Di Giulia Mastrantoni. È il mio primo San Valentino senza di lui. Quest’anno mi regalo la promessa di non dubitare mai più del mio valore.
Non che sia il mio primo San Valentino da single, ma è il primo che non trascorro all’ombra di lui. Ne ero molto innamorata, ma nonostante tutto, sapevo anche che ci saremmo lasciati prima o poi. Ѐ un bene, in effetti.Lo scorso febbraio ero qualcosa di molto simile a un oggetto che respira solo per sbaglio. Non contraddicevo mai il mio ragazzo, perché avevo paura che ogni mio minimo disaccordo con lui potesse spingerlo ad andare via. Ero molto innamorata a non riuscivo ad immaginare un solo giorno, figurarsi una vita, senza di lui.
Non credevo che l’amore potesse annullare qualcuno, ma ho imparato che amare un uomo egoista può ridurti a un oggetto che respira.
Ti toglie ogni pensiero e, anche se lui non fa mai apertamente qualcosa di grave, tu dentro di te sai che va con altre, che ti sta solo usando e che ogni volta che ti tocca lo fa perché sei il gioco che vuole in quel momento, e non per amore.Non dico che fosse tutta colpa sua, ma una parte di me pensa che tra esseri umani dovremmo imparare a prenderci cura di chi è più fragile, di chi ha una sensibilità diversa dalla nostra. Se non lo fai, a mio parere, dovresti vergognarti dell’essere umano che sei. Non dovremmo mai usare le debolezze altrui come un’arma da ritorcergli contro, perché è il torto più viscido e subdolo che si possa infliggere a chi ci ama.
Anche se lui non ha mai fatto nulla di quello che altre donne hanno subito dai loro compagni, ha comunque portato minuziosamente a termine il compito di farmi sentire piccola, inutile e priva di qualunque valore. E io gliel’ho lasciato fare, perché ho iniziato a credere a quello che lui mi faceva pensare di me stessa. Ero insicura e facilmente sostituibile, anche ai miei occhi. E se ridurre una donna a questo non è violenza, quanto meno è indice di un’incapacità preoccupante e devastante di affrontare l’emotività. Pezzettino dopo pezzettino, ero diventata un oggetto in suo potere.
Ma oggi la mia vita sta riprendendo forma. La libertà mi dà molta più vita di quanta l’assenza di lui me ne tolga.
Sono felice e ho persino deciso di farmi un regalo: sono andata in una profumeria e ho comprato quell’essenza che mi piaceva così tanto, ma che non avevo mai avuto il coraggio di prendere. Oggi penso di meritarla e di avere tutto il diritto di viziarmi, perché non bisogna aspettare che sia un uomo a farci sentire speciali: dobbiamo essere noi stesse a prenderci cura di noi e a imparare il nostro valore. Dobbiamo fare ciò che vorremmo che un uomo facesse per noi. E questo non per diventare indipendenti o per imparare a vivere per sempre in una solitudine felice, ma perché si finisce per amare ciò di cui ci si prende cura: non possiamo sempre e solo prenderci cura degli altri, dobbiamo coccolare anche noi stesse. Solo così inizieremo a pensare di meritare più di quello che un uomo egoista è disposto a darci.Quando ho aperto l’essenza, il profumo mi ha semplicemente travolta: è il mio preferito, alla rosa. Mi piace perché è fresco, ma anche dolce. Sono rimasta in silenzio per un po’, con il solo aroma a farmi compagnia. E poi ho capito che, in fondo, il mio migliore regalo di San Valentino a me stessa sono proprio io: mi sono ridata il respiro, mi sono ridata la vita. E questa è la cosa più bella e intelligente che potessi fare. Quest’anno il mio regalo sono io. Un regalo che respira e che sceglie di quali profumi circondarsi. Questo San Valentino, mi regalo la promessa di non dubitare mai più del mio valore.
Giulia Mastrantoni |
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Si finisce per amare ciò di cui ci si prende cura. Non avrei mai pensato che la frase del Piccolo Principe "E' il tempo che hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante" si potesse applicare anche a se stessi. Invece è vero. E' una bellissima riflessione. Grazie Giulia!
RispondiEliminaGrazie a te per essere sempre così piena di parole di supporto <3
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