Libri Recensione di Samantha Terrasi. Non tutto è come sembra di Ornella Nalon (Zerounoundici Edizioni)
Giovanni Colucci maresciallo dei Carabinieri e la sua squadra si recano sul luogo dell’incidente dove è morto lo psicologo Giancarlo Visconti. Ritrovato in auto, legato alla cintura, nel fiume, il referto dell’autopsia rivelerà però che non si è trattato di un incidente. Nei polmoni della vittima non c’è acqua. Il maresciallo a quel punto ricorda che altri due psicologi sono morti in differenti circostanze e aiutato dal suo buon fiuto si mette sulle tracce di una pista per trovare se c’è un collegamento. E il giallo si tinge di psicologico.
Colucci è un personaggio positivo, saldo. La sua storia personale si incastra con le indagini scrupolose di una squadra che mette subito a proprio agio il lettore. Colucci si rivela, si fa scoprire. L’autrice ce lo mostra attraverso la sua adolescenza e la sua amicizia con Gaetano.
I personaggi ben caratterizzati si incastrano in questo gioco di ricordi e di ricostruzione della personalità del maresciallo. La signora Visconti con le sue lacrime e una posizione da subito sospetta, la fragilità e la solitudine di Cristina Solano.
“E’ la legge della disperazione credo quando non so più come sorreggerti ti afferri anche a un filo di ragnatela.”
Sono due personaggi femminili che si alternano alla ricerca della verità, ma non sono le sole. Personaggi ai margini come il Zuin delinquente pieno di cattiveria ma carente di muscoli, danno un senso alle indagini sempre più mirate. Colucci cerca moventi e nel frattempo mostra al lettore parti di sé. La separazione dalla moglie, il rapporto con suo padre, la sua adorata figliola. Niente viene lasciato al caso. La costruzione delle false piste si insinua come l’ombra tra gli alberi in un pomeriggio assolato. Ci fa inseguire i diversi moventi che ci costruiamo per trovare il colpevole per poi riportarci al punto di partenza.
Avrei voluto sentire meglio la città dove si svolge il tutto ma è un giallo che prende vita tra le pieghe di diverse esistenze. E ad un certo punto, comincia a diventare chiaro chi sia il colpevole. E le pagine scorrono. Si vuole capire il movente dell’assassino, quel famoso perché che ci ha spinti fino all’ultima pagina. Possibile che …?
Ma non si può svelare il finale di un giallo sarebbe come rubare una caramella a un bambino. Non tutto è come sembra, aggiungerei mai.
NON TUTTO È COME SEMBRA
di Ornella Nalon
A bordo di un’auto recuperata in un fiume viene rinvenuta la salma di Giancarlo Visconti, un giovane e rinomato psicologo. La morte sembra accidentale, ma il maresciallo dei Carabinieri Giovanni Colucci ricorda che altri due psicologi dello stesso comune sono morti negli ultimi due anni e comincia a insospettirsi. Convince i suoi superiori a non derubricare il caso come un semplice incidente stradale e si adopera per dimostrare che si tratta di un omicidio. L’autopsia accerta che Visconti non presenta segni di annegamento e che la causa del decesso è dovuta allo sfondamento della scatola cranica per mezzo di un corpo contundente. Ottenuta la conferma dei suoi sospetti, il maresciallo, con l’aiuto della sua piccola squadra, indaga per trovare l’assassino e per stabilire un collegamento tra le morti dei tre psicologi, elemento che suffragherebbe la tesi di un serial killer.
Approfondite e scrupolose indagini volgono a comprovare questa teoria e, da quel momento, la vita di numerose persone sarà passata al setaccio. In apparenza sembrano tutti innocenti, anche se alcuni di loro presentano dei lati oscuri. In questa trama intricata, riusciranno i nostri valenti militari dell’Arma a individuare l’omicida seriale?
Approfondite e scrupolose indagini volgono a comprovare questa teoria e, da quel momento, la vita di numerose persone sarà passata al setaccio. In apparenza sembrano tutti innocenti, anche se alcuni di loro presentano dei lati oscuri. In questa trama intricata, riusciranno i nostri valenti militari dell’Arma a individuare l’omicida seriale?
Samantha Terrasi Vivo tra Torino e Roma, dove sono nata. Mia nonna avrebbe voluto che mi chiamassi Maria Concetta, ma per fortuna mio padre di ritorno da un viaggio negli States mi ha chiamato Samantha, rigorosamente con la h. Formazione scientifica, una laurea in biologia molecolare per poi scegliere di tramandare il mio sapere agli studenti. Sono una professoressa di matematica e scienze senza occhiali e quando non mi trovo tra equazioni e studenti, scrivo. Parole nel vento, Aletti Editore, 2012. Ti aspetto, Lupo Editore. |
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