La Madonna di Excelsior di Zakes Mda, e/o Edizioni, 2006. Da un processo reale del '71, nella cittadina di Excelsior in Sud Africa, la storia di una donna accusata di aver avuto rapporti sessuali con un uomo bianco, violando l’Immorality Act.
Dopo aver già parlato di Zakes Mda nella presentazione di un altro suo libro, "Si può morire in tanti modi!" (recensione), vorrei ricordare con voi il primo libro che ho letto scritto dallo stesso autore: "La Madonna di Excelsior" (del 2002, ed. italiana di Edizioni e/o, 2006, traduzione di Maria Baiocchi e Anna Tagliavini).
Purtroppo il libro non mi ha seguita nei miei traslochi: ricordo bene alcuni dettagli, ma non tutto il romanzo, che analizza in modo spietato e preciso i costumi contorti e bigotti del tempo.
La storia è basata su un processo sudafricano del 1971: un caso che coinvolse 19 cittadini di Excelsior, nella provincia del Free State, accusati di avere avuto rapporti sessuali tra bianchi e neri e di avere quindi violato l’Immorality Act.
La protagonista è Niki, una bellissima donna di colore che abita in una township vicino alla città di Excelsior; lei è una dei “diciannove” e la storia della sua vita è un simbolo per questo tempo e questi luoghi. Quando era molto giovane, durante l’apartheid, attirò l'attenzione di un afrikaner bianco che la violentò.
Nasce una figlia, Popi, meticcia, molto chiara tanto da sembrare la bambina di una donna bianca. Ha persino gli occhi azzurri. Niki, per vincere i pregiudizi e gli insulti razzisti della gente, tenta in tutti i modi di farla diventare “più marrone” di come è nata, ma i risultati non sono affatto buoni. Sua madre si stupisce molto quando, crescendo, le vede i peli sulle gambe, tipici delle donne di razza bianca.
Nasce una figlia, Popi, meticcia, molto chiara tanto da sembrare la bambina di una donna bianca. Ha persino gli occhi azzurri. Niki, per vincere i pregiudizi e gli insulti razzisti della gente, tenta in tutti i modi di farla diventare “più marrone” di come è nata, ma i risultati non sono affatto buoni. Sua madre si stupisce molto quando, crescendo, le vede i peli sulle gambe, tipici delle donne di razza bianca.
Il romanzo procede ripercorrendo la triste storia del matrimonio di Niki e Pule, che lavora in una miniera lontano da casa e prova naturalmente del risentimento a causa dell’infedeltà di Niki. Non importa se lei è stata violentata. Tutti nella famiglia di Niki soffrono per le conseguenze di questo atto.
Le 14 donne di colore, alla fine, sono convinte a non testimoniare contro i 5 uomini bianchi che le hanno sedotte.
Nonostante l'evidenza indiscutibile dei bambini come Popi, le accuse vengono ritirate. Eppure, le persone implicate e le loro famiglie pagano in qualche modo, e le loro vite e le loro diverse relazioni non saranno più le stesse (e almeno uno degli afrikaner si è suicidato poco dopo il processo).Il racconto della vita di Niki e della sua famiglia continua, l'attenzione si sposta su Popi e la sua straordinaria bellezza. I suoi lineamenti rivelano sempre più la sua discendenza a tutti nella comunità. Sono però tempi nuovi, c’è un cambiamento socio-politico: nel nuovo Sudafrica i neri possono svolgere ruoli importanti nella comunità, nonostante i continui sospetti contro le persone di sangue misto, che non sono "abbastanza nere".
Le dimensioni politiche della storia si intensificano quando Viliki, il figlio legittimo di Niki, entra a far parte di un Movimento di liberazione underground, poi nell’esercito e infine lui e Popi (che ha ben netta la consapevolezza di essere diversa) entrano nel consiglio locale, in cui si trova una maggioranza nera oltre ad alcuni afrikaner imbronciati. Viliki e Popi non vengono votati e per Niki rimane qualcosa di incompiuto; invecchiando, diventa "la donna delle api," in comunione con le sue creature e la distribuzione del miele, e la libertà così conflittuale di Popi viene espressa in modo molto bello da una conversazione con il fratello che accetta a malincuore il suo atto.
Le dimensioni politiche della storia si intensificano quando Viliki, il figlio legittimo di Niki, entra a far parte di un Movimento di liberazione underground, poi nell’esercito e infine lui e Popi (che ha ben netta la consapevolezza di essere diversa) entrano nel consiglio locale, in cui si trova una maggioranza nera oltre ad alcuni afrikaner imbronciati. Viliki e Popi non vengono votati e per Niki rimane qualcosa di incompiuto; invecchiando, diventa "la donna delle api," in comunione con le sue creature e la distribuzione del miele, e la libertà così conflittuale di Popi viene espressa in modo molto bello da una conversazione con il fratello che accetta a malincuore il suo atto.
Nel libro, sotto la superficie si sente una rabbia generale che ribolle, ma alla fine pare che i personaggi trovino una pace transitoria nel nuovo stato libero.
Zakes Mda testimonia il passaggio dall’apartheid al dopo-apartheid, la trasformazione della società sudafricana.
Ogni capitolo inizia con una descrizione più o meno lunga di un quadro (lo scrittore è anche pittore), pieno di colori e figure. Niki e Popi, infatti, posano per un sacerdote pittore per guadagnare qualcosa. Dal quadro si passa poi alle ambientazioni o ai personaggi per avanzare nel romanzo. Non a tutti è piaciuto questo escamotage dei quadri, queste divagazioni. Ma alcuni hanno apprezzato queste macchie di colore, questo mondo immaginario con madonne blu o viola in abiti rigogliosi o a volte nude, sedute su campi di mais giallo, tra i girasoli luminosi surreali o circondati da stelle rosa e bianche come fiori. Semi-astratti e onirici, i dipinti, ad alcuni, ricordano nelle descrizioni Van Gogh.La fiction a volte non riesce a rappresentare il quadro reale di un’epoca, ma Zakes Mda, a mio avviso, testimonia bene il passaggio, seguendo la storia di Niki, Popi e Viliki per oltre trent’anni, dall’apartheid al dopo-apartheid: il comportamento dei bianchi, degli afrikaner nei confronti dei neri, la trasformazione della società: dopo la crisi e il crollo, è la maggioranza africana che va al potere e ad un certo momento i vecchi consiglieri bianchi si trovano affiancati proprio da persone come Viliki. Nella società sudafricana nasce un nuovo senso di indipendenza e, come scrive la giornalista Sandra Federici, “c’è chi si adatta in maniera costruttiva e intelligente e chi invece non riesce a farsi una ragione di dover subire questo stravolgimento delle leggi universali. [...] Questa è la parte più interessante del romanzo, perché racconta la quotidianità della politica a livello locale in un’epoca di enorme cambiamento: la scelta di passare dall’Afrikaans all’Inglese, il tema delle case popolari da sostituire alle baracche, il problema della moralità, con i politici neri che di approfittano della propria posizione per avere vantaggi economici”.
Il romanzo di Zakes Mda è ampio e multiforme. Una prosa che vede elementi folcloristici a tratti amari, dettagli storici e ampie pause di riflessione.
Il tutto è scritto con una prosa che vede elementi folcloristici, come nella descrizione dell’uomo bianco sopra Niki:
Lui rimase lì come un sacchetto di plastica pieno di trippa in via di decomposizione.Oltre a tratti amari (quando Niki è umiliata profondamente da una donna boera all’uscita dal lavoro).
Mentre si muove velocemente attraverso il tempo e gli eventi, permette pause per riflettere, scene e ritratti di vita e invita a riflettere su eventi storici determinanti nella moderna Sudafrica. Il lettore uscirà da questa storia arricchito e desideroso di sapere qualcosa di più di questo straordinario autore. Neil Gordon, New York Times Book Review, definisce “una voce generosa, paziente, ironica e intelligente” quella di Zakes Mda, capace di divertire, esaltare, scioccare il lettore, ma anche spaventare, turbare, stupire e indurlo a condividere la rabbia dei suoi personaggi. “In breve, la sua è una voce per la quale si deve sentire non solo affetto ma anche ammirazione".
Penso che ora cercherò un romanzo sul Sudafrica di oggi, per capire come si è evoluto il processo di integrazione nella Nazione Arcobaleno, a oltre 20 anni dalla fine del regime e dalla presidenza di Nelson Mandela, dopo il passaggio di Thabo Mbeki di Zuma come presidenti.
Nel 1971, diciannove cittadini di Excelsior, piccola comunità rurale del Libero Stato del Sud Africa dominato dai bianchi, furono accusati di aver violato l'Immorality Act dell'apartheid, che vietava i rapporti sessuali tra bianchi e neri.
In attesa di giudizio le donne, tutte nere, furono arrestate mentre gli uomini bianchi con cui erano state sorprese vennero rilasciati dietro pagamento di cauzione.
Prendendo spunto da questo caso di cronaca, l'autore narra la storia di una delle famiglie al centro dello scandalo mettendo a nudo quella di un paese nel quale l'apartheid occultava rapporti interrazziali di ogni genere.
In attesa di giudizio le donne, tutte nere, furono arrestate mentre gli uomini bianchi con cui erano state sorprese vennero rilasciati dietro pagamento di cauzione.
Prendendo spunto da questo caso di cronaca, l'autore narra la storia di una delle famiglie al centro dello scandalo mettendo a nudo quella di un paese nel quale l'apartheid occultava rapporti interrazziali di ogni genere.
di Zakes Mda | e/o Edizioni | Narrativa non-fiction
Paola Casadei In origine farmacista e direttore tecnico di laboratorio omeopatico, ha lasciato Forlì per trasferirsi prima a Roma, poi a Montpellier, quindi per dodici meravigliosi anni in Africa (otto in Sudafrica e quattro in Mozambico), dove ha insegnato musica e italiano. Ora risiede a Montpellier con la famiglia. L'elefante è già in valigia, Lettere Animate Editore. Malgré-nous. Contro la nostra volontà, traduzione, Ensemble Edizioni. Dal buio alla luce. Il bisso marino e Chiara Vigo, traduzione, Cartabianca Editore. |
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