Gli scrittori della porta accanto

[FotografiA] Il progetto di Cadena Mckenzie contro i rigidi canoni estetici di donne etero e omosessuali, di Giulia Mastrantoni

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Canoni estetici. Non importa che tu sia lesbica o etero, la pressione sull'apparire "perfetta" è spesso schiacciante. Cadena Mckenzie, fotografa neozelandese, lancia un contro-messaggio di bellezza al naturale rivolto a tutte le donne.

L’esistenza di standard di bellezza improbabili non è un mistero. Magrissime, pelle perfetta, sempre meravigliosamente curate in ogni dettaglio. Tutto ciò che non siamo è diventato ciò che dovremmo essere e che siamo colpevoli di non raggiungere. 
Esiste una donna che riesce a “salvarsi” da queste imposizioni estetiche? 
Vi racconto cosa ho scoperto di recente sui canoni di bellezza e quale soluzione abbia sperimentato una fotografa neozelandese, Cadena Mckenzie, per diffondere un contro-messaggio.

La percezione che comunemente abbiamo della cultura lesbica è che questa sia molto meno costrittiva di quella eterosessuale, in cui il gusto maschile e l’oggettificazione fanno da padroni. Lo stereotipo vuole addirittura che le lesbiche siano “troppo brutte per trovarsi un uomo” e, anche laddove si è troppo intelligenti per accettare questa sciocchezza come una verità, si tende a pensare che una donna lesbica possa comunque ritenersi estranea alle richieste estetiche che il concetto di femminilità eterosessuale impone.
Il problema è che non è vero! Tutte, etero o lesbiche, subiamo pressioni per “apparire”.
Erickson e Cogan (2013, prima edizione 1999 "Lesbians, Levis, and Lipstick: The Meaning of Beauty in Our Lives"), nella loro ricerca sugli standard di bellezza femminili nell'ambiente lesbico, sono state favorevolmente colpite dagli aggettivi che le intervistate hanno usato per descrivere la loro idea di una donna “bella”: sicura di sé, allegra, affettuosa, spontanea e sincera. Ma hanno riscontrato che non solo esistono anche in questo caso degli standard estetici ma che sono anche molto severi.

Etero o lesbica, la donna deve rispondere a dei canoni estetici.

Nel loro studio, Cogan e Erickson hanno provato che gli standard di bellezza delle donne omosessuali sono tanto emotivamente nocivi quanto quelli imposti alle donne etero. Oltre alle qualità caratteriali, infatti, ci sono dei “requisiti” estetici per essere ritenute partner appetibili o addirittura accettate all’interno della comunità. Una delle 20 intervistate ha evidenziato come gli standard non mutino in maniera significativa, a suo parere, tra la comunità lesbica e quella etero, perché “le donne sono più critiche nei confronti delle altre donne di quanto lo siano gli uomini”. Alla sua voce si è aggiunta quella di una seconda intervistata, la quale ha dichiarato di essere sempre stata “presa di mira” dalle sue compagne a causa del suo peso e dell’aspetto molto mascolino. Una terza voce ha precisato che l’ambiente LGB tende a escludere coloro che non si omologano agli standard che toccano l’abbigliamento e una quarta si è dichiarata d’accordo.
Il ventaglio ridotto di intervistate impedisce di inquadrare in modo preciso la pressione circa la bellezza in quest'ambito, ma quello che è certo è che tutte le donne, etero o lesbo, in qualche misura, sperimentano le “costrizioni” dei canoni estetici, sentendosi a disagio o discriminate.


Accettare il proprio corpo, posando nude e senza Photoshop: un progetto nato per caso, la fotografia al servizio della vera bellezza.

Alla luce di tutto questo, Cadena Mckenzie ha deciso di lanciare un messaggio controcorrente e di cambiare la vita di una sua amica molto insicura. Per dimostrarle che non c’è bisogno di Photoshop, né di essere magrissime per essere belle, la fotografa ha convinto la ragazza a posare per un servizio fotografico nuda. E non ha photoshoppato gli scatti. Il risultato è stato al di sopra delle aspettative.
“Non possiamo cambiare le cose, perché gli standard non si cancellano così facilmente, ma possiamo dimostrare alle donne che sono belle così come sono”, ha affermato Cadena Mckenzie, 30 anni, residente a Melbourne (www.cadenamckenzie.com).
La mia amica era appena stata pesantemente criticata da un ragazzo che aveva frequentato per qualche settimana e aveva bisogno di qualcosa che le togliesse quelle critiche dalla testa. Non parliamo poi di tutte le amiche insicure che ho che mi dicono di sentirsi grasse!
Il progetto è nato per caso. Cadena stava realizzando degli scatti sul tema le ombre e a quel punto ha pensato di coinvolgere la sua amica e di unire il servizio fotografico di quella giornata a una missione pro-autostima.
“Voglio molto bene alla mia amica e volevo che capisse che, nonostante le critiche di lui, ai miei occhi e a quelli di mio marito, come pure a quelli di qualunque persona sana di mente, lei è bella”, ha raccontato.
Dal punto di vista della fotografa, ovviamente, volevo anche che le foto fossero piccoli capolavori. Non usare Photoshop era una limitazione, ma era anche il fulcro del tutto.
Il lavoro di editing che è stato effettuato sugli scatti con Lightroom era mirato a coprire con ombre aggiuntive le parti del corpo più intime, ma non a modificare il corpo. In due fotografie la pelle è stata lievemente ammorbidita, come si può vedere dai due screenshot, senza calcare la mano (onedrive.live.com).
“Ciò che è normale e pulito può essere molto bello. Sono molto felice del risultato e devo anche confessare una cosa”... Posare nude può essere un modo di sentirsi meglio.
Io stessa ho posato nuda per un servizio fotografico. Mi sono divertita e mi sono sentita libera, oltre che sexy.
A breve pubblicheremo l’intervista completa con Cadena Mckenzie e parleremo di tutto ciò che significa fare fotografia al servizio della bellezza.


Giulia-Mastrantoni

Giulia Mastrantoni
Da quattro anni collaboro all’inserto Scuola del Messaggero Veneto, scrivo per il mash up online SugarPulp e per la rivista dell’Università di Trieste Sconfinare.
Dopo aver trascorso un periodo in Inghilterra, ho iniziato un periodo di studi in Canada, ma, dovunque sia, scrivo.
Misteri di una notte d’estate, ed. Montag.
One Little Girl – From Italy to Canada, eBook selfpublished.
Veronica è mia, Pensi Edizioni.


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