Gli scrittori della porta accanto

Anteprima: Cenzie Loparco racconta "La mano", nell'intervista di Elena Genero Santoro

LA MANO 
di Cenzie Loparco
Lettere Animate
Giallo | Thriller
ASIN B01BN3V650
ebook 1,49€ | Acquista 

In una rovente mattina di un’estate lucana, quattro amici decidono di andare in escursione al bosco delle rose.
Ciò che doveva essere un’avventura divertente, si trasforma ben presto in un incubo inquietante, quando il gruppo scorge una mano con un anello particolare spuntare dal terreno.
Dopo una fuga iniziale, uno di loro, Salvo, ritorna sui propri passi, recandosi dai carabinieri guidati dal maresciallo Nisticò.
Quando gli uomini dell’Arma lo accompagnano sul luogo del macabro ritrovamento, scoprono però che della mano non vi è traccia.
Per Salvo iniziano i guai e solo l’appuntato Gargiulo sembra volergli dare credito, indagando per conto proprio.
L’unico indizio è quell’ anello particolare che appartiene a una sorellanza universitaria americana…

 

L'autore racconta...

Raccontaci qualcosa di te: chi è Cenzie Loparco nella vita di tutti i giorni?
Sono una divoratrice di libri. Adoro leggere di tutto e andare alla ricerca di argomenti sempre nuovi e stimolanti. Mi piace conoscere, sapere, scoprire e ho un debole per la storia, in particolare il periodo Tudor. Sono un’ inguaribile sognatrice e una perfezionista piuttosto incasinata, ma prima di tutto, sono una madre orgogliosa di tre figli stupendi.

Questo è il primo romanzo che pubblichi?
Sì, è il mio primo romanzo. Sono una persona piuttosto schiva e per anni ho tenuto per me questa passione, avendo quasi imbarazzo a mostrare i miei scritti. Un po’ di tempo fa, ho trovato però il coraggio di mostrare i miei lavori ad alcune amiche, che mi hanno spronato a proporle a una casa editrice.

Veniamo al libro, “La mano”, edito da Lettere Animate. Com’è nata l’idea?
“La mano” è nata quasi per gioco. Avevo letto di un concorso indetto dal FAI – fondo ambiente italiano. In pratica volevano un racconto ultra brevissimo con tema centrale, se non erro, uno dei numerosi monumenti abbandonati del nostro patrimonio artistico-culturale. Quell’anno il mio paese presentava una chiesa ormai in disuso, la chiesa della Madonna della Foresta, con annesso monastero. Da lì è nata l’idea della storia che poi ho sviluppato.

Ci racconti di che cosa parla? A quale genere appartiene?
Il mio è un romanzo giallo, ambientato in Basilicata. In un giorno d’estate come tanti altri, un gruppo di ragazzini si reca al bosco delle rose e si imbatte nella mano di un cadavere con indosso un anello particolare, che sbuca dal terreno. All’inizio, spaventati fuggono, ma poi Salvo, il protagonista della storia, ritorna sui propri passi, andando dai carabinieri. Il Maresciallo Nisticò è un po’ scettico e quando accompagna il ragazzo sul luogo del ritrovamento del cadavere, scopre con disappunto che della mano non vi è traccia. Decide allora di punirlo. Soltanto l’appuntato Gargiulo sembra voler dar credito alla versione di Salvo, iniziando delle indagini e partendo proprio dal misterioso anello indossato dalla presunta vittima …

I protagonisti sono dei giovani. Ma qual è il target a cui ti rivolgi? Che tipo di lettori ambisci a conquistare?
Quando scrivo, seguo l’ispirazione del momento. Non mi rivolgo a nessuno in particolare. Quando mi viene un’idea, la butto giù, senza pensare troppo a chi potrebbe leggermi. Non nego tuttavia di avere un debole per i ragazzi e credo che il mio target siano proprio loro. Il mio primo romanzo, un fantasy che prima o poi pubblicherò, è stato scritto per i miei figli.

Quanto ti ha coinvolto intimamente la stesura di questo romanzo?
La stesura di un romanzo è sempre un’avventura speciale nella quale imbarcarsi. Quando scrivo, mi immedesimo totalmente nella storia, estraniandomi dal mondo che mi circonda. Non a caso scrivo soprattutto di notte. Questo romanzo è una mia creatura, quasi come un figlio. Scrivere mi procura una soddisfazione intima senza paragoni.

Dai voce a un maresciallo e a un appuntato. Per scrivere questo libro hai dovuto svolgere delle ricerche?
Sì. Ho svolto delle ricerche sull’arma dei carabinieri, chiedendo aiuto a un mio amico e cercando in rete. Anche per le altre tematiche affrontate ho fatto delle ricerche. Spero di essere risultata credibile.

C’è qualche messaggio particolare che speri di comunicare attraverso questo romanzo?
Penso che ognuno di noi quando scrive, voglia dare un messaggio più o meno velato al lettore.
Con questo romanzo ho voluto creare una storia che possa essere prima di tutto un piacevole compagno di viaggio, per chi vorrà leggerlo. Il mio protagonista è un ragazzino dalle idee chiare e con un adeguato senso della giustizia. Ho voluto mettere in evidenza che nulla è mai solo bianco o solo nero, non sempre le cose sono come sembrano. La vita è fatta di una varietà incredibile di sfumature e tonalità differenti e spero che possiate apprezzare il finale, che, come in ogni giallo che si rispetti è a sorpresa. Ho deciso di evidenziare un tema molto delicato, senza soffermarmi troppo su di esso. Non ti dirò quale, altrimenti ti tolgo lo sfizio di leggere il mio romanzo!

Il finale chi l’ha deciso? Tu o i tuoi personaggi?
Il finale è stato deciso dai miei personaggi. Avevo un colpevole, ma non il movente, che poi è venuto strada facendo.

Grazie per essere stata con noi, Cenzie. In bocca al lupo per i tuoi progetti futuri.


Elena Genero Santoro
Ama viaggiare e conoscere persone che vivono in altri Paesi. Lettrice feroce e onnivora, scrive da quando aveva quattordici anni.
Perché ne sono innamorata, Montag
L’occasione di una vita, ebook Lettere Animate
Un errore di gioventù, 0111 Edizioni
Gli Angeli del Bar di Fronte, 0111 Edizioni.
Il tesoro dentro, 0111 Edizioni.



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