Gli scrittori della porta accanto

[Scrittori] Intervista ad Alessio Fabbri, a cura di Silvia Pattarini

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Un caffè con Alessio Fabbri, in tutti gli store online col suo ultimo romanzo Ciò che resta del silenzio, edito da YoucanPrint.

Oggi il nostro caffè letterario è ben lieto di presentarvi un volto nuovo della letteratura italiana: è con noi Alessio Fabbri. 
Ciao Alessio, e benvenuto nel nostro blog. Per rompere il ghiaccio, visto che ci troviamo in un caffè letterario virtuale, permettimi di offrirti virtualmente un caffè, un the, una tisana, una bibita fresca o…  cosa preferisci?
Un caffè, senza zucchero! Grazie!

Raccontaci qual è quell’alchimia, quella scintilla interiore che ti  spinge a scrivere nella vita di tutti i giorni: cosa ti affascina e ti ispira?
Credo che ci siano diverse motivazioni che mi spingono a scrivere, almeno per quanto riguarda la mia esperienza. Non posso dire che mi sia sempre piaciuto, e nel mio caso non è una qualità innata. Scrivere è qualcosa che ho sviluppato assieme ad i miei studi universitari, e che ho esplorato, approfondito e conosciuto con la stesura delle mie due tesi di laurea. Al termine di quel percorso sentivo la necessità di tornare a buttare giù idee, ma questa volta con dei racconti, con qualcosa che fosse completamente mio e che nascesse dal mio inconscio. In effetti credo proprio che in questa maniera siano venute fuori storie e pensieri che cercavano una loro maturazione ed una loro decodificazione attraverso la narrativa.

Quanti libri hai scritto? Quali sono, vuoi indicarceli?
Il mio primissimo libro è un romanzo lunghissimo che ancora è nel cassetto. Il secondo romanzo è stato invece il primo ad essere pubblicato, e si tratta de “La Magiara” che ha avuto una sua edizione con Sillabe di Sale nel 2015 e che ora è fuori stampa. Nello stesso anno ho pubblicato due raccolte di storie brevi: “Gli elementi dell’essere” sono cinque storie a sé stanti fra di loro ma unite dalla volontà di raccontare le emozioni, mentre “Continuum” è una raccolta di racconti brevi che hanno un nesso fra loro, seppure sottile. La pubblicazione più recente è la storia del mio bisnonno, il romanzo breve “Ciò che resta del silenzio” (che ho auto pubblicato con Youcanprint), di cui vi parlerò oggi, mentre a breve uscirà “Il canto degli inquieti spiriti” (edito da goWare), dedicato alla Grande Guerra.

Raccontami brevemente del tuo ultimo libro, Ciò che resta del silenzio.

Alessio-Fabbri-scrittore
Ciò che resta del silenzio”, è un libro nato dalla necessità di elaborare dati di ricerca genealogica e testimonianze circa la vita dei miei antenati. La narrativa in questo caso è lo stucco che tiene insieme tutti questi elementi della vita reale e li rende multidimensionali, li porta alla luce. Il romanzo narra della giornata del 5 giugno 1944, quando il paesino toscano di Marradi fu bombardato per la prima volta. Il mio bisnonno e sua figlia morirono in quell’attacco, che nel libro è lo spunto chiave per portare il padre di mio nonno a riflettere sul suo passato: il matrimonio con la mia bisnonna Cherubina, la partenza per la Svizzera, il lavoro di fattore. Il tutto avviene in una cornice storica, quasi fuori dal tempo. Quest’opera rappresenta anche una sorta di viaggio di conoscenza dell’Appennino Tosco-Romagnolo, una zona splendida e ricca di tradizioni che ho proprio scoperto grazie a queste ricerche.

La rivoluzione digitale e l’ e-book: cosa ne pensi di questo sistema innovativo di lettura, credi che rappresenti il futuro o è solo fumo negli occhi?
Credo che l’eBook rappresenti uno strumento aggiuntivo rispetto al libro in carta, e forse il suo uso e consumo dipendono da chi è l’utente in questione. Penso che il libro cartaceo e quello elettronico siano in competizione quanto una bicicletta ed un motorino: c’è un’evoluzione di fondo che non soppianta del tutto il mezzo in uso precedentemente. Detto questo, credo che siano entrambi strumenti validi e che entrambi abbiano un ruolo nel nostro futuro.

Qual è il romanzo che fino ad ora ti ha dato maggiori soddisfazioni?

Ognuno dei miei libri risponde a mie esigenze diverse. C’è la voglia di esplorare un determinato periodo storico, e sono il primo a godermi il percorso di ricerca che compone la cornice nella quale poi si muovono i personaggi. Penso che “La Magiara” sia un libro completo, che raggiunge il suo scopo; è una sorta di parabola, un romanzo di formazione che parla del ruolo della donna nella prima metà del Novecento. “Ciò che resta del silenzio” mi ha dato la soddisfazione di vedere nero su bianco ciò che fino a poco tempo fa non conoscevo, e non escludo di tornare a parlare dei miei avi in qualche esperimento narrativo futuro. Ma “Il canto degli inquieti spiriti” è il romanzo forse più profondo, a livello riflessivo, che abbia mai scritto.

Generalmente come imposti la promozione dei tuoi libri, ti impegni in presentazioni presso librerie, biblioteche e centri culturali , preferisci il web o, tutte le soluzioni possibili?
Internet è uno strumento eccellente. Ogni promozione e divulgazione parte da qui, e nel mio piccolo cerco sempre di far conoscere così le mie opere. Vorrei promuovere i miei scritti anche in ambito culturale, anche se a volte non è facile trovare il contesto giusto. Ma si deve sempre tentare, per dare giusta visibilità ai propri progetti.

Progetti per il futuro: ci sono nuovi lavori in corso, nuove pubblicazioni o ambizioni particolari?
Sì, ho già in cantiere nuovi romanzi, e nasce spesso la voglia di creare prequel o sequel a lavori già pubblicati. Per esempio, già da molto tempo so che vorrei sviluppare un seguito de “La Magiara”, ma prima vorrei che il romanzo originale trovasse una nuova collocazione editoriale, ora che è fuori stampa. Vorrei altresì pubblicare un lavoro di ricerca vero e proprio, di indagine storica. C’è una chiesina dispersa sull’Appennino Tosco-Romagnolo, quasi nascosta ed invisibile, ed ho appurato che invece ha una storia molto lunga ed importante. Mi piacerebbe approfondire la sua origine e il suo passato e pubblicare un libro a riguardo, seppure credo serva tempo e concentrazione.

Dove possiamo trovare i tuoi libri? 
Ogni mio libro ha la sua scheda.
Ciò che resta del silenzio” è acquistabile in cartaceo su diversi siti, fra i quali IBS. Per ogni altra versione, i link sono disponibili alla pagina del mio sito
Il canto degli inquieti spiriti” è uscito il 2 settembre con goWare, prenotabile  qui.

Alessio ti ringrazio tantissimo per essere stato con noi e, a nome de  Gli scrittori della porta accanto ti faccio i complimenti per il tuo ultimo libro, in bocca al lupo per i tuoi progetti futuri!

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Ciò che resta del silenzio

Marradi, 5 giugno 1944. 
L’anziano Domenico Fabbri, detto Mengone, e la figlia Maria vivono in una palazzina lungo via Roma, a Marradi. 
L’inquietante sorvolare degli aeroplani nei cieli del paesino è il preludio di ciò che rimarrà nella storia come il primo dei bombardamenti subiti dal paesino toscano nel corso della Seconda Guerra Mondiale. 
Fra gesti quotidiani e ricordi di una vita, si sviluppano rapporti famigliari, pensieri spontanei ed emozioni dimenticate.

ISBN 978-8892613027 | Racconto storico
cartaceo 6,80€ | ebook 1,49€




Silvia Pattarini
Diplomata in ragioneria, ama scrivere racconti e componimenti poetici, alcuni dei quali compaiono in diverse antologie. Partecipa a concorsi letterari di poesia, prosa e premi letterari per narrativa edita.
Biglietto di terza classe,  0111Edizioni.
La mitica 500 blu,  Lettere Animate.



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