cresce, non si diventa adulti, si avanza sul filo dei sogni, senza scopo, inutilmente, come un funambolo su una corda alta, che guarda in basso e vede gente che corre per prendere il tram, mamme già sfinite che tirano i bambini per non fare tardi all’asilo, uomini in giacca e cravatta con la ventiquattr’ore sotto il braccio che pensano agli affari da concludere in fretta per fare soldi, arricchirsi, adattarsi perfettamente in un mondo che richiede efficienza e savoir-faire.
L’acqua che purifica, cancella il sudicio, i rimorsi.
L’acqua che uccide.

Con lui scoprirà che esiste uno spiraglio di luce, un’alternativa a tutta quella sofferenza, una luce positiva, una speranza, la possibilità di credere nei propri sogni, la voglia di riscatto.
La lettura si è rivelata piacevole e scorrevole, nonostante l’argomento impegnativo.
Il lettore percepisce il dolore, il disagio, il senso di inadeguatezza della protagonista, il peso che da anni si porta dentro e che le dilania l’anima. Il finale non voglio svelarlo, ma mi sento di consigliare la lettura a quelle persone che si sentono insicure, che hanno poca autostima di sé, magari ancora giovani ma con la convinzione di essere già adulti.





Silvia Pattarini
Diplomata in ragioneria, ama scrivere racconti e componimenti poetici, alcuni dei quali compaiono in diverse antologie. Partecipa a concorsi letterari di poesia, prosa e premi letterari per narrativa edita.
Biglietto di terza classe,  0111Edizioni.
La mitica 500 blu,  Lettere Animate.



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