Quanti conoscono “La volpe e l'uva” o “La cicala e la formica” pur non sapendo che sono a lui riconducibili?
Sono certa che, durante la propria infanzia, ciascuno di noi abbia almeno una volta ascoltato una storia o qualche piccolo aneddoto narrato da un genitore o da un nonno, che avesse lo scopo di dare un chiaro e preciso monito sul comportamento giusto da tenere o su come imparare a controllare le pulsioni umane.
Eravamo, cari lettori, dinanzi a favole che di certo prendevano spunto dalla nota tradizione di Esopo, e riconducibili ad una delle circa quattrocento storie che gli sono state attribuite nel corso del tempo.
Non si sa se Esopo sia veramente esistito, né quale fosse la sua vera identità, si dice addirittura che fosse uno schiavo di eccellente intelligenza al quale il suo padrone, riconoscendone le doti intellettuali, avesse offerto la possibilità di studiare.
Fatto sta che nel corso del tempo non si è avuta alcuna conferma sulla sua vita mentre quando si parla delle sue fiabe si fa riferimento con certezza ad una narrazione semplice ed immediata i cui protagonisti sono quasi sempre animali e dalla quale trarre una chiaro ed esplicito messaggio riconducibile per lo più alla sapienza morale del popolo.
La fiaba che vi propongo oggi intitolata “La surprise” di Dana Monceau è, a mio modesto parere, una trasposizione in chiave moderna di un episodio della vita del favolista greco.
LA SURPRISE di Dana Monceau ISBN 978-2916637396 |
Dicono che Esopo fosse stato invitato alla corte di un Re, amante dei viaggi e della buona cucina.
Questo Re, pare avesse l'abitudine di intraprendere viaggi lunghissimi pur di poter gustare piatti di rara prelibatezza ed un giorno, avendo avuto notizia che il filosofo Esopo fosse, non solo un uomo di grande intelletto ma anche un esperto cuoco, lo avesse invitato alla sua corte affinché cucinasse per lui.
Esopo pare che avesse accettato l'invito comportandosi in modo piuttosto bizzarro e presentandosi con una lingua bollita di bue lasciando, così, assai perplesso il viziato sovrano.
La fiaba di Dana Monceau ci propone in chiave moderna, la storia di un ricco ed annoiato uomo d'affari, nelle vesti di coniglio, che per sfuggire alla monotonia delle sue giornate ed in particolare alla monotonia dei suoi pasti, perlopiù consumati in solitudine e sulla scrivania del suo ufficio, convoca il suo fedele autista, un cavallo, per rivolgergli una stramba richiesta.
Gli chiede di procurarsi una pietanza assai diversa da quelle che è solito consumare, la pietanza più prelibata al mondo.
Ma come risponderà il fedele autista alla richiesta del suo padrone? Si comporterà come Esopo con il Re, lasciandolo di stucco, o non troverà la maniera efficace di soddisfare le esigenze del triste uomo d'affari?
Quale parallelismo si può trarre dalla lettura di questa bella fiaba di Dana Monceau e le ben note fiabe di Esopo portatrici di una chiara ed immediata morale?
Lascio a voi le risposte!
L'autrice, per quanto mi riguarda, ha saputo regalare grazie ad una storia agrodolce, preziosi momenti di riflessione sulla condizione dell'uomo moderno, sulla sua qualità della vita e sui contenuti dell'esistenza umana.
Ho avuto conferma, leggendola, che benché il tempo scorra e tra l'epoca di Esopo ed i nostri giorni si siano addirittura avvicendati dei secoli, e che, benché la clessidra che ne scandisce i passi, pare oggi essere solo il progresso, alcuni valori sono e restano immutati ed immortali nella loro eterna validità.
Rivolgo un sentito ringraziamento all'autrice per il chiaro intento di voler proseguire con il suo lavoro, l'opera di tramandare una valida tradizione narrativa in grado di coniugare, se ben proposta come nel suo caso, il “vecchio” e il “nuovo”, offrendo un prodotto rivolto tanto agli adulti quanto ai bambini e ringrazio la bravissima illustratrice Marta Farina artefice di un lavoro puntuale ed efficace nel rendere completa questa fiaba di Dadoclem edizioni.
Questo Re, pare avesse l'abitudine di intraprendere viaggi lunghissimi pur di poter gustare piatti di rara prelibatezza ed un giorno, avendo avuto notizia che il filosofo Esopo fosse, non solo un uomo di grande intelletto ma anche un esperto cuoco, lo avesse invitato alla sua corte affinché cucinasse per lui.
Esopo pare che avesse accettato l'invito comportandosi in modo piuttosto bizzarro e presentandosi con una lingua bollita di bue lasciando, così, assai perplesso il viziato sovrano.
La fiaba di Dana Monceau ci propone in chiave moderna, la storia di un ricco ed annoiato uomo d'affari, nelle vesti di coniglio, che per sfuggire alla monotonia delle sue giornate ed in particolare alla monotonia dei suoi pasti, perlopiù consumati in solitudine e sulla scrivania del suo ufficio, convoca il suo fedele autista, un cavallo, per rivolgergli una stramba richiesta.
Gli chiede di procurarsi una pietanza assai diversa da quelle che è solito consumare, la pietanza più prelibata al mondo.
Ma come risponderà il fedele autista alla richiesta del suo padrone? Si comporterà come Esopo con il Re, lasciandolo di stucco, o non troverà la maniera efficace di soddisfare le esigenze del triste uomo d'affari?
Quale parallelismo si può trarre dalla lettura di questa bella fiaba di Dana Monceau e le ben note fiabe di Esopo portatrici di una chiara ed immediata morale?
Lascio a voi le risposte!
L'autrice, per quanto mi riguarda, ha saputo regalare grazie ad una storia agrodolce, preziosi momenti di riflessione sulla condizione dell'uomo moderno, sulla sua qualità della vita e sui contenuti dell'esistenza umana.
Ho avuto conferma, leggendola, che benché il tempo scorra e tra l'epoca di Esopo ed i nostri giorni si siano addirittura avvicendati dei secoli, e che, benché la clessidra che ne scandisce i passi, pare oggi essere solo il progresso, alcuni valori sono e restano immutati ed immortali nella loro eterna validità.
Rivolgo un sentito ringraziamento all'autrice per il chiaro intento di voler proseguire con il suo lavoro, l'opera di tramandare una valida tradizione narrativa in grado di coniugare, se ben proposta come nel suo caso, il “vecchio” e il “nuovo”, offrendo un prodotto rivolto tanto agli adulti quanto ai bambini e ringrazio la bravissima illustratrice Marta Farina artefice di un lavoro puntuale ed efficace nel rendere completa questa fiaba di Dadoclem edizioni.
trad. di Ilaria Biondi Ilaria Biondi, si laurea in Lingue e Letterature Straniere presso l’Università di Bologna. Durante il Dottorato di Ricerca in Letterature Comparate vive per lunghi periodi in Francia, dove approfondisce la conoscenza della lingua francese. Si occupa di traduzione letteraria e critica della traduzione, di letteratura francese e belga (in lingua francese) e letteratura tedesca dell’Ottocento. È appassionata di letteratura fantastica , science-fiction, letteratura al femminile, di viaggio, per l’infanzia e poesia. Raymond Radiguet. Giovinezza perduta, eterna giovinezza, Delta Editrice. |
Chers lecteurs, qui parmi nous n’a jamais entendu parler des fables d’Ésope?
Qui ne connaît pas “Le renard et les raisins” ou “La cigale et la fourmi” même en ignorant peut-être qu’elles ont été écrites par lui?
Je suis sûre que pendant notre enfance chacun de nous aura une fois au moins écouté une histoire ou quelques petites anecdotes racontées par nos parents ou grands-parents, ayant pur but de nous avertir clairement et précisement sur la bonne conduite à tenir ou de nous apprendre à contrôler nos pulsions humaines.
Nous étions là, chers lecteurs, face à des fables qui s’inspiraient de la célèbre tradition d’Ésope, constituée d’environ quatre cents histoires (voilà le nombre extraordinaire des fables qui lui ont été attribuées au cours du temps).
On ne sait pas exactement si Ésope a existé pour de bon, ni quel était sa véritable identité. On raconte même qu’il était un esclave très intelligent auquel son patron, qui en avait reconnu les qualités intellectuelles hors du commun, lui avait donné la chance d’étudier.
De toute façon, au cours du temps on n’a eu aucune confirmation quant à sa biographie, par contre quand on parle de ses fables on se réfère de manière certaine à une narration simple et immédiate dont les protagonistes sont presque toujours des animaux, à partir de laquelle on peut tirer un message clair et explicite s’inspirant le plus souvent de la sagesse morale du peuple.
La fable que je voudrais vous proposer aujourd’hui, titrée La Surprise, par Dana Monceau, Dadoclem Éditions, est, à mon humble avis, une transposition moderne d’un épisode de la vie du conteur grec.
On raconte qu’Ésope avait été invité à la cour d’un roi qui aimait les voyages et la bonne cuisine.
Il paraît que ce roi ait l’habitude de faire de très longs voyages afin de pouvoir goûter des plats très savoureux et qu’un jour, ayant appris que le philosophe Ésope était non pas seulement un intellectuel très fin mais aussi un cuisinier expérimenté, il l’ait invité à sa cour afin qu’il cuisine pour lui.
Il paraît aussi qu’Esope ait accepté l’invitation et qu’il ait agi d’une façon plutôt bizarre, se présentant devant le roi avec une langue de boœf bouillie, ce qui laissa très perplexe le souverain gâté.
La fable de Dana Monceau nous propose, en version moderne, l’histoire d’un homme d’affaires riche et ennuyé, représenté en tant que lapin, qui – afin de se soustraire à la monotonie de ses journées et surtout de ses repas, la plupart des fois consommés en solitude, sur la table de son bureau – appelle son fidèle chauffeur, un cheval, pour lui adresser une demande bizarre.
Il le prie de se procurer un plat très différent par rapport à ceux qu’il a l’habitude de consommer. Et que ce soit le plat le plus savoureux au monde!
Mais comment le fidèle chauffeur va-t-il répondre à la demande de son patron? Va-t-il faire de même qu’Ésope, qui stupéfia le roi, ou bien ne trouvera-t-il pas la bonne manière pour satisfaire les exigences du pauvre homme d’affaires?
Quel parallèle peut-on tirer entre cette belle histoire écrite par Dana Monceau et les très célèbres fables d’Ésope, contenant une morale claire et immédiate?
C’est bien à vous de répondre!
Pour ce qui me concerne l’auteur, par cette histoire douce-amère, m’a fait cadeau de moments de réflexion précieux sur la condition de l’homme moderne, sur la qualité de sa vie et sur les contenus de l’existence humaine.
En lisant cette histoire j’ai eu la confirmation que, même si le temps s’écoule – des siècles séparant l’époque d’Ésope de notre société contemporaine – et si le seul progrès semble bien être le sablier qui en mesure les pas, il y a toutefois des valeurs qui restent tels quels, immortels et valables pour l’éternité.
J’aimerais remercier sincèrement l’auteur pour avoir voulu, à travers cette belle histoire, transmettre une tradition narrative très considérable et pour avoir été capable de conjuguer habilement le “vieux” et le “neuf”, en nous offrant un produit s’adressant aussi bien aux adultes qu’aux enfants.
Je me permets d’adresser également mes remerciements à la talentueuse illustratrice Marta Farina, pour son travail efficace et de très haute qualité qui représente le complémenti idéal et parfait à cette fable délicieuse publiée par Dadoclem Éditions.
Qui ne connaît pas “Le renard et les raisins” ou “La cigale et la fourmi” même en ignorant peut-être qu’elles ont été écrites par lui?
Je suis sûre que pendant notre enfance chacun de nous aura une fois au moins écouté une histoire ou quelques petites anecdotes racontées par nos parents ou grands-parents, ayant pur but de nous avertir clairement et précisement sur la bonne conduite à tenir ou de nous apprendre à contrôler nos pulsions humaines.
Nous étions là, chers lecteurs, face à des fables qui s’inspiraient de la célèbre tradition d’Ésope, constituée d’environ quatre cents histoires (voilà le nombre extraordinaire des fables qui lui ont été attribuées au cours du temps).
On ne sait pas exactement si Ésope a existé pour de bon, ni quel était sa véritable identité. On raconte même qu’il était un esclave très intelligent auquel son patron, qui en avait reconnu les qualités intellectuelles hors du commun, lui avait donné la chance d’étudier.
De toute façon, au cours du temps on n’a eu aucune confirmation quant à sa biographie, par contre quand on parle de ses fables on se réfère de manière certaine à une narration simple et immédiate dont les protagonistes sont presque toujours des animaux, à partir de laquelle on peut tirer un message clair et explicite s’inspirant le plus souvent de la sagesse morale du peuple.
La fable que je voudrais vous proposer aujourd’hui, titrée La Surprise, par Dana Monceau, Dadoclem Éditions, est, à mon humble avis, une transposition moderne d’un épisode de la vie du conteur grec.
On raconte qu’Ésope avait été invité à la cour d’un roi qui aimait les voyages et la bonne cuisine.
Il paraît que ce roi ait l’habitude de faire de très longs voyages afin de pouvoir goûter des plats très savoureux et qu’un jour, ayant appris que le philosophe Ésope était non pas seulement un intellectuel très fin mais aussi un cuisinier expérimenté, il l’ait invité à sa cour afin qu’il cuisine pour lui.
Il paraît aussi qu’Esope ait accepté l’invitation et qu’il ait agi d’une façon plutôt bizarre, se présentant devant le roi avec une langue de boœf bouillie, ce qui laissa très perplexe le souverain gâté.
La fable de Dana Monceau nous propose, en version moderne, l’histoire d’un homme d’affaires riche et ennuyé, représenté en tant que lapin, qui – afin de se soustraire à la monotonie de ses journées et surtout de ses repas, la plupart des fois consommés en solitude, sur la table de son bureau – appelle son fidèle chauffeur, un cheval, pour lui adresser une demande bizarre.
Il le prie de se procurer un plat très différent par rapport à ceux qu’il a l’habitude de consommer. Et que ce soit le plat le plus savoureux au monde!
Mais comment le fidèle chauffeur va-t-il répondre à la demande de son patron? Va-t-il faire de même qu’Ésope, qui stupéfia le roi, ou bien ne trouvera-t-il pas la bonne manière pour satisfaire les exigences du pauvre homme d’affaires?
Quel parallèle peut-on tirer entre cette belle histoire écrite par Dana Monceau et les très célèbres fables d’Ésope, contenant une morale claire et immédiate?
C’est bien à vous de répondre!
Pour ce qui me concerne l’auteur, par cette histoire douce-amère, m’a fait cadeau de moments de réflexion précieux sur la condition de l’homme moderne, sur la qualité de sa vie et sur les contenus de l’existence humaine.
En lisant cette histoire j’ai eu la confirmation que, même si le temps s’écoule – des siècles séparant l’époque d’Ésope de notre société contemporaine – et si le seul progrès semble bien être le sablier qui en mesure les pas, il y a toutefois des valeurs qui restent tels quels, immortels et valables pour l’éternité.
J’aimerais remercier sincèrement l’auteur pour avoir voulu, à travers cette belle histoire, transmettre une tradition narrative très considérable et pour avoir été capable de conjuguer habilement le “vieux” et le “neuf”, en nous offrant un produit s’adressant aussi bien aux adultes qu’aux enfants.
Je me permets d’adresser également mes remerciements à la talentueuse illustratrice Marta Farina, pour son travail efficace et de très haute qualité qui représente le complémenti idéal et parfait à cette fable délicieuse publiée par Dadoclem Éditions.
trad. di Rosaria Pepe Si divide fra Napoli che adora e Sydney dove riesce a concentrarsi su ciò che ama, la scrittura. Viaggiatrice inquieta e avida di storie, dopo la Maturità classica ha conseguito la laurea in Lingue e Letterature Straniere, seguita negli anni da una seconda laurea in Scienze Infermieristiche. Questo le ha permesso di realizzare un sogno: viaggiare per conoscere, comprendere e donare. Le emozioni, le sensazioni e le storie si sono accumulate rendendo difficile il trattenerle. |
Dear readers, who has never heard of Aesop’s fables? So many of you know “The fox and the grapes” or “The cicada and the ant” but you may not know that they are Aesop’s tales. I am sure that your parents or grandparents have told you small anecdotes or short stories to teach you the right behavior or to control your impulses. Dear readers, those stories were surely inspired by Aesop’s tradition and they were some of the four hundred tales ascribed to him. We don’t know his true identity or even if he really existed. They even say Aesop was a highly intelligent slave and his owner offered him the chance to study. There is not much information regarding his life but his tales are very simple and direct. His characters are mainly animals, which offer clear messages derived from folk wisdom.
The tale I recommend today is called ‘The surprise’, Dadoclem Edition. According to my modest opinion, it is a modern version of an episode in the life of the Greek storyteller. Aesop was summoned by a king who loved travel and good food. The king used to travel very long distances to taste delicious cuisine. So, having heard that Aesop was not only a very clever man but a great cook, too, he invited him to his palace to prepare something for him. Aesop agreed and oddly, he presented the king with a boiled ox tongue. This left the spoiled monarch puzzled.
The tale by Dana Monceau tells us of a rabbit who represents a contemporary rich and bored businessman. He calls his driver, a horse, to ask him a very strange request to escape the monotony of his daily routine and the boring solitude of his meals. He asks him to find the most delicious food in the world. How will the faithful driver respond to this request? Will he behave like Aesop, leaving the king puzzled? Will he satisfy the sad businessman? What is the link between this beautiful story by Dana Monceau and the tales by Aesop with a clear and immediate morale? I leave the answer to you!
In my opinion, the writer has been able to give me a ‘bittersweet’ story, a reflection on the condition of contemporary man, on his quality of life and on human existence. Many centuries have passed since Aesop’s time and although the progress seems to dictate our lives nowadays, reading this tale has made me realize the eternal validity of certain values.
I thank the author for her clear purpose to combine ‘old’ with ‘new’ ideas to follow a valid narrative tradition to offer a work for adults and children. I want to thank the illustrator Marta Farina for her precise and effective production to complete this tale by Dadoclem Edition.
Liliana Sghettini Dottore Commercialista. Appassionata lettrice, si avvicina alla scrittura con alcune pubblicazioni di racconti brevi e scritti epistolari. Impegnata nella scuola come rappresentante dei genitori, si interessa di pedagogia, didattica e psicologia. Scrive recensioni, racconti, poesie e favole in compagnia di sua figlia, fonte inesauribile di ispirazione oltre che compagna di lettura. |
Ti siamo davvero riconoscenti per il tempo che ci hai dedicato. Se sei stat* bene in nostra compagnia, che ne dici di iscriverti alla NEWSLETTER SETTIMANALE per restare sempre aggiornat* sui nostri argomenti? Oppure potresti offrirci UN CAFFÈ o sostenerci acquistando i GADGET ispirati ai nostri libri. Te ne saremmo davvero grati!
Oppure potresti lasciarci un commento per farci sapere che ne pensi di questo articolo, il tuo feedback è davvero importante per noi.
NB: Gli autori non sono responsabili per quanto pubblicato dai lettori nei commenti ad ogni post. Tuttavia, verranno cancellati i commenti ritenuti offensivi o lesivi della immagine o della onorabilità di terzi, razzisti, sessisti, spam o che contengano dati personali non conformi al rispetto delle norme sulla Privacy e, in ogni caso, ritenuti inadatti a insindacabile giudizio degli autori stessi.
Posta un commento