Addio ad Anna Marchesini, donna forte, coraggiosa, che ha saputo ironizzare anche sulla morte.
Ci sono persone dello spettacolo che si ammirano per la loro professionalità e bravura e poi ci sono quelle che sanno anche entrarti nel cuore perché, in più, hanno una forte carica di simpatia, un modo di fare semplice, da antidivo. Anna Marchesini era una di queste ultime: bravissima, ironica, intelligente, preparata, dissacrante ma con misura, quella che contraddistingue le persone di classe.
Anna era una star, ma sembrava una donna qualunque, la vicina della porta accanto con cui avresti potuto ridere, scherzare, raccontare un po' di tutto, sentire amica. Ed è anche per questo motivo che la sua prematura scomparsa ci sta pesando profondamente, lasciandoci sbigottiti e tristi, orfani di una importante presenza.
Nata a Orvieto il 18 novembre 1953, ha conseguito la laurea in psicologia nel 1975 e l'anno successivo si è iscritta all'Accademia nazionale d'arte drammatica Silvio D'amico, conseguendo il diploma di attrice di prosa nel 1979.
Il suo debutto in palcoscenico avvenne mentre frequentava l'Accademia, con “Il borghese gentiluomo” di Molière, sotto la regia di Tino Buazzelli.
Dopo il diploma entrò a far parte della compagnia teatrale “Piccolo di Milano” con la quale prese parte a varie commedie. Nel frattempo, si dedicava anche a un'intensa attività di doppiaggio, sia per dare voce a personaggi di film che a quelle di cartoni animati. Fu proprio grazie al doppiaggio dei protagonisti della serie animata “Supercar Gattiger” che conobbe Massimo Lopez, mentre Tullio Solenghi lo incontrò durante le riprese di un programma svizzero per italiani.
Era il lontano 1982 che vide gli albori del famoso trio, grazie il quale i tre personaggi raggiunsero una grande notorietà. Inizialmente debuttarono in programmi radiofonici finché approdarono alla trasmissione televisiva “Domenica in” dove tennero banco per ben 40 puntate, sino a conseguire il premio “Rivelazione dell'anno”.
Ma sarà uno spassosissimo e irriverente sketch contenuto nella trasmissione “Fantastico 7” a renderli famosi a livello mondiale e non solo per l'incidente diplomatico che lo stesso provocò. Nella gag, l’Ayatollah Khomeini (interpretato da Solenghi) e la madre Sora Khomeines (Marchesini) si lamentavano col presidente Reagan (Lopez) per la cattiva qualità delle armi fornite dagli USA al loro paese. La reazione di Teheran non si fece attendere: la compagnia aerea iraniana sospese tutti i voli per l'Italia, fu chiuso l’Istituto italiano di cultura a Teheran, tre diplomatici italiani vennero espulsi e una serie di proteste vennero promosse nei pressi dell'ambasciata italiana. Ci vollero due mesi di trattative diplomatiche tra i due paesi coinvolti e la promessa del ritiro della scenetta incriminata, per porre fine all'inconveniente.
Tre edizioni di Sanremo vedranno il noto trio esibirsi nelle loro esilaranti performance e, nel 1990, la loro parodia de “I promessi sposi”, trasmessa in cinque puntate su Rai 1, sarà destinato a diventerà un cult della comicità italiana.
Il 1994 è stato testimone dello scioglimento del trio, che si ritroverà soltanto nel 2008 per la commemorazione dei venticinque anni di attività. Ma non per questo, la carriera di Anna potrà ritenersi conclusa, anzi, forse costituirà l'input per ampliare la sua già spiccata poliedricità. Non solo continuerà a fare l'attrice in teatro, la comica in televisione e la doppiatrice, ma fonderà con la sorella una casa di produzione, insegnerà all'Accademia nazionale in cui si è diplomata, e scriverà dei libri. “Che siccome che sono ceccata”, pubblicato nel 2000 da Mondadori, “Il Terrazzino dei gerani timidi”, del 2011, “Di mercoledì”, del 2012 e “Moscerine”, del 2015 tutti e tre pubblicati da Rizzoli Editore.
Tutte attività di successo, esercitate con passione, abilità e tenacia, quella che solo l'artrite reumatoide di cui soffriva, riuscirà a smorzare.
Molto toccante la sua ultima apparizione in tv, il 2/11/2014, alla trasmissione “Che tempo che fa” condotta da Fabio Fazio, in cui Anna è apparsa segnata nel fisico, ma con la sua solita verve, appena adombrata dall'argomento principale trattato: la morte.
"Sono così interessata, appiccicata, morbosamente ghiotta, obesa di vita che mi interessa pure la morte che della vita è il finale e non è detto".
Forse, già allora, sentiva che la sua vita sarebbe stata breve, che la sua briosità, la sua contagiosa esuberanza sarebbero state sopraffatte dalla malattia. Ciò nonostante, ha voluto regalare al suo pubblico un ultimo ritratto di una donna forte, coraggiosa, che sa ironizzare anche su quanto più ci spaventa.
Addio cara Anna, sono certa che anche lassù saprai far divertire con le tue mimiche, le tue imitazioni e i tuoi personaggi. Bella Fighejra, la ceccata Signorina Carlo, la Sora Flora, la sessuologa Merope Generosa, la rossa del Roxy Bar, sapranno far ridere anche gli angeli.
Ornella Nalon I miei hobby sono: il giardinaggio, la buona cucina, il cinema e, naturalmente, la scrittura, che pratico con frequenza quotidiana. Scrivo con passione e trasporto e riesco a emozionarmi mentre lo faccio. La mia speranza è di trasmettere almeno un po’ di quella emozione a coloro che leggeranno le mie storie. “Quattro sentieri variopinti”, Arduino Sacco Editore “Oltre i Confini del Mondo”, 0111 Edizioni “Ad ali spiegate”, Edizioni Montag “Non tutto è come sembra”, da 0111 Edizioni. |
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