Gli scrittori della porta accanto

[Scrittori] Intervista a Simone Tinelli, a cura di Silvia Pattarini

Intervista-Simone-Tinelli

Un caffè con Simone Tinelli in tutti gli store online col romanzo di viaggio Il mio inverno d'estate: alla scoperta di BabequeIl diario di viaggio di un emigrante alla ricerca di una dimensione nuova. 

Ciao Simone, e grazie per avere scelto il nostro web magazine culturale. Per rompere il ghiaccio, visto che ci troviamo in un caffè letterario virtuale, permettimi di offrirti virtualmente un caffè, un tè, una tisana, una bibita fresca o… cosa preferisci?
Sono emozionato, un caffè mi renderebbe nervoso credo.
Sono un instancabile bevitore di Mojito, ma questa è una deformazione professionale dati i miei trascorsi da barman e considerando il fatto che ora vivo nei Caraibi, dove si produce il Ron più buono al mondo.

Ci racconti come hai trovato il nostro sito e perché hai deciso di affidare a noi la promozione del tuo libro?
Be', sinceramente mi toccherà essere banale. Un giovane autore sconosciuto che si auto-produce, escludendo il passaparola tra amici e parenti, affida tutte le sue speranze ai canali di diffusione che la stessa società di self-publishing ti garantisce di possedere, inclusi gli store on-line.
Quando mi sono accorto che in verità non esisteva alcuno sforzo di pubblicizzazione e vendita che non fosse in realtà riconducibile a me stesso, ho creato una pagina su facebook e, sempre tramite facebook, ho iniziato a cercare altre pagine e gruppi che potessero offrirmi un poco di vetrina.
Finora è servito a poco, ma non ho nella faretra altri dardi più precisi e letali di questo.

Simone-Tinelli
Bene ora che abbiamo rotto il ghiaccio raccontami qualcosa di te. Chi è Simone nel quotidiano?
Simone è un eterno Peter Pan. Un bambinone mai cresciuto, immaturo e arrogante, presuntuoso e inquieto, anarchico e anticonformista. Ho sempre avuto una vita abbastanza facile, quindi ho sempre deciso di complicarla: questa esperienza e questo romanzo non sono altro che due dei miei tanti tentativi.
Sì, lo so, raccontata in questa maniera sembro una persona orrenda. Non lo sono, ma non mi piace parlare dei miei pregi, mi sembra immodesto. Nel quotidiano sono solo un trentenne con un'istruzione adeguata al mio secolo, una conoscenza che purtroppo mi impedisce si accontentarmi della trivialità del sopravvivere e uno spirito girovago da mercante che mi ha sempre spinto a mettermi in gioco, con l'enorme rischio di fallire nei miei propositi come un avvoltoio, alle mie spalle, ma senza mai perdere l'entusiasmo di provare. Questo è il mio personale motore degli eventi, la fuga dalla noia, la ricerca di un equilibrio che mi renda sereno.

Per scrivere un libro è necessario avere una storia da raccontare: raccontaci qual è stata quell’alchimia, quella scintilla interiore che ti ha spinto a scrivere il tuo romanzo.
In realtà talvolta le cose sono meno magiche di come appaiano. Ho deciso di dare una svolta alla mia vita, una svolta secca, decisa, radicale, ma non potevo sapere dove mi avrebbe condotto: a dire la verità non lo so ancora. Ogni viaggio comincia sempre con un passo, si percorre un cammino che siamo coscienti di dove inizi ma difficilmente sappiamo prevedere dove possa giungere.
Quando decisi di lasciare la Sardegna (lasciare la Sardegna non è come lasciare l'Italia, è molto più difficile, doloroso e liberatorio al tempo stesso: solo chi nasce e cresce come isolano può comprendere appieno questo assunto) alla ricerca di un posto nel mondo e con la speranza di scoprire, come a molti capita, talenti e capacità che non sapevo di avere, mi resi conto che il passo era più grande di quanto avessi creduto. In tanti compiono lo stesso azzardo, in tanti lasciano il nido e riscoprono una nuova vita altrove: sembrava un gioco semplice ma il cammino non è mai in discesa.
Quando giorno dopo giorno ho iniziato a rendermi conto che il mio spazio di crescita, di ricerca e di scoperta, di metamorfosi interiore, di sintesi di nuove mentalità e nuovi modi di vivere la vita erano un'esplosione di meravigliose novità, troppe per poterle intrappolare col semplice viverle, ho capito che non dovevo lasciarmi sfuggire l'occasione di imprimere nella mia memoria l'avventura che stavo vivendo. Quello dello scrivere è stato solo un riflesso. Avrei scritto perché era ciò che avevo sempre fatto, scrivo perché ho sempre usato una penna e un foglio per sfogare la mia rabbia, per organizzare le mie cervellotiche elucubrazioni, per catturare i miei attimi di vita.

Quanto tempo hai impiegato a scrivere "Il mio inverno d'estate: alla scoperta di Babeque"?
Plasmai la mia opera in un modo tutt'altro che omogeneo. Iniziai a scrivere brani sparsi sul mio blog, in facebook come fosse un diario di viaggio. Allegavo delle foto delle mie giornate e raccontavo ciò che vivevo: tutto era nuovo, tutto era "strano". Il mio biglietto di sola andata e ciò verso cui mi avrebbe condotto erano un mistero anche per me stesso.
Quando, dopo quasi tre mesi, tornai a casa, lo scheletro del mio libro era già lì, eretto, fiero, intrappolato dentro il social network con uno smanioso desiderio di uscire allo scoperto. Ciononostante non avevo in mente di crearne un romanzo compiuto: i miei followers, per lo più amici, entusiasmati dai racconti, decisero per me. Mi istigarono come il fantino con lo sperone al cavallo, fintanto che riuscirono a insinuare in me l'idea. Un'idea è un qualcosa che si attacca, un tumore che quando ti accorgi che esiste è oramai tardi per poterlo curare, è pericolosa ed eccitante al tempo stesso, è un'evidenza che si insinua nelle sinapsi senza preavviso e, quando te ne rendi conto, ne sei già schiavo.
Non so dire come sia successo che quello scheletro di poco più di 100 pagine abbia assunto le sembianze che ad oggi esibisce con noncuranza: ogni cosa che ero stato, che avevo visto, che avevo letto, la frase di una canzone, una subitanea riflessione, un ricordo che pareva sopito, una percezione dilatata nei meandri della mente, la citazione di un libro che avevo letto, tutto improvvisamente aveva a che vedere con la mia opera; e lei, insaziabile, tutto assorbiva come un mostruoso Blob.
Non ho mai pensato che dovesse essere un capolavoro, non ho nemmeno pensato a dargli un'omogeneità di stile o una specifica originalità: in quelle pagine c'era tutto me stesso.
Per rispondere alla domanda: all'inizio del 2015 iniziavo col collage dei brani scritti, due anni dopo mi arrabattavo con l'ennesima e ultima revisione, alla metà dell'aprile di questo stesso anno la mia opera era finalmente stampata e pubblicata.

Vuoi raccontarci qualche curiosità su “Il mio inverno d'estate: alla scoperta di Babeque”? A che target di pubblico si rivolge?
Penso di aver già detto tanto a riguardo al background che sta attorno al libro. È certamente ascritto alla categoria della narrativa di viaggio, ma non è solo questo. È un percorso introspettivo, di crescita interiore, ma anche un romanzo erotico, fortemente erotico; e romantico, fortemente romantico. Ci sono tante emozioni che penso solo le donne dominicane sappiano suscitare, un continuum di amore e odio, di sesso crudo e di drammatici addii.
Poi c'è l'aspetto documentaristico, gli approfondimenti geografici, botanici, storici, culinari, paesaggistici, etnologici: una vera e propria guida turistica nel romanzo per potersi meglio orientare in questa contraddittoria ma meravigliosa nazione.
Infine, l'aspetto autobiografico: come detto prima, c'è tutto me stesso dentro al romanzo. Ai posteri la facoltà di giudicare quanto potesse essere interessante o meno questo scorcio della mia vita. Per questa ragione non mi sento di dire che sia riservato soltanto a un pubblico di viaggiatori o di amanti dei viaggi: la poliedricità potrebbe essere la vera chiave di volta. Il lettore potrà rivivere la mia stessa esperienza a suo modo, ognuno con la propria chiave di lettura.

Per un esordiente il percorso da seguire prima di giungere all’ambito traguardo della pubblicazione non è affatto semplice, talvolta può rivelarsi tortuoso e complicato. Raccontaci la tua esperienza.
Bene, diciamo che il percorso per la pubblicazione è stato lo step più demoralizzante e abominevole di tutti. La mia non è una grande città. C'erano solo due case editoriali sulle quali avrei potuto sperare, ma per ragioni commerciali, entrambi mi hanno voltato le spalle. Una, peggio dell'altra, mi diede perfino l'illusione di prendere in considerazione la mia richiesta, ma dopo due mesi senza alcuna notizia seppi per vie traverse che avevano da tempo cestinato la bozza che avevo tanto accuratamente stampato e rilegato: ecco la fine che spesso tocca alle migliaia di Mr. Nessuno che cercano una possibilità.
Ho, però, passato i trent'anni da un pezzo: non sono certo di primo pelo; conosco il mondo e la società degli uomini nei loro aspetti più turpi, la corruzione, le leggi del mercato, la sudditanza psicologica, lo scettro-guida del Dio Denaro. Ciò che successe non mi fece certo piacere, ma nemmeno mi lasciai abbattere. Era solo il primo tentativo.
Mi rivolsi in seguito a diverse agenzie di editing e a svariati "professionisti" che pretendevano un'occhio della testa per lavorare sul mio testo e opinionare in merito senza fornire nessuna garanzia di un aggancio concreto con un editore. Brancolavo nel labirintico settore del mercato editoriale con in mano una bussola che non segnava il nord: avevo però dei rudimenti piuttosto certi su come si intraprende un'attività commerciale che abbia speranza di avere esito. Non sarei caduto nella trappola dei mestieranti, speculatori che con il solo fatto di mettere un autografo alla fine della loro analisi pretendono onorari da capogiro e poi, tanto, alla fine, la riuscita del progetto è comunque un problema che a loro non compete. Decisi di affidarmi al web e... Magia!
Scoprì immediatamente l'esistenza di alcune società delle quali non avevo mai sentito parlare che, in cambio di una cifra alta ma non esorbitante, avrebbero seguito il mio percorso di auto e pubblicazione dall'alfa all'omega: benvenuto nel mercato del self-publishing! Dopo alcuni giorni di ricerca valutando le opinioni sui forum e altri tipi di credenziali varie, optai per YoucanPrint e, a parte per ciò che concerne la pubblicizzazione e la vendita, del quale come detto sono un po' deluso, ancora oggi non mi pento di questa scelta. Loro hanno raccolto la mia bozza e, accompagnandola attraverso i vari stadi dell'edizione, ne hanno fatto un libro a tutti gli effetti. È una sensazione bellissima essere autore e vedere la tua creatura nascere: è un po' come sentirsi padri per la prima volta.

Come intendi impostare la promozione del tuo libro: ti impegni personalmente in presentazioni presso librerie, biblioteche e centri culturali , preferisci il web o, tutte le soluzioni possibili?
In questo momento, a parte la mia pagina facebook, non ho ancora la minima idea di come riuscirò a dare promozione al libro. Mia sorella, nella nostra città di origine, tenta di acquisire clienti in mia assenza con le copie cartacee che per contratto sono state recapitate. Io, vivendo dall'altra parte del mondo, non posso promuoverlo come avrei sperato. Avevo trascorso momenti delle mie giornate pensando al giorno che, in una sala per conferenze stampa, con un tavolo imbandito di tramezzini, vol-au-vent e succhi di frutta, avrei snocciolato la mia presentazione davanti ad un pubblico incuriosito. È un lusso al quale finora ho dovuto rinunciare; e passo ogni giorno pensando sopra questo tema, cercando valide alternative: è il mio grande dilemma, quello più attuale.
Però ora ho conosciuto voi! Spero possa essere d'aiuto!

Simone preferisce leggere alla vecchia maniera, sfogliando le pagine e annusando il profumo dei libri, oppure si è lasciato affascinare dalle innovative tecnologie e legge gli ebook?
Non credo esista niente di paragonabile al piacere di sfogliare un libro, divorarlo pagina dopo pagina, immergersi nell'aroma della brossura con una matita in mano per vergare in glossa impressioni e idee o sottolineare ciò da cui si rimane colpiti, perdersi nell'intreccio, lasciarsi travolgere e dimenticarsi della realtà. Sono decisamente un lettore old-style. Non mi conformo alla lettura in pixel, non credo potrò mai. La mia biblioteca personale deve avere il suo profumo caratteristico e, possibilmente, deve parare ordinatamente schierata come un piccolo esercito in livrea su robusti scaffali di legno: come il latte nel caffè, come i quadri dentro la loro cornice, non esiste accostamento più riuscito di quello della brossura con il legno della sua libreria. Quella è la sua casa, non di certo un kindle!

Hai ancora qualche sogno nel cassetto da realizzare?
Ah be', che domande: i sogni da realizzare sono sempre più di un milione. Ci vuole determinazione, ottimismo e un po' di fortuna. Diciamo che credo che quando si guarda verso il sole, le ombre restano sempre alle spalle. Uno di questi sogni nel cassetto, per fare un esempio collegato al tema, è sempre stato quello di incontrare un lavoro che mi permettesse di vivere girando il mondo. Non sono certo che la mia intuizione sia stata buona, ma ho pensato che scrivere di ciò che vedo e che vivo viaggiando per il mondo potesse essere una di tante maniere per realizzare questo sogno.

Dove possiamo trovare il tuo libro?
Potete trovare l'opera nelle librerie della mia città natale, Sassari, ma soprattutto potrete acquistarlo nel sito YouCanPrint sia in formato cartaceo o prenotarlo sulla mia pagina facebook, e partecipare in questo modo al sorteggio per estrazione grazie a cui si potrà vincere un soggiorno di due settimane per due persone qui da me, ai Caraibi, la mia nuova casa.

Simone ti ringrazio tantissimo per essere stato con noi e, a nome de Gli scrittori della porta accanto ti faccio i complimenti per il tuo libro, augurandoti che sia un vero successo! In bocca al lupo per i tuoi progetti futuri!

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Il mio inverno d'estate: alla scoperta di Babeque

Il mio inverno d'estate è il racconto, concepito in forma di diario, del viaggio di un italiano stanco della monotonia dei giorni e della crisi del suo tempo, alla volta della Repubblica Dominicana. Non il viaggio di un turista, più quello di un emigrante alla ricerca di una dimensione nuova. 
Protagonista e voce narrante è Simone, trentenne sardo che, nauseato dalla precarietà esistenziale dell'Italia, decide di dare una svolta alla sua vita partendo in esplorazione per i Caraibi. Attraverserà l'isola in lungo e in largo, da Cotuí a Juan Dolio, da Samaná a Verón, da Bávaro a Puerto Plata. I vari capitoli sono scanditi da incontri e amicizie, dalla scoperta di spiagge e paesaggi mozzafiato, cui fanno da contraltare miseria e squallide baracche, da travolgenti avventure di una notte a una storia che si svelerà più romantica e tenera del previsto, dalla scoperta delle guaguas a trasferimenti all'interno del paese a bordo di mezzi di fortuna. 
Nel corso del viaggio, inoltre, Simone avrà modo di riflettere sulla sua vita, i suoi sentimenti e le sue ambizioni, fino a decidere, dopo aver fatto ritorno, di dare corpo alle memorie di questi mesi, trascorsi così lontano da casa, che lo hanno segnato indelebilmente.

di Simone Tinelli | Youcanprint | Narrativa di viaggio
ISBN  978- 8892642171 cartaceo 19,90 € |  ebook 2,99 €



Silvia Pattarini
Diplomata in ragioneria, ama scrivere racconti e componimenti poetici, alcuni dei quali compaiono in diverse antologie. Partecipa a concorsi letterari di poesia, prosa e premi letterari per narrativa edita.
Biglietto di terza classe,  0111Edizioni.
La mitica 500 blu,  Lettere Animate.


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